APRILE 1984 NUMERO 29 LIRE 3500
HARDWARE A SOFTWARE
DEI SISTEMI PERSOHALI
■nCTRUM.
grafica 3D
VICTEL,
al telefono con il VIC
I Personal Apple non sono
tutti uguali.
Olivetti
17 News
20 Olivelli M24. M21
Marco Marinacci
23 Stampa estera
26 Libri
30 Vivere un Advenlure
I Acom
Electron
ACT Apricot
^ 0 ^ Spectravldeo
sv-sza
Maurizio Bergami
32 Ant Altack - Spectrum 48K
33 Le News
34 Sneggil - TI-99/4A
35 Soccer - Commodore 64
36 Zoom - Spectrum 48K
37 Everest Ascent - Commodore 64
38 Othello - TI-99/4A
39 Cra^ Kong - Commodore 64
Millie Bug - Commodore 64
40 Pengy • Spectrum 16/48K
41 The Slicker Puzzle - Vie 20
Woodworm Whacker - Vie 20
44 ACT Apricot • Corrado Giustozzi
52 Spectravideo SV-328
Maurizio Bergami
60 Acom Electron - Leo Sorge
68 Cheetah Sweet-Talker
Maurizio Bergami
73 Grafica - Francesco Peironi
79 Kit • Joystick per Apple li
Valter Di Dio
86 TuttoSpectrum
Costruiamo un box sonoro
Maurizio Bergami
91 Othello per Vie 20 e Commodore 64
Andrea De Prisco
96 Software TI-99/4A
Maurizio Bergami
100 Software Apple - Valter Di Dio
104 Vie da zero
Al telefono con VICTEL
Tommaso Paniuso
1 10 Software Commodore 64
Leo Sorge
1 12 Software Vie 20 - Leo Sorge
118 Software Spectrum
Maurizio Bergami
122 Software ZX-81 - Maurizio Beri
124 Software Sharp PC-1 500
Fabio Marzocco
126 Software SOA
Pierluigi Panunzi
128 I trucchi del CP/M
Claudio Rosazza
131 Guidacompuler
150 Micromarket/micromeeting
159 Microtrade
161 Campagna abbonamenti
Servizio arretrati
Cheetah.
SweetrTaUcer
Kit
Joystick
per Apple II
MCmicrocomputer 29
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re lo fottuto.
INDICE DEGLI
INSERZIONISTI
MCmicrocomputer 29
Anno 4 - numero 29, aprile 1984
mensile - L. 3.500
Direttore:
Paolo Nuli
Condirettore:
Marco Marìnacci
Ricerca e sviluppo:
Bo Amklìl
Collaboratori:
Maurizio Bergami. Andrea de Prisco,
Valter Di Dio. Paolo Galassetti,
Corrado Giustozzi. Fabio Marzocca,
Alberto Morando, Tommaso Pantuso,
Pierluigi Panunzi, Francesco Peironi,
Gina Prìncipi. Claudio Rosazza,
Leo Sorge. Pietro Tasso
Segreteria di redazione:
Paola Pujia (responsabile).
Giovanna Molinari
Grafica e impaginazione:
Roberto Saltarelli
Grafica copertina:
Studio Azeta - Roma
Fotografìa: Dario Tassa
Amministrazione:
Maurizio Ramaglia (responsabile),
Anna Rita Fratini. Pina Salvatore
Direttore Responsabile:
Marco Marinacci
MCmicrocomputer è una
pubblicazione Technimedia.
Via Valsolda 135. 00141 Roma.
Tel. 06/898.654-899.526
Registrazione del Tribunale di Roma
n. 298/81 dell'll agosto 1981
@ Copyright Technimedia s.r.l.
Tutti i diritti riservati.
Manoscritti e foto originali, anche se
non pubblicali, non si restituiscono
ed é vietata la riproduzione, seppure
parziale di testi e fotografìe.
Pubblicità:
Technimedia, Via Valsolda 135,
00141 Roma. tei. 06/898.654-899.526
Produzione pubblicitaria:
Cesare Veneziani
Abbonamento a 12 numeri;
Italia L. 35.000; Europa e paesi del
bacino mediterraneo (spedizione via
aerea) L. 65.(X)0
Americhe, Giappone. Asia eie.
L. 92.000 (spedizione via aerea).
C/c postale n. 14414007 intestato a:
Technimedia s.r.l. - Via Valsolda, 135
00141 Roma
Composizione e fotolito:
Starf Photolito, Via Acuto 137,
GRA km 29, Roma
Stampa:
Grafiche P.F.G., Via Traspontina
46/48 - 00040 Ariccia (Roma)
Concessionaria per la distribuzione:
Parrini & C. - Roma - P.zza
Indipendenza 1 Ib • Cent. Tel. 4992,
Associato USPI
Un articolo da leggere
Agli albori della rivoluzione microinformatica italiana, in un articolo
apparso su un quotidiano italiano, si sostenne che entro pochi anni il
"coriandolo" ! vaie a dire il "chip" di silicio del microcompuier I
avrebbe aggravalo i problemi di occupazione. Profondamente convinto
dei contrario scrissi un "pezzo" contestando questa ipotesi. A quattro
anni di distanza basta scorrere i quotidiani per rendersi conto di come
tulle le forze politiche e sociali concordino nel valutare positivamente
il ruolo della microinformatica nello sviluppo quantitativo ed il
miglioramento qualiiaiivo dell'occupazione. In quell'occasione scrissi
qualcosa del tipo "non sono un sociologo, ma...", .suscitando la tanto
garbata, quanto giusta reazione di un sociologo che osservò come non
tulli i sociologi fossero genericamente diffidenti di fronte a! fenomeno
delia microinformafica.
Nutro una certa diffidenza per l'insegnamento assistito da computer
(la sostituzione del libro tradizionale con un persona! computer è
lonlana dall'essere efficiente e poco mi entusiasma la
.somministrazione computerizzata di quiz), mentre sono sempre più
convinto, anche alla luce dei risultali raggiunti nella sperimentazione
"microcompuier a 10 anni", che l'apprendimento delle regole
fondamentali delia programmazione stimola e sviluppa positivamente
le capacità logiche dei bambino. Cosicché, quando un paio di
sellimane orsono ho sentilo alla radio una esperta di pedagogia
parlare a favore dei computer come ausilio didattico o libro di testo
elettronico interattivo, e contro l'apprendimento precoce della
programmazione che. assimilata al videogioco, ostacolerebbe, secondo
l'esperta, la socialità del bambino rischiando di creare una
generazione di introversi che passano la loro giornata davanti al
teleschermo, la tentazione di prendermela in generale con gli esperti
di pedagogia ed apprendimento è stata molto forte.
Memore dell'episodio di quattro anni orsono. mi sono però irailenulo.
E ho fatto bene perché solo sette giorni dopo su L 'Espresso é
comparso un magistrale articolo di Umberto Eco ( Come vivere col
computer, L'Espresso n. 13. I Aprile 1984. p. 78). che sottolinea
come "... HI computer) alcuni buoni meccaiiLsmi logici li ha e chi lo
programma li impara, di solilo senza sforzo... lo scemo da computer è
la smagliatura marginale. Per il resto la diffusione dei computer può
permettere esiti educativi importanti".
Purtroppo i tempi tecnici del mensile sono lunghi e quando leggerete
queste note sarà troppo tardi per trovare in edicola il numero 13 de
L 'Espresso, ma se riuscite a trovarlo, la lettura di questo articolo è
altamente raccomandabile. A proposito. Umberto Eco ha scoperto
i'word processor: se prima era già particolarmente produttivo, ora
che succederà')
Paolo Nuli
MCmicrocomputer 29
! parallela.
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te professionale.
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War Gamesl
Sodo im vostro fedsle seguace nonché at>-
boriato aUa vostra meravlgUcea rivista So-
no Inoltre poseeesore deUTiome oompioar
Texas TI-99/4A del quale sono molto soddl-
a&tto. Un giorno leggendo la rubrica "stam-
pa estera" a pag. 30 sul n. 36 del dicembre
'83 mi SODO iDourioaito a riguardo del gioco
"WarOaines"deUaTbom-EmL Oradeeldere-
rei ricevere da voi maggiori dettagli riguar-
do a tale gioco, la sua reperibilità ed In caso
contrario vorrei sapere a ahi rivolgermi per
maggiori notizie e per un eventuale acqui-
Oerardo Mollettieii ■ Udine
a hanno BCrittn o tólefonato In parecohl
interessati allo stesso problema. Al momen-
to attuale Computer War, il gioco tratto dal
film War Qames. non éi per guanto ci risulta,
importato, in Italia. Se qualcuno ha notizie
in proposito, lo preghiamo di informarci.
Hel frattempo possiamo solo dire di pazien-
tare; chi proprio non sta nella pelle può,
secondo quanto ecrltto nella pagina pubbli-
citaria su Mlcroscope dal quale avevamo
tratto la notizia, contattare MOm Dizon allo
01-8362444 In Gran Bretagna. Owlamente,
parleremo di War Games appena sarà posal-
blle.
Apple-mlnus per i compatibili
£<arei' interessato all'acquisto dell'Apple-
mlnus.
Tuttavia qualcuno, non saprei finn a abe
punto Intenditore, mi dice che la vostra
eprom non hinzloneretibe sul mio compu-
Perla verità io non bo un varo Apple ma
un aggeggio che mi è stato venduto come
"MICROPRAMB 43K" provenienza JlaJwan.
Se ritenete, Invece, abe il vostro kit mi
possa servire per aggiungere le minuscole al
mio cinese, vi sarei grato se me lo faceste
sapere, cosicché Io possa mandarvi imma-
diatamente 1 soldi perrlcevere 11 kit medesi-
mo.
Resto In attesa e distintamente saluto.
Edilio Nioastro - Torino
A lei come a tutti i possesaori di Apple-
compatlbill, dobbiamo rigirare il quesito. D
nostro Apple-mlnus é p erfectamente compar
Ubile con l'Appla, quindi è compatibile con 1
compatibili quando quesU sono... compatibi-
li davvero. Sperando che ci sia perdonato il
gioco di parole, inviUamo quindi gli interes-
sati ad espoire U problema al fabbricanti (o
agli Importatori) delle (numerose) macchi-
ne in questione. Da parte nostra posslaino
solo dire che abbiamo notizia di numerose
Installazioni au Lemon, quindi non dovreb-
bero esservi problemi; per quanto riguarda
il Mtorofraxne non abbiamo informazioni
certe, e le suggerriamo di rivolgersi diretta-
mente alla Informatlque di Aosta
Apple Tiangnage Card
senza istrozlonl
Sono un vostro assUduo lettore ed abbona-
to Uno dal primo numero della rivista,- ho
acquistata di recente un APPLE U (48K)
EuropluB, nhB irniimm per la mìa professio-
ne. Dovrei dire piuttosto che "vorrei utiliza-
re per la professione", in guanto incontro
una certa difBooItà Iniziale nel padroneggia-
re le tecniche di base.
Quello abe più mi resta dlSloUe da scopri-
re è l'uso della espansione 16K. denominato
LANGUAOE CABD, che bo acguifitjitn priva
dì qualsiasi Istrvzlona H rivenditore cui mi
sono rivolto non è assol utamente In grado di
aiutarmi, pertantononmireetache sperare
in una voetra corteee risposta
Qualunque, esmpllce, consiglio sul modo
di usufruire di questa espatielone del siste-
ma a 64K, mi sarà estremamente utile e
grdlto. Distinti saluti
Renzo OrdoDselll - Fabriano (AN)
L'espansione di memoria denomi n ata
language Card permette di sostituire i 12
KbQde di BOM deU'AppIe con 12K di BAU. In
questo modo è possibile sosUtuire l'Apple-
soft con llnteger Basic o addirittura elimi-
nare completamente 1 lOK del basic ed avere
lOK di memoria in più per i nostri program-
mi in linguaggio macchina £ anche possibi-
le con alcune schede (quelle senza la ROU)
eliminare anche 11 Monitor e trasformare
l’Apple in un computer ALL BAM; in questo
caso U sistema operaUvo (magari più sofl-
sUcato) deve essere caricato da disco ogni
volta che si accende la macchina
Finora abbiamo parlato di 12E mentre
sulla scheda è riportato il v^ore 16 K; dove
sono gli altri 4K?
Nella tabella sottostante trovate a sini-
stra la mappa di msmoria dell'Apple senza
espansione e, a destra, l'equivalente con l's-
spanslone montata e attivata
APPI£
I/O
SIOT
RESERV
L.C.
cm j
cejiyi j 1
K
B
O
B
M ^
4 K
BANCO
2
4 K
BANCO
1
5
A
I
'c ■ ■
P
zm
EFFF
rm
F7FT
B K
R
A
- M -
ICN
Come potete vedere i quattro K di BAU in
eccesso derivano dal &Xto che la zona tra
$0000 e $CFFF è sempre destinata alle sche-
de di espansione: i primi due K divisi equa-
mente in blocchi da 256 byte tra gli otto slot
e gli altri due K sono In comune a tutti gli
slot (o più precisamente aUo slot che li ri-
chiede). 1 4 K di BAU corrispondenti che si
trovano sulla scheda Language Card sono
allora stati spostati in parallelo al primi 4 e
cioè tra $DOOO e fDFFF) ma naturalmente
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grati anche un registratore cassette e una stampante-
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offre elevate prestazioni per soddisfare le necessità più va-
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solo uno del due per volta è aooeealblle all'u-
tente. I rimanenti 8K da tEOOO a $FFFF
sono Invece sempre preeentL Le possibili
combinaaiDnl sono qtdndl: tutta BOM, Lan-
guage Card con banco 1, Langua^e Calti con
banco Z. In più é possibile selezionare la
RAM solo in scrittura e quindi leggere dalla
BOU ma scrivere sulla RAM. oppure, 'ina.
volta scritta la RAM, è possibile proteggerla
in scrittura come se fosse una ROM.
La selezione dei modi di funzionamento
della langtiage Card si ottiene effettuando
degli indirizzamenti (in scrittura o in lettu-
ra) delle locazioni tra $C080 e IC08B come
dalla seguente tabella
j!C08^ = 49280
Conte esempio vediamo due modi per co-
piare tutta la ROM sulla language Card In
modo da poter avere il computer fLinzionan-
te normalmente ma con la posslblUta di mo-
diflcare le routine del Basic e del Monitor.
II primo metodo si usa direttamente da
tastiera:
]GALL - 151
• COBI N COSI K DODO < DOOO.FFFM
<RSTDRN>
•C083 <RETOKN>
n secondo è invece un semplice program-
mino per lare le stesse c
LDA tCOSl
LDA$G081
LDX **00
STX *3C
LDA s»D0
9£A *3D
LDA s«FF
SIA $3E
STA ter
next LDA (teCX)
STA ($3C.X)
clBR $PCHA
6CC next
LDA $C083
RTS
; ROM read
; RAM write
; End
; = «P7
: RAM read
Se dopo aver trasferito la ROM sulla lan-
guage Csjd si azzera la locazione $FD14 si
può riconoecere il sistema operativo in
RAM da quello in BOM per fi fktto cbe il
cursore è flasn anTHntié lampeggiante.
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lui. È il tuo nuovo HP 150, quanto di più progre-
dito ci sia nel settore. Spesso non hai neanche
bisogno di toccare la
tastiera. Tocchi diret-
tamente lo schenno,
cambi, cancelli, sposti,
risolvi e se vuoi, inol-
tre, puoi disporre di
una stanrpante termi-
ca incorporata ed una
vasta gamma di peri-
feriche.
Insonrma, hai un ve-
ro “alter-ego”, ora.
Il touch'Sereen
è solo la punta del-
l’iceberg, la parte visi-
bile, la prova... tangibi-
le della maneggevo-
lezza ed clenientarietà
dei comandi, contrapposte ad una
tecnologia tanto avanzata.
Già, perché l’HP 150 congiunge
la sua qualità di essere “alla mano”
(ci vai “d’accordo” subito, ti capisce e
ti segue anche se non hai mai usato
un personal) con rassortimento dei
programmi che vanno dalla contabilità alla ge-
stione di magazzino; dal trattamento dei testi ai
programmi tecnico-scientifici, a una vasta gam-
ma di applicazioni, che potrai scegliere secondo
le tue necessità di oggi e domani.
L’ipersonal continua la tradizione HP,
aperta al suo pubblico.
Perciò, per ogni necessità, potrai telefonare
all’HP e avrai un’assistenza gratuita.
La garanzia, poi, è estesa a 12 mesi.
HP 150 è facilmente collegabile anche
come terminale coi principali elaboratori, e gra-
zie al sistema operativo MS/DOS* ti permette
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Altre sedi: Viterbo, via Palmanova 12 c - Gaeta, liirtgomare Caboto 74 (Parco Belvedere Conca) • Latina, via Armando Diaz 14
Sigesco distribuisce Philips
La Philips ha crealo una nuova società a
Vienna per la produzione delle nuove linee
P2000 e P2500. che saranno dislrihuili con nuo-
vi canali nelle varie nazioni europee. In quest' ot-
tica SI inquadra l'accordo eon la Sigesco, già
distribulricc dei sistemi IMS Inlernaliorul. che
commerciali/zerà questi prodotti nel nostro pae-
se. Il P2000C è un portatile basato su 7.-S0 con
lasliera completa di taslierino numerico, video
integrato da 9" (24 x 80 caratteri, grafica SI2x
252) e due minifloppy da 160 o 640 K.
La RAM è da 64 K. espandibile Hno a 320 K:
in aggiunta vi è una RAM video da ^2 K. Il
sistema operativo è il C'P M. quindi nessun pro-
blema di disponibilità di software. Il modello P
2010. con 2 mininoppy da 160 K. costa .1.650.000
lire -t- IVA compreso CP M. TESI. Wordstar e
CalcSlur; il P 2012 costa invece 4.450.000 e dilTc-
nscc dal precedente per i dischetti, da 640 K.
Per ulleriari informa:iom.
Sigesco haiiii - l'iu C. Di Baroio 22 bis.
.Arriva COMX da Hong Kong
Il Centro Italiano Diffusione Computer, con
sede a Tricsie. ha inizialo la distribuzione in
Italia del Coms 35. un homc computer prodotto
a Hong Kong. Qualche caratteristica alla rinfu-
sa. ,35 K di RAM di cui 32 por l'uicnie. 16 K di
ROM con il Basic, tastiera 55 tasti rìprogram-
mabile con joystick incorporalo, generatore di
suoni a 8 ottave con 16 livelli di volume c possi-
bilità di effetti sonori, uscita per TV a 8 colori
24 X 40 earatteri, orologio cronometro incorpo-
ralo. eccetera II Coms 35 costa 423.000 lire -i-
IVA; il registratore costa 76.000 lire, il TV swiich-
bos 8.8(K). la stampante a 40 colonne 270.000 lire
interfaccia compresa, l'inierfaa-ia seriale e paral-
lela 165.000 lire + IVA.
Ecco dove
trovi
ripersonal
HP
Tre novità dalla ICS
La ICS Sairan di Roma presenterà a Roma
Ufficio Ire nuovi modelli. Nella fascia medio
olla l'M68. per uso scientifico, con doppio pr<v
cessore (68000 e Z80). 256 K RAM. funziona-
mento duale 8/16 bit. grafica I024xl024a 16
colori. C'P M. minifloppy da 1.2 M o floppy o
Winchester. II modello IS1 1 sarà invece un por-
latilea bauerie.con Z80 C'MOSe 32 K di RAM.
display a cristalli liquidi 40 x 8. drive a micro-
cassctia incorporalo, inlerfacce seriale, paralle-
la e per modem acusiico: sarà disponibile soft-
ware su cartucce ROM (word processor, PIPS
ccc.). Infine, il Master 5 affiancherà l'home M5
con caratteristiche che non sono state anticipale
ma che. secondo quanto dichiarato, lo rende-
ranno particolarmente adatto alla scuola ed alle
applicazioni minigeslionali.
National a 32 bit con il I60WO
Il 16000. il nuovo microprocessurc a 32 hil
della National Semiconductor, si è espanso ad
una intera cd interminabile famiglia di circuiti
integrati specialìzzjti con la stcs.sa filosofia di
base: partendo dalle efTellive richieste dell' uten-
te. dice la casa, è stato possibile sviluppare una
sinjllura veramente al passo con I tempi. Ma
andiamo con ordine.
L'inizio era sialo dato dalla CPU 16032. un
effellivo processore a 32 bit con ALU c regislri
interni di questa lunghezza di parola, ma con
bus dati a 16 bit (come al solilo per scmpliricare
le connessioni con l'esterno) e con una ROM
interna contenente i microoodici e la logica di
controllo: successivamente di questo chip sono
state sviluppate le versioni 8032. con bus dati
ridotto a 8 bit. e dall'altro lato il 32032. con dati
su 32 bit. Dal punto di vista logico, a questi
cervelli hanno fatto seguilo alcuni coproccssori.
i! I608I per l'aritmetica (si tratta di una FPU =
floaling poini unii) c il 16082 (MMU == me-
mory management unii), cui faranno seguito
altri aiutanti, di tipo custom e realiz.zulì in tecni-
ca VLSI. Ma la famiglia non si ferma qui. bersi
prevede una lunga serie di chip specializzali per
tutte le esigenze: controllo di hard disk (di codi-
ce I64xx. ove per xx si intende che le ultime due
cifre non sono note), interfaccia per rete Ether-
net (sempre I64xx), gestore di lerminale
(16455), UART (16450). generatore di clock
(16201), gestore di inierrupl (16202), controllo-
re di DMA (16203) c controllore di CRT
(16413). oltre ad una vasta gamma di prodotti
per applicazioni ancora più sofisticale (correzio-
ne degli errori, arbitraggio dei bus. 'gestore di
RAM. controllore di rete locale...).
Anche dal punto di vista del software la fami-
glia 16000 presenta delle particolarità, sosian-
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(VI
HEWLETT
PACKARD
MCmicrocompuler 29
ziaimciuc legate dalla niosolla progettuale, che
— sempre in considcraziunc delle richieste dcl-
l'uiente. bisognoso di brevi tempi di sviluppo
con bassi costi, di longevità dei programmi e
soprattuttodi un elevato sfruttamento della me-
moria — è sfocialo in una memoria virtuale a
pagine con I6M byte in linea (di Tutto su memo-
ria di massa), in un ideale supporto per ambiente
UNIX. Vediamo ora quali sistemi operativi e
quali linguaggi ad alto livello sono già disponi-
bili su questa famiglia. Sviluppali da varie case
più o meno indipendenti, abbiamo l'MSDOS e
l'MTDOS. l’RTX 16. l'IDRlS, lo Spere, l'Oasis.
il Cohcreni. il Pick e il C-Executive. oltre a ben S
tra Unix e derivati; Unix V, Unix V7. Unily'U-
nix. Xenix e Genix/Unix. Proprio a proposito
dell'Unix, aggiungiamo alcune notine. Il Genix.
sviluppato sotto gli auspici della National stes-
sa. è un Unix dì Berkeley in versione 4. 1 BSD e.
rispetto alle altre versioni, presenta un elevatis-
simo grado di sfrullamenlo della memoria vir-
tuale (giudicato superiore a quello in ambiente
VAX), viene fornito con un amplissimo manua-
le di oltre 1500 pagine ed inline e espandibile
mediante tool ed altro ottimo sofi. L'uso prefe-
rìbile della famiglia I6(X)0 è comunque con uno
di questi sistemi operativi di tipo Unix: la versio-
ne V é giudicala la più recente, la V7 quella più
standard e lo Xenix il più diffuso: siamo comun-
que in attesa del nuovo Genix, versione 4.2.
sempre da Berkeley.
Anche p>er quanto nguarda i linguaggi ad allo
livello siamo in una bulle di ferro: oltre al Basic
(in non si sa quale versione) abbiamo a disposi-
zione il Pascal e il C. il Fonran i V e 77. il Ccibol
livello I e li. l'ADA. l'RPG II. l'Algol 68C. il
Forlh, il LISP, il PL M, il Jovial. il PL IG. il
Chili, il Modulo II e il CoruI 66.
Dal punto di vista tecnologico, la National
annuncia per i prossimi anni le versioni C-MOS
con tecnica VLSI di questi integrali, in attesa del
semi-cusiom dedicato: nell'anno in corso vedrà
la luce il I6c032; ncH'86 si susseguiranno il 32032
versione B e C. entrambe CMOS (mentre la
versione A è datala inizio '85): nel lontano 1987.
infine, dovremmo essere illuminati dal 32132.
definito il punto di partenza di una nuova gcne-
NS16000 UNIOUE FEATURE
1. 32.BIT ARCHITECTURE
Fonti Interest Group Italia
Dal mese di dicembre dello scorso anno è ope-
rativo anche in Italia il Forth Interest Cìroup.
un'associazione culturale (quindi senza fini di
lucro) che organizza e facilita scambi di vedute
tra utenti del Forth. L'associazione, legala a
quella madre siaiunilense. pubblica un notizia-
rio bimestrale di olire 40 pagine, conlencnlc
articoli, iipplicaz.ioni e tutte le comunicazioni
d'interesse per i soci. L'ussociazjonc mette a
disposizione vario materiale. Ira cui i listali sor-
gente del Forlh per quasi tutte le CPU note, al
solo prezz.o di costo.
L'iscrizione al gruppo dura un anno a partire
da giugno: per l'anno 83. 84 la quota fissala era
dì 40.IHX) lire.
f OR7H tn'li-rL Uni'up /lolla
fui C Forni ■IK. 70161 Milano.
.Accademia: Basic per corri.sponden/a
L'Istituto Accademia ha organizzato un cor-
so teorico-pratico di Basic modulare e sintetico
che mette l'uicnie in grado di programmare e
gestire il personal computer in funzione delle
varie necessità commerciali c professionali. È
stato anche raggiunto un accordo con la Atari e
la Commodore, per cui i modelli 4(K) e 8(K) della
prima, c Vie 20 c 64 della seconda, potranno
essere acquistati assieme al corso — che si basa
sulla loro struttura — a condizioni particolar-
mente interessanti.
V.
. IH)I6$ Rama.
78
MCmicrocomputer 29
Puoi imparare
il Basic... creare
programmi...
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^ f. Il Rom 22 K
■ Grohco ad alta
. I • Video Kom o K
risoluzione
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Linee 23 x 40
... e puoi
videogiocare!
Sumnter Ces a Chicago dal 3 giugno
li nuovo Consumer Electronic Show, ovvero
la mostra dell'elettronica civile — audio, video,
computer ctc. — sì terrà dui 3 al 6 giugno presso
il McConnick Place di Chicago- 1 .KK) espositori
su una superficie di 70000 metri quadrati mo-
streranno conferme c novità dei sei settori in cui
è divisa la mostra: audio, car audio, video, gio-
chi c computer. iclccomumcuTioni ed elettronica
generale: verranno tenuti convegni professionali
cd informativi por un totale dì 25 ore.
Software espresso
dalla Southern European
Dal primo mar^o é operante in Italia una
nuova iniziativa delta Southern European Com-
puter: si tratta di una struttura che porla in
Italia i miglioh programmi americani per Ap-
ple. Commodore. Alan. Hewlett-Packard, Di-
gital. IBM. Sinclair e Texas Instrumcnls.
Le applicazioni riguardano tutti i tipi di soft-
ware. dal sistema operulivo ai linguaggi, dalle
ulility a tulli i package professionali (produttivi-
tà. irallamcnio testi, gestione dati, grafica, co-
municazioni. giochi, didattica, applicazioni in-
dustriali e di calcolo), cil servizio dispone anche
di un inventario vasto caggìornaio dì sofl, hard,
supporti magnetici, libri e riviste.
I prezzi, che si preannunciano competitivi,
comprendono anche una serie dì sconti per
quantità, vendila o ritorno del prodotto ed altre
iniziative atte a favorire sia ruientc finale che il
rivenditore, il quale viene tenuto aggiornato con
un regolare invio di materiale.
I titoli più richiesti sono il Visi-On della Visi-
corp a 200.000 lite; l'Hes Writer per Commodore
64; Microsoft Word e Flight Simulator Micro-
soft tra I giochi. Per l'hard si parla delle schede
mullifunzione di memoria, cd in particolare la
scheda MK RAM — espandibile a 256 — che la
Seattle produce per il IBM.
l';o Molino ’iXJO Monlorluno i CO ;
Rete scientifica internazionale
della IBM
Per la prima volta in Europa, una rete inter-
nazionale metterà a disposizione di università ed
istituti dì ricerca un mezzo dì comunicazione non
rivolto ad uno specifico campo di interesse, bensì
di uso generale. La rete si chiamerà BARN, si^a
di European Academic and Research Network
(circuito europeo accademico e di ricerca), e sarà
rrdiizzaia con i mez.zi tecnici della IBM: la
EARN sarà a disposizione di lutti i centri di
calcolo europei, dotali o meno di sistemi IBM.
La struttura portante deiriniziativa è composta
da diversi elaboratori dislocali in Francia. Ita-
lia. Gran Bretagna. Irlanda. Israele. Spagna.
Svezia e Svizzera, ed altri sì collegheranno fin-
ché entro la fine del corrente anno EARN rag-
giungerà 250 elaboratori: in Italia sono stati
invitali a partecipare all'inìzialìva il CNR
/CNUCE. il CINECA e Io OSATA, per un tota-
le di oltre 20 università e centri di ricerca. La rete
europea é collegata ad una consorella america-
na. la Bitnet, che dialoga con oltre 130 centri di
calcolo: il canale transatlantico é dislocato al
Centro Scientifico di Roma.
7rM llahu - Segrair i Mh
Rockwell usa il Forth
La Murala Eric, distributrice nazionale dei
prodotti Rockwell, ha annuncialo dì avere a
disposizione due nuovi dispositivi della Rock-
well. studiali appositamente per lavorare in am-
biente Forth. Si tratta di due microcompuier
single-chip. l'R65Fll e l‘R65FI2. che quindi
uniscono la velocità c sinteticità del linguaggio
alla facilità d'intcrlàcciamenio del computer su
unico supporlo: le funzioni Forth sono prepro-
grammalc nella ROM interna, ed includono
funzioni malcmatiche operami su 16 e 32 bil
(agevolando quindi l'impiego della virgola mo-
bile). manipolazioni logiche c dì catasta c opera-
tori di ingresso-uscita. Il sistema operativo in
Forth consente l'uso sia del linguaggio ad alto
livello che di quello in assemblatore, eventual-
mente inseriti in una EPROM.
L'R65FI1 e il fratello 12 comprendono un
6502cvolulocon4nuovc istruzioni per manipo-
lazioni di bil. un oscillatore interno. 192 byte dì
RAM c alcuni VIA per la comunicazione con
l'esierno a 16 linee e 10 livelli di inierrupl. Per
entrambi la Rockwell propone un semplice si-
stema dì sviluppo, basalo su un circuito stampa-
to che. oltre al processore (per l'R65F12 va usa-
lo un adaliaiore). consente l'impiego delia
ROM di sviluppo dedicala R65FR I , espansione
di memoria fino a 16K byte, interfacce RS-232.
parallela c per dischi ncssibili da 5.25": tulle le
informazioni necessarie sono contenute nella
nota applicativa n. 2162. che comprende layout
e serigrafia dello stampalo, che può anche esser
richiesto dircllumenle alla Rockwell.
Murala Ertt ElfUronii-a.
y M Gioia M. 21112} Milano.
i\ Moirio .Mirini II. II0IS7 Roma
MCmicrocomputer 29
Olivetti: M24,M21
Con la prescniazione deH'M24 c de)l'M2I.
avvenuta a Londra il 29 marzo, anche la Oli-
vetti si "cimenta” nel campo del compatibile
(hardware e software) IBM. La compaiitniila
va ovviamente intesa nel senso positivo del
termine, non certo a livello della copia più o
meno clandestina ma come prodotto che usa
lo stesso sistema operativo (MS-DOS) ed una
struttura di base che consente appunto la com-
patibilità hardware per le schede di espansio-
Ben diversa era la strada intrapresa, esatta-
mente due anni fa. con la presentazione
dell'M20: microprocessore Z-8000, probabil-
mente il meno diffuso fra i 16 bit. e sistema
operativo PCOS. mede in Olivetti e usato solo
da Olivetti. Quindi niente compatibilità, con
tutti i problemi che ne derivano, soprattutto
riguardo alla disponibilità di software stan-
dard di elevato livello: seé vero che la Olivetti
aveva cercato di supplire a queste carenze svi-
luppando pacchetti come l'Oliword o rOli-
entry, è anche vero che per i sistemi sotto
CP/M c simili è ben più ampia la scelta di
pacchetti standard, dai word proccsor agli
spreadsheet, ai data base, ai sort. Sf program-
mi di comunicazione. Non che non si sia svi-
luppato software PCOS. che conta ormai oltre
2.000 applicaiivi, ma per forza di cose si tratta
di un fenomeno di ben diversa portata rispetto
a quello del software per CP/M e derivali.
La presentazione a Londra piuttosto che a
Ivrea. Milano o Roma ha destato un certo
stupore. La Olivetti si propone comunque mi-
reambiziose sopraitutloa livello europeo, e la
cosa va probabilmente vista in quesi'oitica;
ricordiamo tra l'altro che il recente accordo
con la AT&T (American Telephone And Telc-
graph. la più grossa azienda di telecomunica-
zioni del mondo) apre la strada alla possibilità
di distribuzione anche negli Stati Uniti, anche
Seal proposito è stalo precisalo che al momen-
to attuale non è ancora stala presa una deci-
Venendo alle macchine si deve tornare a
parlare di compatibilità, che é praticamente
totale per i due modelli a livello sia hardware
sia software. L'architettura é basata sul mi-
croprixessore a 16 bit Intel 8086. delia stessa
famiglia dell'8088 impiegato nel Personal
Computer IBM; la difìerenza fondamentale
sta nel bus dati, ad 8 bit nell'8088 ed a 16 bit
neU'8086. Gli slot per le espansioni sono sette
neH'M24. tre nell'M21; il problema della com-
patibilità hardware con le schede per IBM è
stalo risolto per mezzo di un divisore che adat-
ta il bus dati a 8 bit dell'8088 e quello a 16 bit
deU'8086. Il clock é a 8 megahertz e, per au-
mentare ulteriormente la velodlà di elabora-
zione. può essere impiegato un eoprocessore
opzionale aritmetico 8087. La capacità della
memoria ROM è di 16 K per il boot-sirap.
l'auiodiagnosticoed il BIOS. La RAM nasce
invece con 128 K e può essere espansa fino a
640 K. Come unità di memoria di massa sono
impiegali uno o due minifloppy slim-line. da
360 o 720 Kbylc ciascuno; uno dei due può
essere sosiiluito da un disco fisso miniwinehe-
ster ga 10 megabyte. Il video, da 9 pollici
nell'M21 e da 12" neH'M24.è monocromatico
e può visualizzare 25 linee da 80 caratteri con
grafica da 640 x 400 pumi e 16 tonalità di
grìgio; è comunque incorporalo un controller
per video a colori, i quindi sufficiente collega-
SANDY - PIECI BREVETTI
via Monleiosa 22 SenaqolMi) lei. 02-9989407
Sistema operativo in ROM, chiave di accesso protetta, occupazione
RAM di solo 1 Kbytes, utilizzabile a 40 ed 80 tracce, possibilità di
memorizzazione da 100 a 400 Kbyles. Interfaccia con connettore
passante atto a permettere il collegamento di altre interfacce. I co-
mandi d'uso sono semplicissimi:
SAVE: LOAD; ERA; DIR; REN; A;, B:; BAS; LOCK; INIT; PASS;
GET; PUT; COPY.
La velocità di caricamento tipica è di 2S0 Kbytes al secondo ed usa
i floppy disk da S pallici. Il floppy disk à garantito per 6 mesi ed è
corredato di manuale d'uso. La versione con capacità di memoria da
100 Kbytes costa 1. 610.000 più IVA.
In omaggio una confezione di S dischi.
20
MCmicrocompuler 29
MC nrws
re un monitor di questo tipo per ottenere una
grafica con 16 colorì. Entrambi i sistemi sono
dolati di imerfaccia sia parallela sia seriale per
stampante e comunicazioni: ne11'M2l la ta-
stiera è da 82 tasti, mentre per l'M24 è disponi-
bile anche un modello con 102 tasti (compresi
18 tasti funzione): i inoltre possibile collegare
un "mouse" opzionale.
Come sistemi operativi, l‘M2l el'M24 pos-
sono utilizzare sia l'MS-DOS della Microsoft
(quello impiegato dal PC IBM), sia il Concur*
reni CP/M della Digital Research, sia
rUCSD-P Pascal, sia infine, tramile una sche-
da aggiuntiva, il PCOS per la compatibilità
con rM20. È stato anticipato che il discorso
sul software sarà tenuto in particolare consi-
derazione: perora sono stati stipulati e annun-
ciati importanti accordi con la Micropro e la
Peachtree per la commercializzazione, da par-
te della Olivetti, di pacchetti standard italia-
nizzali. L'M24 è un desk-top. ossia previsto
perla collocazione su un piano di lavoro, men-
tre l'M2l è un portatile o, come viene definito,
un trasportabile: pesa 14 chili ed é munito di
maniglia a scomparsa: la tastiera può essere
ribaltata formando un coperchio di protezio-
ne rìpdo. L‘M24 dovrebbe essere introdotto
sul mercato fra qualche mese, ad un prezzo dì
poco inferiore ai 5 milioni nella configurazio-
ne con 128 K e due minifloppy da 160 K:
l'M2 1 invece dovrebbe costare circa 4 milioni
e mezzo nella stessa configurazione ed essere
disponìbile per le prime consegne in autunno.
Marco Marinacci
App)e>fest a Roma
Alla fine dì aprile ci sarà una "grande
festa Apple" a Roma. Probabilmente ci sarà
anche qualche novità. Le voci più indiscrete
parlano di un modello con minifloppy inte-
grato che costerà meno di due milioni ed il
cui software sarà compatì bile con quello del-
l'Apple 11. L'imminente presentazione di un
nuovo modello c stata confermata anche da
Steve Jobbs. fondatore ed attuale Presidente
della Apple Computer, nel corso di una bre-
ve intervista rilasciata a fine marzo ad alcuni
dei rappresentanti della stampa italiana.
Jobbs ha. sostanzialmente, sottolinealo la
fiducia che la ditta pone nel Macintosh, il
quale nelle intenzioni ha il compito di “col-
pire" gli strati di maggioranza del pubblico,
quelli che non digeriscono le novità nè per
primi, nè per ultimi... e che. secondo Jobbs.
sono appunto la maggioranza. E non ha
torto, ci sembra. Certo che questo vuol dire
allontanarsi parecchia dal puntodi partenza
originario dell'Apple 11. che tanto lustro (c
successo) ha dato alla casa americana e che
fra i principali pregi ha avuto sicuramente
quello di essere un sistema molto "aperto",
che ha avvicinato gli utenti alla programma-
zione. a qualsiasi livello.
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LE TECNICHE
ED I SECRETI
DELL’ALTA
MCmicrocomputer 29
21
PERSONAL COMPUTER OUVETTI M20
PERSONAL COMPUTER OLIVETTI.
UNA FAMIGLIA CHE CRESCE
Nella famiglia di personal com-
puter Olivetti M 20. il modello
M 200 dispone di una memoria
30 volte più grande rispetto al
modello base, ed è anche capa-
ce di gestire una rete di M 20
collegati fra loro, rendendo sem-
pre più potente e coordinata la
capacità di lavoro degli uffici.
1 personal computerOlivetti sono
dunque una famiglia che cresce
e che, per rìspondere a esigenze
diverse, offre differenti capacità
di memoria e un'ampia scelta di
sistemi operativi (MS-DOS. CP/M-86, PCOS.
UCSD-P). Sono personal computer con tecnolo-
gia a 16 bit e capacità di “com-
municatìon". progettati quindi per
essere validi anche domani e
per integrarsi agevolmente nel-
le strutture di elaborazione dati
e di automazione dell’ufficio pre- -J
senti e future. Perché Olivetti prò- ~
legge i vostri investimenti in mac- >
chine e programmi. ?
Con M 20 in ufficio il lavoro indi- I
viduale diventa più semplice e f
produttivo. Infatti anche i personal |
computer sono espressione di |
quel primato nel design e nel- -
l'ergonomia che è ormai parte consolidata del a
successo Olivetti negli uffici di tutto il mondo. I
olivelli
l’universo della comunicazione
stampa estera
OOMPUTER
L'invasione degli MSX
di Mi-irioii Jonex
Una grave minaccia per luUa l'indusirm inglese delcompu ter si
profila ali'orizzonle: i Giapponesi stanno per invadere il mercato.
L'hanno già fatto per le macchine fotografiche, gli hi-fi. i televiso-
ri ed ora sembrano fermamente intenzionati a ripetersi con i
personal computer, Sony, Canon. Mitsubishi, JVC. Yamaha ed
una dozzina di altri costruttori si preparano ad inondare l'Euro-
pa con centinaia di migliaia di calcolatori.
La cosa più interessante è che saranno tutti capaci di far girare
lo stesso software MSX perché usano tutti il Basic MSX e hanno
tutti la stessa struttura hardware. Sarà possibile quindi farsi
prestare da un amico l'ultimo gioco su cartuccia del suo Sony ed
infilarlo nello slot del proprio Yamaha senza problemi.
Lo standard MSX. ai quale hanno aderito i nomi più prestigio-
si deU'induslria giapponese, assieme aU'unico americano Spec-
travideo. stabilisccche il computer debba utilizzare un micropro-
cessore Z80. un processore video TMS 9918 ed un generatore
sonoro AY-3-8910. Questo dà. tra l'altro, una risoluzione di 256
• 192 pixel. 16 colori e 32 sprile.
Il linguaggio impiegato è il classico Basic Microsoft, opportu-
namente ampliato per permettere di sfruttare facilmente le capa-
cità grafiche e sonore di questi micro.
Sono specificate dallo standard anche alcune parli accessorie:
sono obbligatori almeno cinque tasti definibili dall'utente, devo-
no esserci i tasti per il movimento del cursore disposti a croce,
ogni computer MSX deve infine avere almeno un connettore per
cartucce ROM ed una presa per joystick.
Assieme alla Spectravideo. la prima ;id arrivare in Europa, la
più veloce è stala la Sanyo che. ad appena tre mesi dalla definizio-
ne dello standard, aveva in catalogo già tre modelli; l'MCP-S.con
32K di RAM. l'MCP-10. dotato di penna ottica incorporata, e
l'MCP-X. che offre un ulteriore modo grafico, non standard,
capace di una risoluzione 500 • 200.
Il Sony Hit-Bit HB S ha una veste estetica molto attraente, con
un contenitore rosso vivo, purtroppo non ha una tastiera vera.
Un'interessante caratteristica del Sony sono le cartucce RAM
autoalimentate, che conservano le informazioni memorizzate
anche quando sono estratte dal computer. La loro capacità é di 4
Kbyte,
Nonostante lo Z80 possa indirizzare al massimo 64 Kbyte di
memoria, molte macchine MSX possono arrivare a gestire una
quantità di RAM ben superiore, ovviamente paginandoia. come
l'Hitachi MBH-I. che può arrivare a 96K con l'aiuto di una
cartuccia plug-in.
Una caratteristica decisamente interessante di questi MSX è
che i vari costruttori, pur rispettando lo standard, aggiungono
delle migliorie nel campo in cui sono più esperti.
Cosi il micro YIS 503 della Yamaha, che é famosa per gli
strumenti musicali oltre che per le moto, si può trasformare in un
eccellente sintetizzatore con l'aggiunta di una tastiera esterna da
quattro ottave di estensione.
Analogamente per il computer della Mitsubishi, molto cono-
sciuta peri suoi robot industriali, la prima periferica annunciata è
un piccolo braccio meccanico; il Pioneer .sarà capace (come sba-
gliarsi?) di controllare un impianto hi-fi e cosi via.
Oltre a Sanyo e Spectravideo anche altre case hanno in produ-
zione diversi modelli, che però spesso si differenziano solo per la
quantità di RAM. ad esempio i due Toshiba IQ HX lOS ( I6K) e
IQ HX 10 D (64K). Altri MSX che ben presto vedremo in Europa
sono li Fujitsu FM-X. il Canon V-10 dotato di un'ottima tastiera
e il National CF-2000. Quest'ultimo ha il suo punto di forza nelle
MCmicrocompuier 29
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Stampa estera
periferiche, tra te quali un printer plotier formato A4, che do-
vrebbe costare in Gran Bretagna meno di 200 sterline.
Infine sembra che numerosi altri costruttori non giapponesi,
tra i quali la Philips, siano interessati a produrre macchine secon-
do questo standard; potrebbe darsi che il primo MSX europeo
non tardi molto ad arrivare. M.B.
rriiKHrj
svsTiifrriiiis
Le stampanti a laser
Nel numero 39 della rivista francese Micro Systémes. Claire
Remy parla delle stampanti a laser chiedendosi se esse siano un
accessorio di lussa o uno strumento indispensabile del domani.
Nell'evoluzione delle stampanti possono essere distinti tre mo-
di fondamentali di stampa: carattere per carattere o tecnica d'im-
pressione a margherita: impressione matriciale tramite la quale
ogni carattere è costituito da un insieme di punti: stampa per
impatto nella cui categorìa s'inseriscono, oltre all'impressione a
getto d'inchiostro, la xerografia e la elettrografia a laser. Tramite
quest' ultima tecnica, l'impressione si effettua pagina per pagina e
la velocità di stampa sì misura in pagine al minuto.
La .stampa a laser associa tre tipi di tecnologie: quelle delle
fotocopie xerografiche, quelle sul laser e quelle della microelet-
Ironica. Lu tecnica d'impressione propriamente detta è la stessa
delle fotocopie xerografiche, ma ai documenti da riprodurre è
sostituito un laser Elio-Neon od Elio-Cadmio. Un fascelto mo-
dulato estremamente sottile. nell'ordìnedel decimo di millimetro,
è diviso e focalizzato prima di essere inviato su di un tamburo
rivestito di una so.stanza foioconduilrice. 1 fotoconduttori sono
dei materiali isolanti nell'oscurità i quali però divengono condut-
tori se esposti alla luce. Tutti gli altri elementi della fotocopialura
si ritrovano nella stampante a laser: il caricatore elettrostatico, lo
stadio di pulizìa ecc.
Il caricatore elettrostatico carica uniformemente la superficie
del semiconduttore. Allorché il fascetlo laser raggiunge questa
superficie, essa diviene localmente conduttrice c trasmette la
propria carica verso il substrato conduttore e poi verso massa. La
zona illuminata é allora scaricata mentre le parti oscure conserva-
no la carica. È questa "immagine elettrostatica latente" che è
rivelala e sviluppata per riprodurre il documento.
La maggior parte delle stampanti a laser scrìve punto per
punto seguendo un processomairiciale. Ogni carattere o simbolo
grafico da riprodurre viene decomposto in un insieme di punti
elementari rappresentalo ciascuno da un bit (0 od I) in una
matrice che si traduce poi neH'illuminazionc o nell'estinzione del
fascio laser nel passaggio per ciascun punto. La densità di questi
punti, circa 120 per era. essendo incomparabilmente più elevata
dì quella fornita dalle stampanti ad aghi, fa si che la qualità dei
documenti sia eccellente e quella dei testi impressi vicina a quella
ottenuta mediante una macchina da scrivere. Inoltre sono possi-
bili disegni c grafici con elevata risoluzione, essendo una stam-
pante a laser capace d'imprimere, per punti. 66 linee dì 160
caratteri su di un foglio di formato 21 x29.7 cm. Anche se il
campo d'applicazione dì un tale mezzo di stampa si limita attual-
mente ai potenti e costosi sistemi informatici, si pronostica che
presto esso .sarà esteso alla microinformatica. Alcuni costruttori
(notoriamente Toshiba) prevedono già di commercializzare dei
modelli a grande diffusione.
T.P.
24
MCmicrocomputer 29
Presso i Bii Shnp Primavera
il softuiare di casa...
ACQUAPLANE
Avntt* mai pentsto cha praticare lo td
d'acqua potrabba rivalarel aitramamanM
paricoleae? Jack Hollii, l'autore di Aequaplana
panaa proprio di li. Il gioco, poasieda tutte le
carattariitiche par asaare awìncanta ad
antusiatmanta. la noitra abiliti di tclatori sari
meua a dura prova.
ATTACK OF THE MUTANT CAMELS
Il pianeta terra ha bisogno di voi.
Gli allerti, esseri ostili, con l'impiego di una
tecnica genebca, ha mutato I tradizionali
cammelli, in portatori di morta.
Protetti de neutroni divenuti alti circa 3 metri.
Potete manovrare i nostri bombardieri che
volano a bassa quota sul terreno montagnoso,
per distruggere i cammelli prima che essi
invadono hi roccaforte.
HEXPEflT
Bert, la piccola e dolce creatura spaziai
vive in lontano a sconosciuto pianeta e
catturata da un malvagio diavolo chlam
Zoganaar.Queslo tremendo mostro spa
ha costretto Bert a partecipare ad un st
e mortale gioco: la costruzione di una
...sul uQstm
E Commodore ^li
naturaimenie
cnmPETEnEfi
in compuTER
primavera
Programmare in Basic
Thomas C. Barlee
/.uiiichi’iii ms
ilo pagine, !.. I fi. 500
Torniamo dopo diverso tempo a parlare
di lesti didattici sui linguaggi di program-
mazione. approrutando di alcune nuove
uscite.! cura dell'editore Zanichelli. In par-
ticolare cì occupiamo dell'ennesimo libro
di introduzione al Basic. Le sue finalità
sono abbastanza ampie, dato che nei dieci
capitoli si affrontano tanto la semplice sin-
tassi del linguaggio, quanto la logica che
.sta dietro alla programmazione, senza pe-
raltro tralasciare qualche acc-cnno descrit-
tivo della pura operatività sul calcolatore-
li testo inizia facendo una semplice de-
scrizione dei sistemi di elatwrazione, e pas-
sa quindi ad una breve introduzione del
linguaggio nelle sue lince più generali,
giungendo infine ad una più precisa pre-
sentazione delle varie istruzioni e strutture
disponibili. Al termine vi sono un accenno
all'uso dei file c allo studio degli algoritmi.
Ogni capitolo è dotato di una breve intro-
duzione che sinteticamente riassume e pre-
senta il contenuto del capitolo stesso, di
uno stringato commento finale e di un
buon numero di esercizi inerenti gli argo-
menti trattati.
Nonostante tutto, c'è qualcosa che non
ci ha entusiasmato: lo stile del testo è. in
alcuni periodi, piuttosto fumo.so e tale da
poter indurre in ambiguità il lettore com-
pletamente impreparato. Inoltre vi sono,
di tanto in tanto, errori di stampa negli
esempi e nei flow-chan, L'impressione è di
una scarsa cura posta nella redazione ita-
liana: fra l'altro qua e là compaiono addi-
rittura alcuni errori di ortografia, non gra-
vi in sé ma fastidiosi alla lettura (uno per
lutti: la terza persona singolare dell'indica-
tivo presente dei verbi '‘fare" e "stare"
scritta sistematicamente con faccento). II
testo, ci avverte una nota, è stato compo-
sto e redatto con un word processor e
stampalo con una stampante a margheri-
ta. il che spiega la veste grafica un pò scar-
na e monotona ma non giustifica le man-
canze citale.
Un prezzo più contenuto avrebbe potu-
to riequilihrare il tutto.
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210 pagine 21 x 14 cin
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Entrambi gli autori di questa raccolta dì
programmi provengono dal VIC. per cui
avevano scritto un libro ciascuno, eia cosa
ci sembra chiara, dato che i giochi che ci
propongono sembrano adattamenti di
programmi scritti per macchine differenti
dal 64: l'uso delle sprilc, non determinante,
e del suono a tre voci (eventualmente sin-
cronizzate) non sembrano lasciare alterna-
tiva nel giudizio.
Ciononostante il lavoro è ben curato;
conoscendo i problemi dei segni strani la-
sciati sullo schermo dall'edìtor dei Com-
modore. .sono stali scelti sìmboli speciali
comprendenti anche lo spazio ad evitare
confusioni, ed è sfruttato un metodo di
controllo della battitura (chcxsum. che si
legge come l'equivalente cheksum) tramite
programma.
Dei .W giochi proposti ci sentiamo di
raccomandare Racer e Invaders; sugli altri
nutriamo qualche perplessità, anche con-
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landò che i listati presentati, essendo stati
elaborati in fase di stampa, presentano de-
gli errori. Un appunto agli autori va fatto
sulla descrizione dei programmi, comple-
tamente tralasciata che rende le tecniche
utilizzate più dilTicili da apprendere: l'im-
postazione dell’opera viene quindi ad esse-
re del tipo 'batti ed usa', come semplice
raccolta di programmi, tanto che la Mel-
bourne mette a disposizione anchedue cas-
sette con tutti i programmi, che possono
essere richieste direttamente alla Casa.
Un altro appunto va indirizzato alla
qualità delle illustrazioni: tutte le foto sono
poco nitide, ed alcune addirittura inintelle-
gibili. la qual cosa ci fa sospettare di una
cattiva riuscita della copia in nostro pos-
ti libro include anche un paio di utili
programmi: una routine di merge per unire
tra loro più programmi, più un semplice
generatore di sprite in alla risoluzione, ol-
tre al citato che.xsum. Leo Sorge
Introduzione ai microprocessori
di Charles M. Gilmore
Edizioni Zanichelli,
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lire 22.000 ledi:, maggio ’S3)
Per chi non sa assolutamente nulla di
microprocessori, consigliamo vivamente
quesl'otlima opera di Charles M. Gilmore,
traduzione di un libro pubblicato nel I9S1
dalla McGraw-Hill e tradotto da Valerio
Alessandroni per la nostrana Zanichelli.
La promessa — mantenuta fino in fondo
— è di dare al lettore una completa pano-
ramica facendo riferimento ad uno schema
strutturale non esistente nella realtà.
La documentazione apportala, consi-
stente in moltissimi disegni a due colori
appositamente realizzati (spesso in fila per
illustrare i passi logici) più diversi Listali nel
linguaggio assemblalivo deU'ipotetico
schema, é di alto livello. Il testo si articola
in 14 capitoli: al primo, di introduzione.
fanno seguito quelli di base (sistemi di nu-
merazione, struttura del microprocessore,
basi di programmazione); viene poi il fon-
damentale capitolo 6. ove viene introdotto
il modello del processore cui si fa riferi-
mento nel seguito, oltre ai principi di indi-
rìzzaraento. Il resto degli argomenti da in-
quadrare nel software è raccolto in un
gruppo di 4 sezioni che tratta le varie cate-
gorie di istruzioni (trasferimento dei dati,
aritmetica, confronti logici e salti) più il
dodicesimo, in cui si mostrano gii ulteriori
modi di indirizzamento, che nella fase in-
troduttiva erano stati tralasciali (peraltro
non tutti sono presenti, in ogni processo-
re).
Grande attenzione è dedicata anche alla
struttura hardware dei computer, cui ven-
gono dedicate ben tre trattazioni: la me-
moria (ad accesso casuale con distinzione
tra statica e dinamica, un esempio di strut-
tura interna e di contenitore esterno, le
varie memorie volatili o permanenti e
DMA), l'ìnpul-outpui (interfacciamenti
seriali e paralleli con gli opportuni disposi-
tivi di base, l'interrupteil polling) ed infine
un accenno alla struttura di un microcom-
puler.
In definitiva si tratta di un lesto fonda-
mentale: per le sue caratteristiche di chia-
rezza e validità, dovrebbe essere adottato
nelle scuole superiori ad indirizzo informa-
tico. ma che l'autodidatta troverà senz'al-
tro alla sua immediata portata.
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I dalla Ballon Eiecirc
.(MQ-
I -Tel. 0733I5S6423-24 Telex 6C0071 JENSPA I - Divisione
I Eleltrc
Lo scorso mese abbiamo
parlato di adventure, un tipo
di gioco per computer anco*
ra non molto diffuso in Ita-
lia. ma che riscuote un gran-
dissimo successo all'estero,
specialmente in America ed
in Inghilterra.
Come ricorderete, gli ad-
venture game sono dei “viag-
gi" in un mondo fantastico,
pieno di sorprese, di insidie,
di creature favolose, ma an-
che di immensi tesori, dove ci
si muove grazie ad un vero e
proprio dialogo con il calco-
latore.
Durante lo svolgimento di
un'avventura, il giocatore si
ritrova continuamente alle
prese con problemi apparen-
temente insolubili, in grado
di mettere a dura prova le sue
capacità di ragionamento e
la sua pazienza.
Arrivare alla fine di un'ad-
veniure game é quindi diffici-
le c può richiedere addirittu-
ra settimane o mesi.
Quesio però fa in fondo
parte del divertimento e più
si è costretti a pensare per
riuscire ad andare avanti nei
gioco, più ci si ritrova coin-
volti. tanto da giungere ad
immedesimarsi completa-
mente in qudl'universo di
fantasia.
Anche se non esiste una
■'ricetta" universale per risol-
vere un'avventura, in questo
breve articolo, dedicalo a chi
si accosta per la prima vol-
ta a questi magnifici giochi,
vogliamo comunque darvi
qualche consiglio sul miglior
modo di alTrontarne una.
Ripetiamo: sono solo in-
dicazioni. Non aspettatevi
quindi, dopo aver letto que-
ste note, di riuscire a trovare
la soluzione di Zork o del-
l'Hobbit in pochi minuti. Sa-
rebbe come pensare di riusci-
re a battere un campione di
scacchi dopo aver letto come
si muovono i vari pezzi.
Quello che vi diremo però
potrà forse mettervi sulla
strada giusta e farvi rispar-
miare un po' di tempo (che
pwlrete impiegare giocando
un altro adventure!).
Come spostarsi
All'Inizio di un'avventura
vi troverete sempre in qual-
che luogo più o meno strano;
é da li che inizierà il vostro
cammino.
La prima cosa da impara-
re a fare bene è il modo di
muoversi da una locazione
all'altra, perché andare in gi-
ro senza meta porta pochi
frutti.
Come probabilmente già
saprete, si comunica con il
computer con brevi frasi
composte da un verbo ed un
oggetto. Per andare a nord
basta quindi dare il comando
GO NORTH; in genere con-
viene però usare semplice-
mente le iniziali delle direzio-
ni: N per nord. SE per sud-
est e cosi via.
Sullo schermo, dopo ogni
spostamento, compare una
descrizione del luogo e delle
uscite. In qualche direzione
spesso ci si può dirigere solo
se sono soddisfatte certe con-
dizioni; per passare attraver-
so una porla chiusa, ad esem-
pio. di solilo ci vuole la chia-
ve. se non ce l'avete dovrete
andarla a cercare da qualche
altra parte (potete anche
provare ad usare le maniere
forti, se per caso vi ritrovate
tra le mani della dinamite...).
Bisogna però fare atten-
zione, perché le uscite segna-
late qualche volta non sono
tutte quelle possibili; nella
vostra stanza difficilmente ci
sarà un passaggio segreto
dietro la libreria, ma in un'
avventura magari sì! Rimane
il problema di riuscire ad
aprire il passaggio: chissà
magari facendo ruotare su se
stessa quella torcia appesa
alla parete...
Se non riuscite più a capire
dove mai andare, iniziate
quindi a pensare alle cose
meno ovvie, che nelle avven-
ture sono poi la prassi.
La mappa
Più un'avventura è sofisti-
cata. maggiori sono dì solito
i posti dove si può arrivare.
Una cosa importante é dun-
que riuscire ad orientarsi, per
non vagare a caso tornando
sempre negli stessi posti.
Per questo è necessaria
una mappa. Probabilmente
ci sono tanti modi di fare una
mappa quanti sono gli ap-
passionali delle avventure:
ognuno sviluppa il proprio
sistema.
Una volta fatta una map-
pa. passare da un luogo ad
un altro diventa estrema-
mente agevole e rapido.
II sistema classico é quello
di disegnare un rettangolo
per ogni locazione; dentro ad
ogni rettangolo si può scrive-
re una brevissima descrizio-
ne del posto e le cose interes-
santi che ci si trovano, ad
esempio: CORRIDOIO (ar-
matura. tappeto). I vari ret-
tangoli vengono poi uniti da
frecce indicanti la possibilità
di passare da un certo luogo
ad un altro.
Se un posto non è diretta-
mente accessibile (ad esem-
pio a causa di un passaggio
segreto come quello sopra ci-
tato) si può usare una lìnea di
unione traiteggiatu. È anche
abbastanza utile segnalare
che un passaggio é percorri-
bile in entrambi i sensi usan-
do una freccia doppia; una
freccia singola nel caso con-
trario.
La mappa va continua-
mente aggiornala, in modo
da poter sempre recupera-
re rapidamente gli eventuali
oggetti che vengono posali.
In pratica fare il disegno
può presentare qualche pro-
blema. ed é facile ritrovarsi
con un foglio di carta scara-
bocchiato in maniera incom-
prensibile. Ricordatevi quin-
di di partire dal centro del
foglio e di lasciare parecchio
spazio tra un rettangolo e
Tallro. per essere in grado di
fare delle aggiunte qualora se
ne presentasse la necessità.
Se lo scenario in cui é am-
bientata l'avventura è mollo
esteso, conviene usare una
serie dì fogli piccoli numerati
e fare dei rimandi piuttosto
30
MCmicrocomputer 29
che usare un foglio singolo
immenso.
In ogni caso ognuno può
fare il disegno come preferi-
sce; l'unica vera regola da ri-
spetlare é farlo chiaro, altri-
menti non serve a niente.
Se volete avere un esempio
pratico potete dare un'oc-
chiaia alla mappa pubblica-
ta nella rubrica d^icata al
software del TI99/4A. Si rife-
risce ad un adventure piutto-
sto limitato e di conseguenza
è molto piccola; può comun-
que servire per farsi un'idea.
I labirinti
Presto 0 tardi in quasi tut-
te le avventure ci si imbatte in
un labirinto, cioè in una serie
di luoghi dall'identica descri-
zione. connessi fra loro in
modo stranissimo. I! fatto
che la descrizione sia sempre
la stessa fa perdere rapi-
damente rorieniamento; di
conseguenza dopo un paio di
spostamenti ci si smarrisce,
per poi continuare a muover-
si a casaccio nella speranza di
trovare l'uscita.
Perdersi in un labirinto è
una cosa veramente esaspe-
rante; gira di qua. giradi là...
sembra sempre di essere allo
stesso punto, e dopo un po'
viene il desiderio di smetterla
dcfinitivamenie con i giochi
di avventura per dedicarsi
solo più ai solitari con le car-
te.
Con un po' di buona vo-
lontà e di organizzazione si
può però di solilo uscire da
un labirinto senza affidarsi
esclusivamente alla fortuna.
Le due cose che non permet-
tono più di capire come ci si
stia muovendo sono, come
abbiamo detto, la descrizio-
ne uguale per tutti i luoghi
(quindi non è più possìbile
distinguerli uno dall'altro) c
le strane interconnessioni.
Muoversi in una direzione
potrebbe allora riportare il
giocatore al punto esatto da
cui era partito, solo che non
ci sarebbe modo di accorger-
sene.
A questo punto l'unica co-
sa possibile è modificare le
varie descrizioni per riuscire
Unalmenlc a distìnguere i va-
ri posti tra di loro. Questo si
può ottenere lasciando cade-
re. in ogni posto dove si arri-
va. uno degli oggetti che si
hanno con se.
Con questo sistema diven-
ta immediato riuscire a di-
£ bene sapere che questo
banale ma elTicace metodo
non sempre funziona. Per
esempio può capitare di en-
trare nel labirinto con un nu-
mero di oggetti inferiore a
quello delle locazioni che lo
compongono, allora si è ve-
ramente nei guai.
Qualche programmatore
particolarmente sadico po-
trebbe poi aver progettato
un labirinto composto da
tanti luoghi quanti sono gli
Coi; vo mollo meglio...
scernere i luoghi che prima
sembravano uguali, perche
nella descrizione data dal
computer sarà presente an-
che l'eventuale oggetto la-
sciatoci prima.
Procedendo sistematica-
mente si può disegnare una
mappa del labirinto, che ri-
sulterà utilissima nel caso si
debba tornare per la stessa
oggetti che si possono porta-
re con sé più uno. Quesi'ulti-
mo luogo sarebbe ancora
univocamente idenlincabile,
risultando l'unico senza og-
getti. ma quanta fatica prima
di accorgersi che é effetiiva-
menie il solo posto vuoto!
Risolvere i problemi
Una volta imparato a dise-
gnare una mappa e ad uscire
dai labirinti, l'unica cosa che
rimane tra il giocatore e la
soluzione di un'avventura
sono i problemi.
Voce dal fondo: e li pare
Ebbene si. quello che ren-
de complicala un'avventura
sono proprio questi maledet-
ti problemi: come si fa ad at-
traversare il ponte assieme
all'or.so se il ponte tutti e due
non ci regge? Come potrò
mai riuscire a passare attra-
verso la foresta se ogni volta
vengo siriloiaio da un pilo-
ne? Come...
Purtroppo è proprio ri-
guardo ai problemi che risul-
ta praticamente impossibile
dare consigli utili: bLsogna
cavarsela da soli c, tutto
sommato, è anche giusto che
sia così, dal momento che so-
no loro la base di un'avven-
Qualchc osservazione ge-
nerale è però sempre possibi-
le.
Di fronte a qualsiasi osta-
colo. non riuscendo a risol-
verlo per via diretta, convie-
ne iniziare a pensare lateral-
mente.
Non riuscite ad uscire dal-
la prigione perché siete trop-
po piccoli e non arrivate alla
finestra della cella? Beh. se
non ci sono scale od altro
magari potreste farvi prende-
re in braccio da un compa-
gno di prigionia più allo di
voi (e cosi abbiamo fatto feli-
ci anche gli appassionati del-
l'Hobbii ancora nelle mani
dei goblin!).
Esaminale attentamente
tutto quello che avete davan-
ti. indizi utili potrebbero tro-
varsi dappertutto.
Se non avete sottomano
gli attrezzi che vi servono,
pensale a qualcosa che possa
sostituirli: una vecchia botti- i
glia vuota può sembrare inu-
tile, ma se la rompete i fram-
menti potrebbero fungere da
coltello.
Se poi proprio siete dispe-
rati e non sapete più che cosa |
fare, ricordatevi che sicura- I
mente qualche altra persona J
probabilmente starà cercan- 1
dodi venire;! capo della stes- I
sa avventura. In due. spesso. |
i problemi più intricati sem- I
brano meno difficili. MC I
MCmicrocomputer 29
Se esistesse un Oscar riser-
j vaio ai giochi per lo Spec-
I irum. sicuramente se lo ag-
1 giudicherebbe questo pro-
I LM.mima della Quicksilva.
Tutto in Ant Aitack é fanta-
stico. dalla grafica al sogget-
to originalissimo-
Vediamo dì che si tratta:
nel desolato Grande Deserto
giacciono le rovine della mi-
tica città di Anteschcr. infc-
f state dalle terrìbili e veleno-
> sissimc formiche giganti.
I Mentre vi trovate a passa-
^ re vicino al muro che circon-
I da la città, al vostro orecchio
giungono delle dìspierate gri-
da di aiuto: qualcuno là den-
tro è in pericolo!
Sprezzanti del rischio non
' esitate un secondo ed armali
di un pugno di granate salta-
te il muro e vi addentrate nel-
Il gioco consiste appunto
nel trovare la prigioniera del-
le formiche c scortarla fuori
delle mura. La prima volta é
facilissimo: appena entrati
eccola li. davanti ai vostri oc-
. chi. Dalla seconda volta però
la musica cambia ed è già un'
impresa riuscire a capire do-
ve mai possa essere nascosta
la sventurata: bisogna anda-
rla a cercare, mentre le for-
miche si organizzano veloce-
mente per dare la caccia al-
l'intruso. Una volta trovata-
la. come si può resistere a chi
li dice: "mio eroe, portami
via da questo infemol'7 Via,
quindi, per raggiungere la
salvezza al di là delle mura.
Fino ad ora abbiamo par-
lato di una prigioniera e di
un soccorritore, in realtà Ant
Atlack è il primo gioco “non
maschilista" che ci sia mai
capilato di vedere: è possibile
infatti dichiarare il proprio
sesso alla domanda iniziale
“boy or girl?"; la persona da
salvare sarà automaticamen-
te del sesso opposto.
Subito dopo questa "iden-
tificazione'' ci si ritrova da-
vanti alle mura di Antescher.
mostrate sullo schermo in tre
dimensioni.
1 comandi da usare per
controllare la piccola figura
rappresentala sul video sono
numerosi, ciononostante ri-
sultano molto facili da im-
piegare.
Con i tasti M e Symbol
Shift si ruota in senso antio-
rario od orario a passi di no-
vanta gradi: per camminare
si usa il tasto V e si possono
saltare gli ostacoli, se non so-
no troppo alti, premendo
contemporaneamente a que-
sto anche C.
32
MCmicrocomputer 29
Il modo in cui si muovono
k figure è semplicemenlc
fantastico: ad esempio dopo
un salto le ginocchia si piega*
no come accadrebbe nella re-
altà e. se è la ragaz^ a salta-
re. le si solleva anche la gon-
na!
Le 20 granate a disposizio-
ne possono essere lanciale
più 0 meno lontano con i
quattro tasti S. D. F e G. La
giusta portata deve essere
scelta con cura, perché, oltre
a non colpire le formiche, si
corre il rischio che la grana-
la. rimbalzando da qualche
parte, ritorni fra i piedi, nel
qual caso la scritta "scemo!
sei saltato in aria da solo"
commenterebbe impietosa-
mente la triste fine dell'eroe.
Aniescher é molto estesa e
sullo schermo viene mostrata
solo la piccola porzione dove
ci si trova, che però può esse-
re osservata da quattro an-
golazioni difTerenti. selezio-
nabili con i tasti SPACE.
ENTER. P e O; il passaggio
da una vista all'altra avviene
con rapidità sorprendente.
Se dovessimo inquadrare
Ant Attack in una categoria
di giochi ci troveremmo di
sicuro in gran difticoltà: non
è un arcade, non è un ad ven-
ture... l'unica cosa certa é che
si tratta di un prodotto ecce-
zionale. sicuramente lo stato
dell'ane dei giochi scritti per
il Sinclair.
Se possedete uno Spec-
irum 48K Ant Attack è un
programma che dovete asso-
lutamente avere!
M.B.
Assegnati gli Oscar 1984 per i giochi
' La rivista americana Electronic Games ha finalmente pro-
' clamato i vincitori degli Arcade Awards (familiarmente detti
, Arkies). una sorta di Oscar riservati ai divertimenti elettroni-
I d. che vengono assegnati direttamente dai lettori con i loro |
Electronic Games ha sottolinealo come quest'anno lacom- 0
I petizione sia stala accesissima, indice di un eccellente livello
qualitativo generale: di conseguenza hanno mancato la vitto- •
ria un buon numero di giochi che avrebbero vinto con facilità •
le edizioni precedenti.
Gioco Elettronico dell'Anno è risultalo Miner 2049er. |
scritioda Bill Hogue.disponibileaiiualmenteper una varietà ,
' di personal e home computer. dall'Apple II all' Atari. ;
La sezione riservata alle consolle per videogiochi ha visto il i
successo di Ms, Pac-Man (Alari 2600) e di Lady Bug (Coleco- l
Vision). 1 premi per i migliori effetti grafici e sonori sono [
infine andati a Dolphin (Activision e Alari 2600) e a Donkey ^
1 Kong Jr. (ColecoVision).
' Accessori per l’Atarì VCS 1
' Cosi possedete una con.solle Alari e non sopportate più di I
I vedere le vostre decine di cartucce sparpagliale per la stanza?
Gamekeeper. della Innovative Concepls è l'accessorio che fa
, per voi. Per .1.95 miseri dollari (più il biglietto aereo A/R per
I gli States...) potete entrare in possesso di un comodo raccogli-
tore che ospiterà due dei vostri preziosi giochi.
Rimane sempre il fastidio di dover cambiare le cartucce per
passare da un gioco all'altro; tanto vale allora investire un
altro po' di dollari (60 per la precisione) per il Game Switcher
della Marjac Technology Ltd, 2061 West Mill Rd.. Milwau-
kee (la città di Fonzie!) W] 53209. Può ospitare fino a dieci
cartucce, che si possono selezionare con una piccola tastiera.
La Imagic si rinnova
La Imagic. la compagnia che ha prodotto Demon Attack. il
gioco recensito sul numero 26 di MC e che è sialo uno dei
maggiori successi dello scorso anno negli USA. ha annuncialo
di voler smettere di occuparsi direttamente della commercia-
lizzazione dei propri programmi.
D'ora in poi si dedicherà esclusivamente alla progettazione '|
del sofìware. che venderà successivamente ad altre ditte. I
La notizia ha suscitato un discreto scalpore in un mercato '
che sta attraversando un perìodo abbastanza travagliato. |
E questa la seconda volta, nello spazio di pochi mesi, che la I
(magìe attira su di sé l'allenzione: é infatti ancora recente ||
l'abbandono della compagnia da parte del programmatore '
Rob Fulop. autore di Ckmon Attack e di tanti altri successi, |
come il famosissimo Missile Command.
Pac Man diventa un eroe della TV |
Crediamo che pochi, tra i patiti di video game, non cono- ,
scano Pac Man. il popolarissimo arcade della Atari. '
Chi avrebbe però immaginato che il piccolo esserino giallo. "
sempre inseguito dai fantasmi, sarebbe divenuto il prolagoni- j'
sta dì una serie di cartoni animati? 1 responsabili dell'accadu- i
to sono Manna e Barbera, gli autori di Tom e Jerry e di tanti ''
altri cartoon. Oltre a Mr. e a Mrs. Pac Man sono stati creati :
per l'occasione il neonato Baby Pac. un Pac-canc ed un Pac- '
gallo. A dare la caccia alla Pac-famigiia ci sono i soliti, perfidi i
fantasmi, scatenati dal mago Mezmaron.
Il Pac Man Show viene attualmente mandalo in onda negli
Stati Uniti dal network ABC: grazie all'abbondanza delle reti
televisive italiane crediamo che non si dovrà aspettare molto
per vedere arrivare la Pac-famiglia anche sui nostri schermi.
MCmicrocompuler 29
33
Sneggii è un gioco che ri-
chiede riflessi veloci ed una
buona dose di strategia. L'o-
bieiiivo é di guadagnare più
punti possibile salvando le
uova sparse per il conile dal-
la voracità dei serpenti che lo
infestano-
II giocatore controlla una
battagliera gallina c deve
raccogliere le uova, una ad
una. portarle al sicuro nei ni-
di e difenderle finché non si
schiudono.
I! serpente però, special-
mente se non trova nient'al-
iro con coi sfamarsi, può ri-
volgere la sua attenzione an-
che alla gallina, che rischia
così di diventare il suo pros-
simo pasto.
Fortunatamente i serpenti
temono il suo becco aguzzo c
fuggono se affrontati di fron-
te. cercando di mordere alle
La gallina è limitata nei
suoi movimenti da numerosi
ostacoli: piante, rocce, coni-
gli: meno problemi ha il ser-
pente. più piccolo c sguscian-
le. Di conseguenza al gioca-
stick: l'impiego di quest'ulti-
mo é altamente raccomanda-
hile. perché i tasti previsti dal
programma (S. D. E. X e Q)
risultano piuttosto scomodi
non appena il gioco inizia a
diventare movimentato.
I livelli dì difficoltà sono
tre: principiante, intermedio
ed esperto. Al primo purtrop-
po non é solo il serpente a
muoversi lentamente ma an-
che la gallina. Basta selezio-
nare il terzo livello per veder-
la trasformata in una chioc-
cia da corsa: anche i serpenti
però aumentano la velocità c
la ferocia.
Le uova sono di sei tipi e si
differenziano per il colore; il
punteggio che permettono di
raggiungere varia anche a se-
conda ddl'alluale livello di
gioco; il massimo é 200 punti
per l'uovo ro.sso all'Experi
Level.
Sneggii. come la maggio-
ranza dei programmi com-
merciali per il Texas Instru-
ments. arriva sotto forma di
modulo Solid Stale Soft-
ware. Se da una parte questo
lo rende più costoso di un
normale gioco su cassetta,
permette tuttavia di sfruttare
a fondo le possibilità grafi-
che del TI. che come sicura-
mente i possessori di questo
home sanno, sono molto po-
co accessibili da Basic.
M.B.
34
MCmicrocomputer 29
Sappiamo di dare il colpo
di grazia a migliaia di perso-
ne che. avendo comprato il
Vie 20 solo per aver visto
nella sua pubblicità natalìzia
le immagini del faniaslìco
Calcio di Andrew Spencer, si
sono trovate di fronte alla
cruda realtà: questo gioco é
per il 64. e d'alt ronde sarebbe
stato davvero bello poterne
disporre su una macchina da
199.000 lire!
In un campo un po' lungo
rispetto alla larghezza si af-
frontano due squadre di 7
giocatori l'una in due tempi
da 200 secondi l'uno. Si può
giocare contro il computer a
9 livelli (dal settimo in poi
comincia ad esser davvero
veloce e bravo), oppure con-
tro un avversario, ovviamen-
te tulio tramite joystick.
Come in tutti i giochi di
questo tipo, il movimento dei
vari giocatori é pseudoca-
sualc (orientato dal senso
dell'azione) per tutti tranne
uno. che viene manovrato
dal Joystick, che viene identi-
ficato da un diverso colore
rispetto agli altri: un proble-
ma che sì crea in conseguen-
za di questa gestione dei gio-
catore è che. poiché è il pro-
gramma stesso ad identifica-
re il giocatore più vicino alla
sfera (con criteri non geome-
trici. CUI bisogna abituarsi),
tante volte si effettua il pas-
saggio ad un giocatore che
poi .se ne va per i fatti suoi,
non raccogliendo l'invito e
buttando tutta l'azione.
Le regole purtroppo non
prevedono punizioni né. so-
prattutto. rigori, perdendo
uno degli aspetti interessanti
lanciati dal famoso calcetto
elettronico Dribbling nei
confronti delle varie versioni
per videogioco.
Un piccolo problema é
senz'altro che, in prossimità
della propria area di rigore, il
programma muove contem-
poraneamente sia il giocato-
re in azione che il portiere,
che finisce per tuffarsi nel
momento in cui sì calcia via il
pallone: ciò porta che se l'av-
versario (umano o transisto-
rizzato) si impadronisce del
pallone. 9 su 10 .si prende il
goal.
Come avrete capito si trat-
ta di un gioco cui a nostro
parere non si può rinunciare,
dato che oltre ad essere av-
vincente, eccellente come
programma e non dare as-
suefazione — specie contro
avversari umani — dimostra
apertamente come il Com-
modore 64 sia anche la più
bella centralina di videogio-
chi reperibile sul mercato
mondiale. L.S.
MCmicrocompuler 29
35
Lanciata in orbita dallo
strepitoso successo di Arca-
dia. un raflmatissimo Spuce
Invaders perSpectrum e V|C
2U. la Imagine é ormai entra-
la di diritto nell'elite delle
software house inglesi e la
sua gamma comprende at-
tualmente un vasto numero
di giochi per diverse macchi-
ne. La parte del leone la fa
ovviamente lo Spectrum con
ben nove titoli, tra i quali tro-
viamo questo Zoom, che
sembra avvialo a ripetere le
fortune di Arcadia.
Come si intuisce facilmen-
te dal nome e dallo Spitfirc
disegnato in copertina, in
Zoom il giocatore si trova al
comando di un aereo. Non si
tratta pdró della solita simu-
lazione di volo ma di un gio-
co decisamente originale. Il
compiloèquellodi protegge-
re dei profughi che stanno
scappando dal loro paese.
Questi poveretti per mettersi
in salvo devono letteralmen-
te attraversare mari e monti,
braccali senza pietà da aerei,
sommergibili Con
l'armamento del caccia che .si
sta pilotando, bisogna cerca-
re di abbattere i mezzi nemici
prima che possano fare stra-
ge dei profughi.
Naturalmente questi non
meglio identincaii nemici
non gradiscono troppo che
un intruso cacci il na.so nei
loro affari e di tanto in tanto
si scocciano e gli tirano con-
tro un temibile missile Exo-
tron, che va evitato a tutti i
costi, pena una fine premaui-
Gli scenari base sono Ire:
la strada, il mare ed il deser-
to. Per raggiungere la libertà
ogni profugo deve riuscire ad
attraversare lo schermo, a
piedi o in barchetta, e torna-
re indietro. Se viene colpito
nel tentativo, salta per aria,
prima di morire, in maniera
molto divertente; questo è
forse l'unico difetto del pro-
gramma. se mai difetto si
può chiamare, perché la
morte dei profughi é talmen-
te spassosa che dopo un po'
ci si ritrova a sparare non ai
nemici ma direttamente a lo-
ro!
Passando di livello, gli sce-
nari non cambiano, ripeten-
dosi ciclicamente: cambiano
invece il numero e. parzial-
mente. il tipo dei nemici. Il
gioco praticamente non ha
mai fine e termina solo quan-
do si viene dcrmilivamcnlc
abbattuti.
L'aereo si può muovere in
alto, in basso, a destra e a
Sinistra. Per controllare il
movimento c'é una vastissi-
ma scelta di tasti che rendo-
no il gioco mollo agevole
Al posto della tastiera é
poi possibile selezionare I
uso di un joystick, inlàiti
Zoom prevede l'uso pratica-
mente di tulli quelli in com-
mercio.
L'armamento a disposi-
zione per abbattere i nemici
(0 colpire i profughi...) c
composto da missili aria-
aria. e dalle mitragiiainci di
bordo Anche per sparare è
possibile scegliere ira nume-
rosi tasti.
Lo schermo è diviso in più
sezioni: quella principale é la
veduta dalla cabina di pi!<'-
taggio. poi c'é il radar che
mostra la posizione dei nemi-
ci e numerosi indicatori. La
parte destra è riservala ai
punteggi, che sono di diversi
tipi; da quello assoluto al nu-
mero di profughi in salvo e
Oltre airoriginalilà del te-
ma. in Zoom ci ha colpiti la
qualità della grafica, vera-
mente eccellente e con un ut-
Nonostante gli oggetti
contemporaneamente in mo-
vimento siano spesso nume-
rosi. il gioco é mollo veloce.
In conclusione Zoom é
certamente un acquisto rac-
comandabile. M R
MCmicrocomputer 29
"Il voslro ohieitivo é rag-
giungere la vetta delTEve-
resl, ma stale allenii ai pen-
coli e alle trappole!
Avete a disposi/ione ICKK)
sterline per la spedizione, e
con queste dovete comprare
le attrezzature e pagare le
guide. Dovete scegliere an-
che quanto tempo pensale
chedurerà la vostra spedizio-
ne. ed eventualmente tornare
al villaggio, se vi accorgete di
aver dimenticato qualcosa.
Per sapere come siate andan-
doc'è l'indicazione del totale
della vostra forza vitale; è
evidente che più oggetti por-
tate con voi. più forza vi ser-
ve.
Ricordate di avere solo 20
giorni per realizzare la stori-
ca impresa, c che cc la potete
fare...". È questo, in sintesi, il
lungo prologo stampalo sul
cartoncino illustrativo che
accompagna la cassetta.
Dobbiamo dire che. pur
non essendo dei patiti degli
adventure. abbiamo giocato
volentieri alla scalala; sarà
forse stato perché la radio —
che era tra le attrezzature che
avevamo acquistato nel pri-
mo assalto alla vetta - dha
subito segnalato che aveva-
mo vinto un premio, ma sia-
mo rimasti soddisfatti.
In elTelti un appunto al
gioco c'è: la grafica é decisa-
mente soilotono, dato che fi-
nora abbiamo visto solo una
schermata, neanche bellissi-
ma, con poche varianti, c tut-
to va come se questa fosse
l'unica, al più integrala da
una seconda in caso di rag-
giungimento della vetta.
Della stessa serie di pro-
grammi. realizzati da Ri-
chard Shepherd. che come
spesso accade in Inghilterra
é. oltreché il programmatore
anche il commerciante, sono
ancheTransylvanian Tower,
un adventure con grafica a 3
dimensioni in cui affrontere-
te la Mone Vivente (senti un
po' questa...); Ship of thè Li-
ne. basato sulla guida di una
nave del diciassettesimo se-
colo; Super Spy. alla ricerca
della tana dei criminali in la-
birinti a 3 dimensioni; Invin-
cible Island. per scoprire i re-
conditi significati delle Selle
Pergamene di Xaro; Devils
of thè Deep per penetrare nel
mistero della città scomparsa
di Atlantide. Speriamo di ac-
cendere presto I nostri riflet-
tori su questi altri giochi.
L.S.
MCmicfocomputer 29
37
L'OthdIo è un gioco di
strategia, molto simile al Re-
versi, meno diffuso dei più
noti Dama e Scacchi, mu
egualmente appassionante.
Il gioco avviene su di una
scacchiera 8x8 con delle pe-
dine costituite da dischi che.
a differenza di quelle della
dama, hanno una faccia nera
ed una verde. Questo perché
durante la partita le pedine
cambiano spesso proprieta-
rio. e l'obiettivo del gioco è
proprio quello di assicurarsi
quante più pedine possibili,
in modo da arrivare alla fine
con un numero superiore a
quello deiravversario. Si par-
te con due pedine ciascuno,
disposte al centro, poi alter-
nativamente i due giocatori
iniziano a deporre le altre pe-
dine. I pezzi nemici si cattu-
rano riuscendo a stringerli
tra due pedine del proprio
colore, in altre parole biso-
gna riuscire ad iniziare e a
chiudere una fila di pedine
avversarie (costituita al limi-
le da un solo pezzo), anche
diagonalmente. Ogni mossa
deve obbligatoriamente riu-
scire a catturare una pedina,
altrimenti la mano passa al-
l'avversario.
Le regole sono quindi ab-
bastanza semplici, ed é più
difficile spiegarle sulla carta
che metterle in pratica.
Riuscire a capire quali so-
no le corrette strategie da im-
piegare per diventare un for-
te giocatore è invece ben lon-
tano dall'e.ssere banale, ma
dì questo vi accorgerete subi-
to!
Il modulo Solid Stale Soft-
ware della Texas contiene un
programma caratterizzato
da una notevole versatilità e
comodità d'uso.
Oltre che con ilcomputeré
possibile disputare una par-
tila con un avversario uma-
no, ed in questo ca.so il calco-
latore fungerà solo da piano
di gioco c arbitro imparziale
(anche con un avversario di-
stratto non si può barare!).
Per giocare si indicano al
computer le coordinale della
casella dove si vuole posare
la propria pedina, che imme-
diatamente compare sullo
schermo. La mossa viene
confermata premendo EN-
TER. fino a quel momento
sono possibili i ripensamenti.
All'inizio della partila c
possibile scegliere .se giocare
contro una persona o contro
il computer, nel qual caso
potrete decidere se muovere
perprimiti livelli di difficoltà
sono otto, e gli ultimi sono in
grado di dare del filo da tor-
cere anche ad un giocatore
già smaliziato.
Premendo il tasto AID
(shifl A) si possono utilizzare
5 funzioni di aiuto:
opzione 1: permette di
cambiare il livello di dimcol-
là durante lo svolgimento
della parlila:
opzione 2; indica le mosse
lecite che si po.ssono elTetiua-
re;
opzione 3; visuali/za la
mossa che farebbe il compu-
ter se fosse al vostro posto,
utilissima nei momenti di cri-
opztone 4: permette di
scambiare il colore di gioco
con quello del computer;
opzione 5: serve per rico-
minciare a giocare.
L'ultima possibilità offer-
ta da questo Olhello è di ini-
ziare a giocare con la scac-
chiera parzialmente comple-
tata secondo le vostre indica-
zioni. Questo risulta mollo
utile per riprendere una par-
tita inierrolla in precedenza
senza dover per questo la-
sciare acceso il computer (a
patto, beninteso, di essersi
annotali le posizioni di tutte
le pedine prima di smettere! ).
M.R.
38
MCmicrocomputer 29
Tra 1 tanti giochi a percor-
so noti nelle sale giochi, c'é
( anche quello che prende
I spumo dal nim King Kong.
Lo scimmione impazzito ra-
pisce la bella protagonista, e
qualcuno deve inseguirlo per
salvarla. La versione per
Commodore 64 di cui vi par-
liamo in questo articolo é
della Interceplor Micro's.
quella del China Miner che
tanto interesse riscuote qui e
li. e presenta alcune diversità
con l'originale, intese soprat-
tutto a semplificare la grafica
e a snellire il corpo del pro-
gramma. L'avventura, che si
dipana lungo quattro pan-
nelli! = schermi) differenti, è
basata su un percorso lungo
il quale bisogna prendere dal
solTiito delle gemme preziose
per far punti, saltando le sfe-
re mortali lanciate dallo
.scimmione — oppure rom-
pendole con uno dei martelli
che giacciono accanto alle
gemme. Il percorso diventa
sempre più difllcìle ogni vol-
ta che si sale di livello, e nuo-
vi pericoli si aggiungono
(rulli rotanti, nemici inani-
mati. etc).
I! programma é realizzato
in BASIC — facilmente lista-
bile — con alcune routine in
I.M. Ciononostante alcuni
punti avrebbero meritato
maggior approfondimento
(ad esempio il tempo durante
il quale ogni martello infran-
ge le sfere del primo livello
non é costante, e spesso trae
in inganno), anche se com-
plessivamente il gioco è pia-
cevole. sicuramente più av-
vincente nei livelli successivi
al primo. L.S.
Un altro classico per il 64:
n un percorso disseminato
da ostacoli, un millepiedi
scende dall'allo. cercando di
mangiarvi, Nel suo_cammi-
j. per la verità piuttosto ve-
loce. inverte il senso di mar-
ia ogni volta che incontra
n ostacolo. Voi. armati del-
la vostra sputafuoco. potete
sparargli: colpendolo, lui si
divide e lascia sul luogo un
altro ostacolo alla sua disce-
I sa. La vostra difesa è resa più
] ardua dalla presenza di altri
I nemici, come le chiocciole.
I cheleniamentepassanosullo
1 schermo ad altezze differen-
I ti. ma soprattutto il famelico
I ragno. diesi muove in modo
I imprevedibile: sta a voi schi-
I varli e/o colpirli, per incre-
I memare il vostro bottino.
I II gioco permette di sce-
I gliere il livello di difficoltà.
I che si traduce in numero di
I ostacoli e velocità del mìlle-
] piedi; l'azione è mollo velo-
I ce. soprattutto con l’aumen-
j ture dei livelli; il joystick è
I necessario, non essendo pre-
usto il controllo da tastiera,
c si rende necessario un mo-
dello di precisione (magari
di quelli che aderiscono al
tavolo). Questa proposta
DK'Tronics, che solo di re-
cente ha inizialo a dedicarsi
al 64, troverà interessati tutti
gli amanti dei giochi a per-
corso fisso.
A proposito della Software
House inglese va detto che
non gradisce particolarmen-
te vendite dirette, per di più
all'estero: questa informa-
zione dovrebbe interessare
eventuali importatori, che ir
modo più o meno costante
già rendono disponibili in
Italia i prodotti DK'Tronics.
L.S.
MCmicrocomputer 29
(3
Pengy è la versione per
Spectrum di un nuovo gioco
che ha furoreggiato que-
st'anno nelle arcade. Ne é
protagonista un piccolo pin-
guino. impegnato a sfuggire
alle terribili api delia neve la
cui puntura è, ahimè, fatale.
Le api rincorrono il pin-
guino in un labirinto fatto dì
blocchi di ghiaccio: questi
blocchi non sono fis.si ma si
possono muovere, e costitui-
scono in pratica una delle
due armi che il nostro eroe ha
a deposizione per liberarsi
delle malefiche .snow-bees.
Basta infatti una spinta al
momento giusto e la perfida
inseguitrice si ritrova strito-
lata tra due blocchi.
Attenzione però! Dello
cosi sembra facile, ma in pra-
tica richiede una notevole
scelta di tempo, specialmente
se si è braccali da vicino.
Se il blocco che si spinge
non è libero di muoversi, al-
lora semplicemente si scio-
glie; questo può essere mollo
utile per aprirsi una vìa d'u-
scita quando ci si trova in-
trappolali in qualche angolo.
L'altro modo di uccidere
le api della neve é quello dì
aspettare che vengano in
contatto con il perimetro
esterno del labirinto: dando
anche a quest'ultimo una
bella spìnta, lo si elettrifica e
le api prendono un bello
scossone, che le lascia tra-
mortite per un po' di tempo.
A questo punto, per dar loro
il... colpo di grazia, basta
passarci sopra.
Giocare a Pengy non è fa-
cile. c ci vuole un ceno alle-
namento prima di riuscire a
schiacciare qualche snow-
bee. All'inizio quindi il vo-
stro obiettivo sarà semplice-
mente quello di sopravvivere
il più a lungo possibile, una
volta padroneggiato il con-
trollo del punguino si può
iniziare a dedicarsi al punteg-
gio: j punti .sì guadagnano sia
uccidendo le api che riunen-
do i tre blocchi color magen-
ta.
Il movimento del pinguino
si controlla con i tasti A (al-
lo). B (basso). N (sinistra) e
M (destra). Le spinte si dan-
no col tasto B.
Come è prassi nei pro-
grammi della Micromania
oltre alla tastiera si può sce-
gliere dì utilizzare il joystick
Kempston o quello AFG.
Una cosa che franca mcnle
ci ha lasciati un po' delusi di
Pengy è la grafica. I vari ca-
ratteri sono infatti disegnati
in modo poco convincente cd
il pinguino, che nella versio-
ne da saia era un esserìno co-
lorato e simpaticissimo, qui
sembra un amorfo fantasma
bianco.
In compenso il movimento
delle figure è realizzato mol-
lo bene ed avviene pixel per
pixel, con un'ollimii impres-
sione di fluidità. M B.
40
MCmicrocomputer 29
Liscilo sul mercato lo scor-
so anno, questo "The Slicker
Puzzle', che vuol dire il mi-
stero brillarne, è un semplice
gioco di strategia. Partendo
da un'ordinata disposizione
di faccette colorate disposte
nell'area coperta da un qua-
drato. il computer ne altera
la sequenza e passa la sfida al
giocatore, che in un numero
prestabilito di mosse deve ri-
comporre la sequenza origi-
nale. La cosa è meno sempli-
ce del previsto per tutti colo-
ro i quali non trovino attra-
enti i rompicapo del genere
(del tipo del cubo di Rubik o
dei suoi derivati).
Il programma fa parte di
una serie con cui la casa, par-
tita anni fa con add-on hard-
ware per lo ZX8I. intende
provare la consistenza e gli
indirizzi del mercato locale.
Nel foglietto accluso alla cas-
setta c descritta tutta la pro-
cedura di caricamento e ripe-
tizione del gioco. Va segnala-
to che non é necessario il
controllore esterno (joy-
stick). anche se chi ce l'ha
può anche usarlo.
Il Puzzle è disponibile an-
che per il Commodore 64 e
per lo Spectrum I6K. sempre
a 6.95 sterline. Sulla politica
della casa ripetiamo quanto
detto nella recensione del
Milliebug. ovvero che la
DK'Tronicsè restiaa vende-
re a privati, sperando cosi dì
stimolare un'importazione
diretta ed ufficiale dei suoi
prodotti.
Un gioco che olTrc veloci-
tà a scapito dì precisione
e controllabilità degli even-
ti. quesi'alira proposta DK'
Tronics rcalizz.ata in lin-
guaggio macchina sulla base
in programma BASIC li-
stabile e modificabile per ot-
tenere diversi colori, even-
tualmente suoni, ma soprat-
tutto un leggero rallenta-
mento dell'esecuzione, dav-
vero incontrollabile. Il prez-
zo stesso, fissato in 4,95 sier-
- quindi molto basso —
conferma che si tratta di un
gioco destinato ad essere tra i
primi acquisti del possessore
del Vie, e niente più. Del tipo
' a percorso, si tratta di muove-
re il nostro omino in un labi-
rinto popolato da mostri, che
n seguilo si arricchisce di og-
getti vari da raccogliere per
riempire il carniere (almeno
cosi dice la presentazione della
a: noi non abbiamo fatto
più di 9 pumi!): insomma u
Pac-Man semplificalo, che fa
uso dei caratteri definibili dal-
l'utente per sorprendere il gio-
catore con una velocità che.
come abbiamo detto, serve
più a far confusione che a ren-
dere interessante il poco.
Consigliamo comunque di
considerare l'opportunità di
accedere al listato BASIC per
poter variare i parametri a di-
sposizione. Nulla sulla confe-
zione fa pensare che si possa
usare la tastiera ai posto del
controllore esterno. l
MCmicrocomputer 29
41
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PT88 Siemens nasce una nuova generazione
di stampanti low-cost
Un notevole passo avanti nel
campo della trasmissione
deH'informazione è stato
recentemente compiuto dalla
Siemens con le nuove stampanti
PT88.
Queste stampanti sono il primo
risultato di una filosofia
assolutamente innovativa: Infatti,
grazie alle loro caratteristiche -
"piccole" nel prezzo, "grandi” nelle
prestazioni - trovano applicazioni
universali nel campo deirinformatìca
distribuita.
Piccole, compatte, versatili,
sono fomibili in due
versioni:
PT 88 SIEMENS INK JET
(metodo drop on demand),
discretamente veloce,
completamente silenziosa,
stampa 150 caratteri
al secondo.
PT 88 SIEMENS
AD AGHI, ben
insonorizzata,
velocità di
stampa 80
caratteri al
secondo.
Ecco tutte le altre caratteristiche
delle stampanti PT 66 Siemens:
• bidirezionali, ottimizzate
• matrice di stampa 9x9. buffer da 4
Kbyte
• trattore e frizione per moduii
continui (124 h- 250 mm). frizione
per fogli singoli (105 - 216 mm) e
per carta in rotoli (105 ^ 216 mm).
• densità caratteri; 10, 12, 17 Cari"
(scrittura normale) 5. 6, 8.5 Carr (scrittu-
ra espansa): scrittura grassetto
• 8 set di caratteri nazionali,
generatore di caratteri programma-
bile (motrice di stampa 9x12)
* proportional spacing, in-
program-
mabile, sot-
tolineatura e
discendenti
grafica (bit-
image 7 e 8
bit, raster scan.
blocchi)
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ACT Aprìcot
di Corrado CìiuKtozzi
Pri’si'iitiilii U(l oilohre ul 6ili Personal
Conipiiier fì'orlil Show ili l.oiiilru. V Aprico!
ha suhiiii suscilalìi un granile iniere.ssc:
\iruiiura a 16 hit. campuiihiliiù col Viclor-
Sirius e l'IBM-PC, archiwilura nuillipro-
cessor 1PIIH6. S0H7, ire sisleini ope-
raiiri ' MS-DOS. CP M-H6 e Concurren!
CP M ! sano le sue principali credenziali.
Que.slo già hasicrehhe per definire la classe
della inacchinu. ma vi sono altre caratteri-
stiche che la rendono ancora più interessan-
te. In breve. 256K di RAM. i nuovi niicro-
floppy Sony da 3.5" (37IK per drive!, la
predisposizione per il mouse, una poriahiliià
completa, un design ergonomico, una predi-
lezione per le telecomunicazioni, un video
griifco da 3211.000 pi.vei ed un rnicrascher-
mo da HO caratteri a cristalli liquidi per
liinzionispeciali quali l'eiichetlamenio di. sei
tasti delìnihili. In.sommii. cisemhra che cene
.sia abbastanza per farsi venire quantomeno
la voglia di .saperne un po' di più.
lui casa costruttrice, il gruppo inglese
■4CT. crede molto in questo prodotto, tanto
da avergli dedicato una .società sus.sidiaria
ila .4CT International I per curarne la ven-
dita e la distribuzione all'e.stero. ed una inte-
ra fabbrica in Scozia che a pieno ritmo pro-
durrà una macchina al minuto, lui pubblici-
tà d'oliremanica definisce l'Apricot "il pri-
mo personal computer della quarta genera-
zione": a prescindere da ciò Ima quali .sono
le altre tre'fl ci è comunque parso il caso di
mettere in cantiere una prova di quella che è
senz 'altro una delle più inicre.s.sanii novità di
questi ultimi me.si.
La quarta generazione
di personal computer
Prima di parlare in deliaglio della mac-
china vediamo qual è la filosoria ispiratrice
del progetto Apricot. Ce la spiega diretta-
mente Roger Poster, il fondatore nonché
Managing Director del gruppo ACT. Se-
condo lui le caratteristiche della quarta ge-
nerazione di personal computer sono non
tanto la ricerca a lutti i costì di migliora-
menti tecnologici quanto l'applicazione
delle attuali tecnologie per ottenere mac-
chine non solo più versatili ma specialmen-
te più facili da usare. 1 personal computer
moderni, egli dice, devono stare sulla scri-
vania del manager per diventarne il princi-
pale strumento di lavoro, e devono quindi
essere tagliati sulle sue e.sigen/c. Il manager
non può perdere tempo ad imparare com-
plessi sistemi operativi e macchinose pro-
cedure per sfruttare il proprio computer, e
quindi é questo che deve dimostrarsi "ami-
chevole” nei suoi confronti (user friendly).
Il manager viaggia, e pertanto il computer
deve essere leggero e poco ingombrante
per poterlo seguire ovunque; il manager
tratta un continuo flusso di informazioni, c
quindi il computer deve potersi coilegarc
con altri computer, con reti locali e data-
base remoti. Non ultima viene l'esletica:
sulla scrivania del manager é inammissibile
la presenza di oggetti pieni di cavi, dalla
linea poco elegante e dalle rifiniture inesi-
stenti: il computer deve quindi anche essere
bello da vedersi, e soprattutto il “dietro"
deve essere curalo come il "davanti".
Comunque la facilità d'uso deve venire
avanti a tutto: per questo noti si può fare a
meno del mouse, dì un software organizza-
to in una struttura gerarchica a menu, di
una serie di tasti definibili per semplificare
la scelta fra le operazioni consentile, di una
memoria di massa capace ma poco ingom-
brante e protetta contro le condizioni am-
bientali. Ed inoltre è assolutamente indi-
spensabile una accurata progettazione er-
44
MCmicrocomputer 29
gonomica di lutti i componenti, dalla ta-
stiera che deve essere a basso profilo, al
monitor che deve essere ad alta definizione
e con trattamento antirifiesso.
Se a questo punto vi sembra che le ri-
chieste siano un po' troppe, o forse un po'
esagerate, non disperatevi; rApricol. cosi
dice il nostro interlocutore, è il primo com-
puter che soddi.sfa tulli questi requisiti
contemporaneamente, ed é per questo che
può fregiarsi a pieno diritto del titolo di
primo personal della quarta gencrazione.
Sccilici'.’ Bé. la prova che state leggendo
serve appunto a verificare se le premesse
sono o no rispettate.
Descri/ione esterna
Una volta si diceva che il buongiorno m
vede dal mattino; forse non é vero, comun-
que resta il fallo che l'Apricol c proprio
bello, uno dei più bei computer che ci sia
toccato vedere (e sono tanti...) borse non c
la cosa più importante ma. perbacco. Ro-
ger Poster ha ragione; dove sta scritto che
un computer debba per forza essere brut-
to'.’ E con piacere quindi che ci accingiamo
a darne la descrizione esterna.
Come potete vedere dalle foto. l'Apricol
c composto di tre parli separate; unità cen-
trale. monitor c tastiera. La prima, che
oltre aU'eletlronica contiene anche la me-
moria di massa, (uno o due microdrive
Sony), ha la forma di un parallelepipedo
basso e largo, con la faccia frontale e le due
laterali .sagomate leggermente a cuneo. Le
sue dimensioni, decisamente contenute,
sono di circa 42 x IO x 32 cm ( !hp) per un
peso di circa 6 kg: l'area di base occupala è
esattamente quella di due copie di MC af-
fiancale. Sul frontale compaiono solo le
due fessure per l'inserimento dei micro-
floppy con i relativi led "in use"e i pulsanti
per l'espulsione, necessari in quanto la
meccanica dei nuovi microdrive Sony "cat-
tura" il dischetto e io mantiene all'interno
del drive stesso, al contrario di come avvie-
ne per 1 floppy da 8" o da 5.25". Al centro
compare il simpatico logo Apricol. Il pan-
nello posteriore, effeiiivamcnte curalo co-
me quello anteriore, presenta in basso una
fila di connettori per le vane periferiche:
tastiera, stampante (Centronics), dispositi-
vi in genere ( RS-232). monitor, qucsi'uili-
mo con un particolare aggancio per preve-
nire sconnessioni accidentali (non capia-
mo perché il monitor si e la tastiera no). In
aito a sinistra, protette da coperchieili. due
finestre per l'accesso agli alirelianii slot di
espansione posti interna mente. Sul lato de-
stro la sezione di rete, dotata di un bell'in-
terruttore con tanto di spia rossa, presa a
vaschetta a norme lEC e fusibile. Alcune
fessure verticali fungono da griglie di aerea-
zione. in corrispondenza ad una delle
quali una ventola interna provvede, molto
opportunamente, alla circolazione forzata
deH'aria. La compattezza dei tutto, infatti,
fa presumere che sia difficile smaltire per
semplice convezione il calore generalo dai
vari componenti, eia ventola mette al sicu-
ro da ogni pericolo. Sulla l'accia superiore
del contenitore è presente un lieve incavo
che permette di alloggiare il monitor. Que-
sto é da 'J" a fosfori verdi con iraiiamenio
antirifiesso. dalla linea semplice cd elegan-
te. Va soltanto appoggiato sull'unilà cen-
trale polendovi scorrere sopra per tutta la
larghezza, e ciò. assieme alla inclinabilità
rispetto alla base, permette di orientarlo
nel modo più confortevole per l'operatore.
Posteriormente é presente un potenziome-
tro di regolazione della luminosità. Ingom-
bro e peso sono molto ridotti, ed inoltre la
parte superiore della carrozzeria reca po-
steriormente un incavo che funge da como-
da maniglia e ne rende il trasporto assai
agevole.
Comunque il pezzo forte deH'Apncoi.
almeno per quanto riguarda l'e-Slelica. è
costituito dalla tastiera. Bella, ampia, con
un sacco di tasti ed un design molto pulito,
colpisce l'osservatore soprattutto per la
presenza nell'angolino superiore de.stro. di
un minuscolo schermo, un display a cri-
stalli liquidi da due righe di 40 caratteri
l'una. posto sopra ad una fila di sei tasti "a
sfioramento" dotati ognuno di un propno
led rosso. La cosa, chiaramente, lascia per-
plessi: il commento standard in redazione è
•Stato del tipo "e questo cos'é?" Vicino c'è
scritto, piccolo piccolo. "MicroScreen";
chiaro, no? Bene, senza anticiparne troppo
MCmicrocomputer 29
45
la descrizione d’uso diciamo solo che que-
sto malefico dispositivo serve generalmen-
te per mostrare la funzione dei sei tasti
sottostanti che. lo avrete capito lutti, sono
definibili; altrimcnli mostra data e ora del
giorno, o può essere usato come ‘•ripetito-
re" delle ultime due righe dello schermo o
come ■■rmesira" mobile sulla schermala, in
caso non sia disponibile il monitor. Dulcis
in fundo. può essere usalo come calcolatri-
ce (!) in modo indipendente dal computer;
sono disponibili le quattro operazioni, la
percentuale e addirittura una memoria. Si
tratta, infatti, di una "lasliera inlelligen-
II resto della tastiera è più convenziona-
le; sono presenti tulli i tasti della dotazione
"normale" ed in più tante altre cose; c'c un
tastierino numerico con tanto di quattro
operazioni, percento, punto decimale ed
Enier; ci sono i tasti di Home. Cleur. Scroll
(in su ed in giù) e movimento del cursore; ci
sono li Backspace. i Line Inserì c Line Dele-
te. il Tab e io Stop; ed infine, tanto per
gradire, ci sono anche otto tasti di funzione
predefinili (Help. Lindo. Repeai. Cale.
Prini. Inir. Menu. Finish) del cui uso parle-
remo più tardi. Tutti i tasti, tranne questi
ultimi olio. l'Home ed il Clear. sono dotali
di aulorepeat.
Sulla fiancalina destra troviamo il po-
tenziometro per la regolazione della pola-
rizzazione del MicroScreen (serve per otti-
mizzare la visibilità dei caratteri sotto i
diversi angoli) ed un pulsantino di reset
abbastanza protetto contro gli azionamen-
ti accidentali in quanto, oltre ad essere po-
co sporgente, deve rimanere premuto per
più di un secondo per sortire il suo cffelio.
Posleriormenieé presente un connettore di
collegamento per il mouse, mentre nella
faccia inferiore si trova ralloggiamenloper
la pila che alimenta l'orologio di sistema,
una comunissima batteria da 9V "tipo ra-
dio". Il cavo di collegamento al computerò
spiralato, e di lunghezza tale da non com-
portare nessun problema anche per posi-
zionamenti ad una certa distanza daH’uni-
là centrale. Infine sulla "facciala" della ta-
stiera. in alto, troviamo l'onnipresenie lo-
go Apricol nel quale, con un tocco di raffi-
natezza tutto anglosassone, il puntino ros-
sa sopra la “i" è stato sostituito da un led
che funge da spia di accensione deiriniero
sistema.
La portabilità
Dopo la descrizione "statica" dcllii
struttura delI'Apricot. parliamo un attimo
della sua configurazione ‘‘dinamica", ossia
deila portabilità- Bene, c’éda dire che que-
sta volta i nostri amici inglesi l'hanno fatta
proprio bella. L’Apricol è progettato in
modo da potersi trasformare in quattro e
quaiir'ollo in una comodissima valigetta
dairaspetlo e dalle dimensioni di una nor-
male venliquallr’ore. Altro che Osborne
One! Fermo restando che solo le fotografie
possono chiarire bene il concetto, cerchia-
mo di descrivere le quattro fasi della tra-
sformazione. In primo luogo si abbassa
un'anlina scorrevole che va a chiudere il
frontale, celando cosi i microfloppy e pro-
teggendoli dalfambienle esterno. Dopodi-
ché si estrae una robusta maniglia incorpo-
rata. posta al centro del frontale in una
posizione che la rende normalmente invisi-
bile. Poi si sconnette la tastiera e. mettendo
l’Apricol a pancia in su. si scopre lo spazio
che la ospiterà. Infine si aggancia la tastie-
ra stessa (coi tasti ovviamente rivolti verso
l'interno) nel citalo alloggiamento, dove
un meccanismo di blocco a molla la trattie-
ne saldamente al suo posto. Due ganci di
plastica permettono anche di fissare il cavo
di collegamento che. cosi, non rimane pen-
zoloni e non rischia di danneggiarsi. Tem-
po dell’operazione; venti secondi. Il risul-
talo è un oggetto estremamente compatto
e leggero (K Kg), facile da trasportare e
sufricienlemenie protetto contro... le insi-
die del mondo esterno. Il "fondo" della
valigetta è il pannello posteriore del com-
puter. nel quale tutti i connettori sono ar-
retrali rispetto al pannello stesso in modo
da consentirne l’appoggio al suolo senza
alcun danno. È strano a questo punto che
non sia stato previsto un alloggiamento
per il cavo di rete, il quale, paradossalmen-
te. durante il trasporto impiccia più del
computer stesso. Ma forse ehi fa spesso
avanti e indietro col computer fra due o più
posti fissi fa prima a tenere un cavo in ogni
posto. D’altronde il manuale deH’Apricoi
consiglia testualmente, in casi come que-
sto. di acquistare addirittura più di un mo-
nitor. lasciandone uno in ogni posto; ora
questa cosa magari farà anche risparmiare
tempo, ma m quanto ai soldi... (ma già.
l’Apricol è un computer per il manager, il
quale si suppone non si lasci turbare da
piccolezze simili). Un’altra cosa: peccalo
che non ci sia un posto dove mettere i
microfloppy non attualmente in uso. come
invece é neirOsborne: sembra una stupi-
daggine ma invece una cosa del genere si
rivela molto utile, soprattutto quando il
computer viene elTetlivamente spostalo di
frequente. Anticipando un po’ il paragrafo
seguente, ci é sembralo che aH’inierno ci
sia un po’ di spazio libero in posizione
giusta, ossia proprio fra i due floppy in
corrispondenza del logo Apricol sul fron-
tale, ci sembra strano che nessuno abbia
pensalo a sfruttarlo in questo modo; a me-
no che non sia previsto per qualche dispo-
.silivo futuro. Stiamo cercando il pelo nel-
l’uovo. certo, ma una macchina come l’A-
pricol merita anche questo genere di consi-
dera/ioni.
L'interno
Basta svitare Ire vili a croce per accedere
all’interno deU’Apricot; il pannello poste-
riore viene via sbloccando il "coperchio
ossia la parte superiore della carrozzeria.
L’interno é organizzalo in due piani: supe-
riormente tutto ciò che è meccanico ed
eleilrico. inferiormente solo l’dellronica.
Questa é tutta raggruppala in un’unica
piastra di urea praticamente pari alla base
del contenitore: su di essa trovano posto la
CPU 8086 e l’8089 che gestisce l’I ,'0 .sia da
discoche per comunicazioni; nell'esempla-
re in prova resta libero lo zoccolo destinato
al co-processore matematico 8087. dispo-
nibile come opzione. Sempre sulla stessa
piastra sono contenute le due interfacce
per comunicazioni (Centronics e RS-232).
e tutte le memorie RAM e ROM. Sono
inoltre presenti due slot per future espan-
sioni del sistema.
Nella parte superiore i pezzi più interes-
santi sono certamente i due drive per mi-
crofloppy di produzione Sony; posterior-
mente. racchiuso da un’ampia schermatu-
ra. l'alimentaiore swiiching. La costruzio-
ne ci appare di una robustezza eccezionale.
MCmicrocompuier 29
iCTAprhoi
è fallo largo uso di profilati meiallici. mu>
tuamente avvitali e bloccali pressoché do-
vunque. in modo da conferire alle varie
parli una notevole rigidità. Le vili visibili
in giro sono un numero incredibile, forse
pure troppe; abbiamo avuto il .sospetto che
molte non servissero a niente, ma fossero li
solo per bellezza...
Scherzi a parte, il cablaggio ci sembra
molto curalo, sia per quanto riguarda l'e-
lettronica che. soprattutto, per quanto ri-
guarda l'assemblaggio delle parti meccani-
che. I vari elementi non stanno certo lar-
ghi. ma comunque c'è ancora un sacco di
spazio per mettere tante cose... e forse an-
che un portamicrofloppy (neologismo fre-
sco-fresco che indica una vaschetta in cui
riporre i microfloppy non in uso per averli
sempre a portata di mano). Un unico pen-
siero: la Main Board (che poi é la Oniy
Board...) ci appare sepolta sotto un mare
dì roba; confessiamo che non abbiamo
avuto il coraggio dì provare, ma all'appa-
renza sembra che per estrarla si debba
pressoché disintegrare tutto il sistema, la
qual cosa probabilmente non farà fare i
salti dì gioia ai tecnici del servizio assisten-
za. Ed un'altra cosa: quando la maniglia
estraìbile viene spinta completamente al-
l'interno della macchina, termina la sua
corsa quasi a contatto dell'8086. e questo
fatto non é che ci piaccia poi molto.
Il software
L'Aprìcoi. come la maggior parte dei
SUOI colleghi, non ha un sistema operativo
su ROM. ma lo carica da disco all'atto
dell'accensione. Ciò permette di cambiare
S.O. a seconda delle esigenze, e quindi dà
una maggiore versatilità alla macchina.
SuH'Apricot sono disponibili ben tre siste-
mi operativi. l'MS-DOS. il CP/M-86 ed il
Concurreni CP/M. Vaie la pena di ricorda-
re che il primo dei tre è stato adottato dal
personal IBM. e quindi averlo significa in
linea di massima poter ottenere un allo
grado di compatibilità con quello che sem-
bra attualmente il più diffuso sistema a
sedici bit. Il CP;M-86 ed il Concurrent
CP'M sono invece due revisioni dell'arci-
noto CP.'M. sistema operativo divenuto
uno standard "de facto" nel mondo dei
sistemi ad otto bit. In questa sede descrive-
remo brevemente le caratteristiche del-
fMS-DOS. in quanto forse non ancora
note a tutti.
Dal punto di vista deU'uiente anche
l'MS-DOS ha un aspetto molto simile al
CP M; alcuni comandi sono addirittura gli
stessi; in generale però é meno critico del
suo progenitore, nel senso che i comandi
sono più fucili a ricordarsi e quindi ad
eseguirsi. Inoltre prevede caratteristiche
nuove, quali l'etichetiamenio dei volumi,
la possibilità di creare su di un volume più
directory separale raggruppabili per mez-
zo dì paths (sentieri), e soprattutto funzio-
ni nuove, quali il "pìpeing" (convoglia-
mento). il "redirecting" (cambiamento di
destinazione) ed il "fillerìng'' (filtraggio).
apraci
MCmtcrocompuler 29
47
un elTicace aulostarl ed unu migliorala mi-
plementuzionc dei irisiememe noti file di
lipo .SUB. che ora non esistono più. Sono
sparili anche i vecchi LO. STAI. PIP. so-
slituili da nuovi comandi interni ixl ester-
ni. Vediamo brevemente ognuna di queste
cose. I path sono una caratteristica che si
sta abbastanza diffondendo, tantoché per-
fino il nuovo sistema operativo dell'Apple
Ile. il PRO-DOS. li contempla. Si tratta di
dividere ogni director) in più subdirector),
e queste a loro volta in altre sub-suhdirec-
tory fino ad arrivare ai singoli file: o. al
contrario, raggruppare file logicamente
correlati m più directory concomitanti ma
indipendenti, e quindi unire queste direc--
tory in una o più directory di livello supe-
riore fino n raggiungere un'unica directory
che comprenda tulle le altre, chiamala ro-
ot (radice). Chiaro, no? In pratica si co-
struisce una struttura ad albero: in questo
.senso il path è il cammino che si deve fare
per andare dalla radice al file specificato.
La cosa può .sembrare complicala, ma si
rivela invece molto elUcace in quanto per-
mette di raggruppare assieme alcuni file in
modo selettivo, rendendoli accessibili con-
temporaneamente ma nel contempo iso-
landoti dagli altri: cosicché si hanno a di-
sposizione dei '■compartimenti logici" che
permettono di distinguere classi di file,
semplificando la vita all'utente che altri-
menti si ritrova in una sola direclor\ un
sacco di file in ordine sparso, molti dei
quali magari in quel momento non gli inte-
ressano affalto.
Il pipeing permette di inviare l'uscita di
un programma ad un altro programma,
attenzione, anche le funzioni dell'MS-
1X)S in questo senso sono programmi, per
CUI SI può ad esempio dare un comando
DIR (directory. come in CP M)e mandare
la directory stessa ad un altro programma
o ad un "llltro" che la elabori in qualche
modo. Fra i filtri previsti abbiamo un son
(riordino), un find (ricerca) cd un more,
che invia il suo input sullo schermo. La
sorgente di ognuno di es.si può es.serc un
qualunque file o. appunto, il prodotto di
un pipeing Per redirecting si intende la
variazione di sorgente o di de.stinazione di
un flusso di dati, rispetto all'ingre.sso stan-
dard (ehcé la tastiera) e aH'uscila standard
(che è lo schermo): ad esempio si può fare
una DIR c mandarla in un file anziché
sullo schermo. Naturalmente pipeing. re-
direciing e flllerìng possono essere usali
contemporaneamente: ad esempio posso
fare una DIR, filtrarla con un sori e poi
mandarla .sullo schermo, per vedere maga-
ri I file in ordine di lunghezza.
I file di tipo .SLIB. abbiamo detto, non ci
sono più. e con essi sono spariti i comandi
SUBMIT e XSUB. al loro posto ci sono i
file di tipo batch ( . B.AT). molto più comodi
da usare. Si tratta di file in formalo ASCII,
creabili con qualunque icxi editor, conte-
nenti comandi validi dell'MS-DOS: essi
vengono eseguiti semplicemente chiaman-
doli per nome ma omettendo il suffisso
BAT. come se fossero file di lipo.COM: in
4 (-7 Aprir».
Quarla fa.v si prende l'Aprieoi e lo .ti porta eia .. Come si eedv il compuler è dieealaio uno rompaua ealigeilu
48
MCmicfocomputer 29
)auuuuuuiuu tUiUViUitifi
più se su un discheito vi è un file chiamalo
ALTOEXEC .BAT, quesio viene automa-
ticamente eseguito all'alto del bootsirap.
Ma c'é dell'altro; un IHe batch è in realtà un
meiaprogramma nel quale possono essere
definite delle variabili locali, le quali pos-
sono essere adoperale in istruzioni del tipo
IK <condÌ7Ìone> THKN <comando>.
EOR <melavariabi!e> IN <insicme di
valori > DO. cd altre ancora. Insomma.
siamo ben lontani dalla perigliosa SUB-
MIT.
Esistono inoltre dei comandi a livello di
MS-DOS prodotti dai diversi costruttori
per svolgere compiti .specifici sulle rispetti-
ve macchine. In questo senso suH'Apricol
sono disponibili dei programmi di selup
che permettono di definire alcune carutie-
risiiche del sistema: ad esempio si può sce-
gliere il modo di fun/ionamento del Micro-
Screen. definirsi un proprio set di caratteri,
alterare l'assegna/ione dei tasti e cosi via.
Il linguaggio "standard" dell'ambito
MS-DOS é. manco a dirlo, il "solilo'' Mi-
crosofi Basic riveduto c corretto per girare
suH'HfìKò: sono comunque disponibili lutti
1 noli prodotti software quali Korlran. C'o-
bol. Assembler, e di conserva compilatori,
assemblatori e Imker.
l'tìlizzazione
Appena acceso, rApricot esegue subito
un aulotcst della RAM. terminalo il quale
cerca di fare il bool; non importa su quale
drive si trova il dischetto di bootsirap, in
quanto l'Apricot da solo provvede a cercar-
lo. Durante il boot viene caricalo il file
COMMAND.COM. che contiene tutti i
comandi interni dcll'MS-DOS; al termine
il sistema cerca un file chiamato AUTO
START.BAT. e se lo trova lo esegue, altri-
menti si ferma mostrando il classico
prompt dell'MS-DOS. uguale a quello del
CP/M. A parte ciò che c'è ora sullo scher-
mo, conviene andare a guardare la tastiera:
sul MicroScreen compaiono data e ora.
giorno della settimana compreso. Che fac-
ciamo? Beh. possiamo giocare con la cal-
colatrice: per attivarla basta premere il ta-
sto Cale, uno degli otto tasti predefiniti.
Subito il MicroScreen si anima, compaio-
no le intestazioni dei tasti, i led si acendono
ad indicare che tutti i tasti sono abilitati, c
noi possiamo fare i conti. È molto carino
anche perché é veramente indipendente dal
resto del computer, il quale nello stesso
momento può tranquillamente star ese-
guendo un programma per fatti suoi. Una
finezza: uno dei tasti definibili si chiama
Send, e permette di inviare sullo schermo il
valore presente sul display della calcolatri-
ce. Il bello è che funziona sempre, indipen-
dentemente da cosa stia facendo il compu-
ter: semplicemente, il numero va a finire
dove sta il cursore. Cosi è possibile, ad
esempio, generare i numeri dì riga per le
istruzioni di un programma Basic, inserire
numeri nel bel mezzo di un testo scritto con
un word-processor, assegnare dei valori ad
una variabile anche come risposta ad una
INPUT... simpatico, no?
Un tasto Off permette di "spegnere" la
calcolatrice tornando al normale modo
orologio. A questo punto una breve nota
di cronaca. Nella macchina in prova l'oro-
logio andava veramente molto indietro: il
manuale non accenna nemmeno lontana-
mente a questa eventualità. Se la cosa do-
vesse succedere ad un utente non saprem-
mo cosa consigliargli: portare la tastiera da
un buon orologiaio?
Il funzionamento come orologio non é
comunque l'unico possibile: abbiamo già
accennalo al fatto che il MicroScreen può
ripetere le due ultime righe dello schermo,
e può es.sere gestito, sia pure a costo di una
certa macchinosità, da Basic. Comunque é
molto facile leggere i tasti definibili; basta
fare una INKEYS: i sei tasti infatti manda-
no i codici ASCI I compresi fra 1 85 e ! 90.
Analogamente si possono leggere i tasti
predefiniti: i loro valori vanno da 177 a
1 84, con l'esclusione di 1 80 e 181 che non
verranno mai trasmessi in quanto i due
tasti relativi fanno altre cose; uno "accen-
de" la calcolatrice (Cale) e l'altro (Frinì)
esegue un dump del video su stampante
(comodissimo). Gli altri sei tasti, invece,
mandano il loro bravo codice, per cui è
assai facile intercettarli da Basic: in questo
modo si possono costruire dei programmi
strutturati in modo da riconoscere, ad
esempio, una richiesta di Help o un co-
mando di uscita da un menu o qualsiasi
altra cosa, mantenendo sempre una omo-
geneità nell'uso e decisamente consenten-
do un utilizzo più semplice. Quando i sei
tasti predefiniti non bastano più. o si ren-
dono necessarie alternative locali nell'am-
bito dei diversi menu, si può attivare il
MicroScreen con i relativi tasti definibili.
Ed in realtà il software prodotto dalla
ACT per l'Apricot è fatto proprio cosi: con
i tasti predefiniti si scelgono le alternative
globali (quali appunto un help o un'uscita)
mentre con gli altri si selezionano le opzio-
ni locali.
E già che siamo in argomento seguitia-
mo a parlare della tastiera. Il tt>cco dei tasti
é molto leggero; assai opportunamente il
computer provvede ad emettere un click
come conferma di azionamento. Ci è sem-
brato scomodo, nell'uso, il fatto che il
Control si trovi alla stessa altezza della
barra spaziatrice, e comunque più in basso
dello Shifl; ciò causa spesso errori di digi-
tazione a chi é abitualo u trovarselo all'al-
tezza della seconda riga, come più consue-
to. Molto utile si é dimostrata la completa
dotazione di tasti decisamente superiore al
normale.
Passando ai microfloppy Sony, dobbia-
mo dire che le operazioni di 1,0 da disco,
grazie all'8089 cd una cache memory da
48K. sono veramente molto veloci. La si-
lenziosità dei drive è alquanto elevata, ed
aumenta se si tiene coslanlemcnic chiuso
lo sportellino anteriore dcirApricol. 1 mi-
crofioppy sono decisamente più comodi da
usare dei minifloppy da 5.25". sia perchè
sono più piccoli che perché sono contenuti
in un involucro rigido ed é quindi più facile
maneggiarli. Inoltre la finestrella di acces-
so alla superficie magnetica é sempre chiu-
sa tranne che durante l'inserimento nel dri-
ve. e questo contribuisce molto a ridurre la
possibilità di danneggiamenti accidentali
con conseguente perdita di dati. La capaci-
tà attualmente disponibile, circa .lOOK per
dischetto, è già abbastanza elevata: le cose
andranno ancora meglio quando si rende-
rà disponibile la prevista opzione doppia
MCmicrocomputer 29
faccia, che porterà la capacità di un singolo
dischetto a circa 700K.
Passando infine a note d'uso più generi-
che. va sottolineata innanzitutto l'ecceilen-
te qualità del monitor: la definizione assai
elevata e la forma ben disegnata dei carat-
teri ne rendono l'uso assolutamente non
stancante. La ventola di aereazione svolge
egregiamente il suo compito, senza risulta-
re mai troppo rumorosa. Le prestazioni
dell'Apricot sono soddisfacenti anche in
termini di velocità: qualche semplice ben-
chmark. come quello che usiamo spesso
per trarre valutazioni informali su questo
tipo di prestazioni, ha dato valori di tutto
rispetto. Come programmi applicativi ab-
biamo avuto modo di vedere solo una cop-
pia SuperCalc/SuperPlanncr (niente da di-
re. ma in senso positivo) ed un Manager,
un programma sviluppalo dalla stessa
ICT Sprlcfl IIBS Htl.S Z7-Jiirim
nS-MS vir»M 2.H
CwvfiiM tS6t.B2.B3 Rlcrstttl Cerp.
V. 2.C
fl>i
Il hool MI MS-DOS. ilCammanilè un file di .fùlrma
ACT per consentire l'uso del sistema anche
ai non esperti. Quesl'ultimo ci è sembralo
per la verità un po' troppo macchinoso
nell'uso, nonostante la larga parte svolta
dai tasti ddlnili e deHnibili: ci auguriamo
che l'effettivo software applicativo svilup-
pato per l'Apricoi sia un po' più snello. Da
.■iCTÀprii'"
notare che questi tre package sono comun-
que fomiti "di serie" con l'Apricot. cosa
molto interessante; assieme ad essi vengo-
no fomite anche alcune utility a livello
MS-DOS e un interessante programma di
telecomunicazione. Riguardo alla disponi-
bilità di altro software c'è solo l'imbarazzo
della scelta; si va dal CSX. package grallco
ad alta sofisticazione che permette di sfrut-
tare a pieno l'altissima definizione del vi-
deo. a tutto ciò che c'é in giro per l'IBM-
PC. grazie alla citata compatibilità. Lin-
guaggi quanti se ne vuole: MSBASIC (che
poi è il vecchio Microsoft adattato). For-
tran. Cobol. Pascal. Assembler. C e chi più
ne ha più ne metta.
La documentazione fornita con la mac-
china ci é sembrata di buon livello. Solo il
manuale dell'MS-DOS è forse un po' trop-
po sintetico in alcune parti, anche se al
lettore basta un minimo di conoscenza del
CP/M per poter capire lutto senza grossi
problemi. Noi abbiamo avuto i manuali
originali, ma ci è stato confermalo dall'im-
portatore che la macchina giungerà sul
mercato italiano con le versioni tradotte.
Conclusioni
Il motivo ricorrente quando si tratta di
stendere le conclusioni di una prova, è
quello del ... vii denaro. Infatti alla fin fine
ciò che decreta o meno il successo commer-
ciale di una macchina piuttosto che un'al-
tra è il suo rapporto prezzo-prestazioni.
Ad un primo sguardo l'Apricot sembra
non molto economico, in quanto il suo
costo è di circa sei milioni. Il pensiero va.
istintivamente. all'IBM-PC: lo svantaggio
sembra a favore dì quest'ultimo che. incre-
dibilmente. in questi ultimi mesi ha ridotto
I prezzi del 25% circa. Ma bisogna stare
attenti in questo genere di valutazioni.
Incominciamo col dire che l'Apricoi ha
diverse cose che Io distinguono decisamen-
te dal suo avversario d'olireoceano: in pri-
mo luogo è veramente portatile, e questa
caratteristica a volte è decisamente impa-
gabile; inoltre l'azione combinata del Mi-
croScreen e dei tasti definiti e definìbili si
rivela decisamente potente. Ma la cosa più
importante è che nel prezzo sono compresi
tutti e tre i sistemi operativi (MS-DOS.
CP/M 86 e Concurrent CP/M). il Super-
Cale ed il SuperPianner. oltre a diverse
utility: in altre parole, circa due milioni di
software. Inoltre il prezzo si riferisce ad
una configurazione già "espansa", com-
prendente il monitor, due drive a singola
faccia e 2S6K di RAM. Il prezzo pare ora
molto più adegualo. Fra le caraneristiche
opzionali ricordiamo i drive a doppia fac-
cia (da maggio) e il Winchester da 5 o 10
Megabyte (da aprile).
In definitiva la prova sì échiusa in modo
molto positivo; l'Apricot si è dimostralo
una macchina potente e versatile, pensata e
reelizzaia con molta cura; le sue caratteri-
stiche e il suo favorevole rapporto prezzo-
prestazioni ne fanno prevedere un buon
successo di mercato. MC
AmheriHxhiB vuole la sua pane ... L'ApncvrèikcisamenreMla.e l'animaimieriorerliiitiagli i-nnferisreuaasperio
mollo sofblicalo.
50
MCmicrocompuler 29
SPECTRAVIDEO
SV328
dì Maurizio Bergami
Lo Spfi iraviJco SI J2H è il primo com-
piiifr tifila /amiglia MSX apparso in com-
Lo siuiuiuril MSX tielmiscf lai Iwrihuirc
loiulalo suirurcinolo inieroprtn essori' '/. Hi)
fj un sollwarv di base cosliluilo duU'ahrfl-
turno fumoso Basir Mirroso/i, opportuna-
metUf tidallulo per s/ritllarf al meglio le
rtiralierisiiclie di {fuesii ralcolaiori.
Altri punti termi deU'luirdtvare sono il
professore video TMS WIH della Tesiis In-
struments ed il generatore sonoro AY • 3 •
SVIO. A tfueslu buse romiitie ogni eostrutti>-
re è poi libero di aggiungere le migliorie che
ritiene opportune, c sarà praticamente in
questi pieeoli dettagli, oltre tuiturulmetite
tdl'estetieu. elle gli .W.V.V si diversijìeheran-
Hanno linora aderito allo standard ben
quitidiei costruttori.’ quattordici giapponesi,
tra I quali troviamo nomi molta noti come
Sony. Toshiba, Canon, Yamaha, ed uno
americano. Spectravideo che. come si vede,
ha battuto tutti quanti sul tempo. Oltre a!
32H. oggetto di que.sta prava, esiste il fratel-
lino minore 51' 3IH. che si dillerenzia per
una tastiera più ridotta ed una minore capa-
cità di RAM.
Una eon.seguenzu malta intere.s.satire del-
lo standard MSX è che l 'utente .sarà in gra-
do di utilizzare non solo il software scritto
per il modello in suo pn.ssesso. ma anche
quello di numero.se altre macchine.
La compatibilità fra murehe diverse è una
novità abbastanza grossa per un settore nel
quale spesso i vari modelli di una .stessa casa
non .sono, nemmeno parzialmente, compati-
bili fra loro.
I computer MSX si rivolgono alla fa.seia
medio-bas.sa del mercato, quella dei per.sit-
nal il cui costo varia Ira le einquecentomila
lire ed il milione: è un .settore in cui la con-
correnza è particolarmente agguerrita e che
ha /ino ad ora visto il predominio della Com-
modore con il 64.
Emergere al suo interno richiede ovvia-
mente delle caratteristiche non comuni: vt’-
diamo .se questo .Spectravideo ha le carte in
regola per tarlo.
L’esterno
La prima cosa che colpisce dello Spec-
iravideo é sicuramente la tastiera: é davve-
ro diPTicile trovarne una cosi completa an-
che in computer dal prezzo maggiore.
É compo.sla da ben 89 tasti, tra i quali
spiccano, in alto. I cinque tasti derinibili.
duplicabili con lo SHIFT.
Ad essi è possibile associare delle istru-
zioni a piacere: all'accensione della mac-
china vengono assegnate automaticamen-
te alcune tra quelle più usate (LOAD.
SAVE. RUN. LIST...).
L'ultima riga dello schermo mostra qual
è la funzione di questi tasti, evitando cosi
di dover ricorrere in continuazione al ma-
nuale: è una soluzione che. se non raggiun-
ge la sofisticatezza del microscreen a cri-
stalli liquidi deH'Aprìcot. provato su que-
sto stesso numero, è ugualmente molto
pratica e sempre infinitamente superiore
alla striscetia di carta che si impiega solita-
mente in questi casi.
Il taslierino numerico è molto esteso e
52
MCmicrocompuler 29
comprende anche la replica del tasto di
ENTER, ijuallro tasti per il movimento
del cursoree due tasti iSELECTePRINT)
utilizzabili con quei programmi, in parti-
colare word processor e tabelloni elettroni-
ci tipo Visicalc. che ne prevedono l'uso.
Oltre al normale backspace, realiz/abiic
anche con imo dei tasti che comandano il
cursore, é possibile muoversi a passi di
cinque spazi sulla stessa linea con il tasto
sotto quello di ESCape. riconoscibile per la
grossa freccia a destra che ha sopra; è una
caratteristica che spesso si rivela utile per
editare più veliKcmcnte una linea.
I due la.sii LEI-T GRAPII e RIGHI
GRAPH permettono di accedere ai carat-
teri grallci predefinili. che sono riportali
nel manuale in un'apposita tabella.
II tocco dei vari tasti collimo ed è possi-
bile digitare mollo velocemente senza pro-
blemi: un leggero click che si inserisce sul-
l'audio del televisore conferma l'avvenuia
preisione.
A questo punto vale la pena di spendere
due parole anche sulla tastiera del modello
più economico prodotto dalla Spcclravi-
deo. il 318. Purtroppo non abbiamo avuto
modo di provarla, comunque vi possiamo
dire che é l'alta con tasti in gomma che
ricordano un po' quelli dello Speelrum. ma
di qualità supcriore. Il numero dei tasti è
più ndotto per l'assenza del tasiiermo nu-
merico; trattandosi di un modello chiara-
mente meno adatto ad un impiego profes-
sionale esso è stalo sostituito mollo intelli-
gentemente da un Joystick, che può essere
utilizzato per muovere il cursore oltre che.
naturalmente, per giocare.
Dopo aver parlato tanto di un compo-
nente che può sembrare di secondo piano,
ma che secondo noi invece riveste un ruolo
determinante neH'impiegodi un computer,
pa.ssianio ad esaminare il resto della mac-
china.
Appena sopra la tastiera, sulla destra, è
presente lo slot per le cartucce ROM. pro-
tetto da uno .sporte! lino a molla, m posizio-
ne quindi accessibile mollo facilmenle.
Sul lato destro troviamo due prese per
joystick, il primo dei quali simulerà la pres-
sione dei tasti del cursore c della barra
spaziatrice; a seguire ci sono l'interrullore
di accensione e la presa per l'alimentatore
che è esterno, come è ormai prassi per que-
sto tipo di macchine.
Utilizzare un alimeiuaiore separalo por-
ta indubbiamente dei vantaggi per quello
che riguarda il peso c le dimensioni, ma ci
piacerebbe almeno che fosse dolalo di un
suo interruttore, per non costringere l'u-
tenie a dover sconnettere la spina di rete
quando si spegne il computer o. peggio, a
lasciarlo perennemente collegato. Sul re-
tro ci sono infine il connettore di collega-
mento per le espansioni, il connettore per il
registratore a cassette e la presa DIN a
cinque poli per il modulatore video.
Un rapido sguardo al connettore per il
registratore, del tipo a pettine, permette di
constatare l'impossibilità di usare un ap-
parecchio normale, a meno di non provve-
dere direttamente a fabbricare un cavo ap-
posito. Seguendo l'esempio della Commo-
dore anche la Spectravideo ha approntato
un registratore apposito per i suoi compu-
ter; è una scelta che. lutto sommato, ap-
proviamo, perchè l'uso di un registratore
specifico permette di evitare gran parte dei
problemi di salvataggio su nastro che sono
spesso la croce dcirutenlc di un personal
economico.
Per chi lo desideri rimane comunque
possibile, anche se con un po' di fatica,
impiegare un modello normale, dal mo-
mento che sul manuale in dotazione alla
macchina sono riportati i contatti del con-
nettore.
I.'inlcrnu
Appena aperto, lo Spcclras ideo risela
un unico grosso circuito slampuio. che si fu
apprezzare per la razionale disposizione
dei eomponenii
Al centro fa bella mostra di sé la CPU /
KO. costruita in Italia dalla SGS.
Poco sotto si Irosa l'esteso banco delle
memorie composto da H 41 16 c da X 3764
per un totale di ben 80 Kilobyie. Di questi.
I6k sono riservali al processore video
MCmicrocompuier 29
53
TMS WIK. che SI irova in allo a destra,
copcrlo da un'aletia dissipatrice di calore,
e i nmanemi 64K sono divisi in due banchi
da -12K.
Sulla destra della CPU .sono presenti le
due ROM da 32 Kbyie totali che conten-
gono Basic c sistema operativo. Anche se
li: Kbylc (80 di RAM -i- .32 di ROM)
sono già una quantità di memoria più che
ragguardevole, sia il .328 che il .318 possono
arrivare ad avere fino a 256K. organi/yaii
in quattro banchi da 64K. dei quali metà
del primo è occupala dalla ROM del H,\-
SlC'ed il secondo è riservalo al software su
cartuccia.
li TMS W!8 appena citato è un integra-
lo mollo versatile, al quale sono dovute le
cccelleiiii prestazioni grafiche dello Spcc-
iravideo. Tra le sue caraneristiche più im-
portanti citiamo quella di poter controllare
fino a .32 spriics dalla dimensioni 16x 16
pixel.
Vicino airintcgralo regolatore di tensio-
ne. il classico 7505 questa volta in conteni-
tore TO .3. si può vedere il eoiineilore per il
software su ROM. Dal momento che l'a-
lelia dis.sipalriceche lo circonda scalda pa-
recchio durante il funzionamento del com-
puter. quando si estrae una cartuccia dopo
averla usala di solito la si trova mollo cal-
da ma la cosa, che inizialmente ci aveva
leggermente preoccupato, sembra non
provocare alcun problema.
Gli ultimi due chip degni di nota sono
rAY-.3-891() della General Instruments c
r8255.
Il primo è un generatore sonoro a Ire
voci, più un canale per il rumore. È con-
trollabile da Basic con estrema fiidliià gra-
zie alla presenza, come vedremo, di un iiia-
cm linguaggio per il suono. Il secondo c
invece una porla di input-output program-
mabile. usata per collegare la coppia di
joystick.
Comesi vede il numero totale dei circuiti
integrali è piuttosto ridotto se si considera-
no le prestazioni della macchina, e corre
addiriliura voce che i cosiruitori coinvolti
nello standard MS\ stiano pensando di
mettere su un unico chip i componenti fon-
damentali: CPU, ROM, processore video e
generatore sonoro.
Se questo progetto sarà efrellivamenle
realizzato è estremamente probabile che il
prezzo dei computer che aderiscono allo
standard possa in futuro scendere drust lea-
li Basic
Come accennalo in precedenza, il Basic
dello Speclravideu è il classico Basic Mi-
crosoft. dolalo di numerose estensioni ri-
volte principalmente al suono ed alla grafi-
ca. delle quali ci occuperemo a parte.
Al momento dell'accensione i Kbyte li-
beri sono circa 30; dei 48 che mancano
aH'appeilo. 32 risiedono nel banco dì me-
moria destinato al CP.M. e sono comun-
que accessibili (scambiandoli al banco at-
tuale) con il comando SWITCH, ! rima-
nenti 16 sono gestiti direttamente dal TMS
9918 e costituiscono in pratica la pagina
video, che cosi non ruba memoria ai pro-
grammi Basic anche quando si va in alta
risoluzione.
I comandi disponibili sono veramente
lami, e il loro semplice elenco occupa un'
intera pagina del manuale.
Spiccano, per la comodità che compor-
tano in fase di programmazione, i due sta-
tement AUTO e RENUM. che provvedo-
no alla numerazione automatica e alla ri-
numerazione delle linee di un listato, trop-
po spesso assenti in macchine di questa
categoria di prezzo. Mollo gradila è anche
la presenza dei comandi TRON e TROFF.
coi quali è possibile l'esecuzione passo-
passo di un programma, utilissimi quindi
nella ricerca di errori.
1 seguaci della programmazione struttu-
rata apprezzeranno sicuramente l'IF ...
THEN ... ELSE; ci ha sorpreso invece la
mancanza del comodissimo WHILE ...
WEND, soprattutto perché Ira i numerosi
messaggi di errore vi è proprio il "WHILE
without WEND" (numero 29) che la man-
canza di questa istruzione rende superfluo.
A proposito dei messaggi di errore ab-
biamo notato con piacere che sono nume-
rosi e e soprattutto dati per esteso, invece
che tramite codici numerici senza alcun
significalo immediato.
Le variabili possono essere intere oppu-
54
MCmicrocompijter 29
re in singola o doppia precisione cd occu-
pano rispetiivameme 2. 4 o 8 byie ciascu-
Non molto numerose le funzioni aritme-
tiche. anche se quelle fondamentali ci sono
tutte; in particolare avremmo gradito la
presenza delle funzioni trigonometriche in-
verse, dal momento che l'elevala precisio-
ne del Basic ( 14 cifre in doppia precisione)
favorisce l'impiego dello Spectravideo nei
calcoli scientifici. In ogni caso l'appendice
B del manuale spiega come ottenere queste
ed altre funzioni (le iperboliche, ad esem-
pio) dalle classiche SIN. COS e TAN.
Anche se lo Spectravideo non ha un as-
semblerdirettameniesu ROM la program-
mazione in linguaggio macchina è ugual-
mente resa possibile da apposite istruzioni.
Con la classica POKE si possono inserire i
codici in memoria: per far eseguire una
determinata routine bisogna comunicarne
una volta per tutte al computer l'indirizzo
di partenza con un DEF USR <n> =
< indirizzo > e dare poi il comando USR
<n>.
Un cenno a parte meritano infine le po-
lenti istruzioni di controllo dcH'inierrupi.
Si tratta di comandi che funzionano in pra-
tica come dei GOSUB attivati in presenza
di un interrupt, che può essere generato
dalla pressione di un tasto, dal movimento
di un joystick e cosi via. Tra esse molto
versatile è la ON INTERVAL = <n>
GOSUB che ogni n cinquantesimi di se-
condo fa eseguire una routine Basic scrìtta
dairuienie.
La grafica e il suono
L'impiego di due chip dedicati come il
TMS 9918 e l'AY-3-8910 permette allo
Spectravideo di ottenere risultati davvero
rimarchevoli sotto questi due punti di vi-
sta.
Sono disponibili 3 modi grafici, accessi-
bili con il comando SCREEN. Loscreen 0,
per il testo è quello disponibile all'accen-
sione ed è composto da 24 linee per 40
colonne; ci sono poi due schermi grafici,
uno in alta risoluzione (256 x 192 pixel) ed
uno in bassa risoluzione (64 x 48). I colorì
a disposizione sono 16: aU'imemo di una
posizione carattere i pixel possono avere
qualsiasi colore in senso verticale ma sola-
mente due colori a scelta in orizzontale.
Questa limitazione è dovuta alla relativa-
mente limitala memoria disponibile perr la
pagina video; in pratica comunque non dà
nessun problema ed è sempre un risultato
migliore della maggioranza delle macchine
della categorìa.
Disegnare in alta risoluzione c partico-
larmente facile grazie alla presenza di nu-
merose istruzioni, che permettono di crea-
re cerchi, ellissi, rettangoli e della PAINT,
che riempie con il colore scelto una figura
sullo schermo. In aggiunta è possibile uti-
lizzare il GML (Graphics Macro Langua-
ge). cioè un piccolo macrniinguaggio com-
posto da una decina di istruzioni. Queste
istruzioni si riferiscono al movimento del
cursore grafico, che può essere spostato
nelle quattro direzioni cardinali cd in dia-
gonale dì un numero di pixel a piacere. I
comandi, composti da una singola lettera
seguila da un numero che specifica l'am-
piezza dello spostamento, vanno inseriti in
una stringa e la loro esecuzione si ottiene
con X (strìnga). Il tutto ricorda un po' il
sistema turile del Logo, anche se manca
della possibilità di far ruotare il cursore di
un angolo a piacere. In ogni caso la como-
dità d'uso è veramente elevata, e con un
po' di pratica si possono ottenere senza
MCmicrocompuier 29
55
sfor70 disegni anche molli» sofisiicaii. È
interessante notare che il comando PR I NT
funziona anche in alta risoluzione e. in
unione col LOCATE, che posiziona il cur-
sore grafico, permeile di scrivere frasi in
qualsiasi posizione.
Quanto visto finora basterebbe a classi-
ficare con un ''ottimo" la sezione grafica di
questo computer, ma non è finita. Non
abbiamo ancora parlalo infatti dei vero
punto di forza dello Spectravideo: lesprite.
Una sprile é una figura definibile dall'u-
tente che può essere mossa sullo schermo
semplicemente specificando le coordinate
del suo angolo superiore destro. Si posso-
no utilizzare contemporaneamente fino a
32 sprile di dimensioni 16»> 16 pixel. L'i-
dea non é nuova e le sprile sono disponibili
anche su altri computer, ad esempio sul
Commodore 64. che le chiama MOIL
Quello che invece gli altri computer gene-
ralmente non hanno è l'enorme facilità
d'impiego tipica delI'SV 328. Il movimento
e la definizione delle varie figure, realizza-
bile sul Commodore solo con una serie di
oscure POKE. si può ottenere sullo Spec-
ira video con degli appositi comandi Basic.
Ogni sprile puf» essere dolala di una prion-
tà. grazie alla quale quando più sprile si
vengono a trovare nella stessa posizione
rimane visibile solo quella con la priorità
più alta. Infine risiriizione ON SPRITE
GOSUB permette al programma di rieo-
noscere l'av venula collisione di due sprile e
agire di conseguenza.
Il tutto permette di realizzare, per esem-
pio, velocissimi giochi tipo arcade diretta-
mente in Basic, senza dover minimamente
ricorrere al linguaggio macchina. Aver no-
minato 1 giochi ci porta subito a parlare
della sezione sonora, basata sui succilalo
PSO (programma ble sound generatori della
General Insirumenis. che per versatilità e
praticità è all'altezza di quella grafica.
Anche in questo caso è disponibile un
macrolinguaggio, il Mu.sic Macro Langua-
ge. che permeile di far suonare una nota
semplicemente specificandone il nome. Il
sistema funziona però secondo fuso an-
glosassone, che identifica le note non con il
nome cui .siamo abituali ma con una lettera
dell'alfabeto: da A per il la fino alla G per il
sol. Diesis e bemolle vengono indicali con i
caratteri "5" e ~
In aggiunta si possono definire l'ottava
della nota (il range è di 7 ottave), il suo
volume, la durata e la forma d'onda.
Come per il GML i comandi vanno pri-
ma inseriti in una stringa, che viene man-
data in esecuzione dal comando PL.AY
La disponibilità di tre canali per il suono
ed uno per il rumore mette in grado il
programmatore-musicista di ottenere fa-
cilmente accompagnamenti musicali anche
mollo complessi, olire ad una vasta gam-
ma di elTetti sonori.
Oltre che coll'MML. si possono sfrutta-
re le doti delfAV-.l-SmO col comando
SOUND, coi quale si accede dirciiamenic
ai registri interni del generatore. Questo
secondo metodo è evidentemente più sco-
modo, ma con un po' di pratica permette di
sfruttare più u fondo le doti sonore dello
Spectravideo.
Abbiamo quindi molto apprezzalo la
presenza di un'ampia appendice del ma-
nuale dedicata allecaraiierìslichedcl PSG
L'ultimo comando da citare è l'autoe-
splicativo BEEP. che può sembrare inutile
ma che secondo noi è invece indice della
versatilità del linguaggio residente. Sono
infatti numerose le occasioni in cui si sente
56
MCmicrocomputer 29
la necefisìtà di inserire in un progrummu un
avviso sonoro, ed in questi casi impiegare il
macrolinguaggio e il SOUND fa perdere
inutilmente tempo nella scelta dei parame-
tri. Ah. ci eravamo quasi dimenticati di
specificare che il 328, come il rratcllino3l8.
non dispone di un altoparlante interno, ma
manda il suono direttamente al televisore.
E una soluzione che può dare fastidio sola-
mente per chi impiega un monitor senza
ingresso audio, ma in tutti gli altri casi è
sicuramente la scelta migliore (stiamo pen-
sando. con un po’ di orrore, al buzzer dello
Speclruml).
Le espansioni
Sia il 328che il 318 possono essere dotati
di una vasta gamma di espansioni per tutte
le esigenze: interfacce per stampanti seriali
o parallele, memoria addizionale, floppy
disk controller, scheda video da 80 colonne
ed un modem sono quelle già disponibili;
numerose altre sono stale annunciate, tra
le quali una tavoletta grafica.
Le varie interfacce non possono essere
collegate direttamente al computer, ma ne-
cessitano dell'impiego della Mini o della
Super Expander, La prima permette di
sfruttare una soia scheda per volta (ad ec-
cezione del controller per i dischi) e. grazie
al basso costo, è indicala soprattutto per
chi intenda utilizzare lo Speciravideo in
campo hobbistico. La Super Expander in-
vece dà la possibilità di coiiegare contem-
poraneamente fino a 7 moduli di espansio-
II costo, non contenutissimo in assoluto,
è tuttavia giustificato dalla praticità che
offre.
Tutti i computer in teoria sono espandi-
bili. vedi lo ZX 81 per il quale è stata
prodotta una mirìade di add-on. ma il ri-
sultato finale troppo spesso consìste in nu-
merose schede che sembrano gettate alla
rinfusa accanto al calcolatore, con connes-
sioni precarie ed una notevole instabilità
deirinsieme.
Lo Spectravideoésenza dubbio il primo
computer economico veramente espandi-
bile. che cioè si possa trasformare in un
sistema adatto ad un uso professionale,
polente, dotato di interfacce standard e ad
un costo tale da rendere effettivamente
conveniente l'operazione rispetto aU’ac-
quislo di una macchina totalmente diver-
sa.
Non vorremmo a questo punto farvi
pensare che acquistando l'unità base dopo
poco tempo e con quattro soldi possiate
raggiungere la potenza di un mainframe!
Alcune accurate scelte dì progetto (come
l’uso delio Z 80che apre la strada al CP/M )
permettono semplicemente di trasformare
senza problemi il 328. in un sistema adatto
ad impieghi professionali. Da questo pun-
to di vista é di certo un grosso vantaggio la
notevole disponibilità di software di alta
qualità già in commercio (per ora negli
USA. ma il distributore italiano ci ha assi-
curato che sarà presto importato in Italia):
MCmicrocomputer 29
67
sistema base, magan con una cassetta tipo
la "Horizon’' in dotazione ad ogni Spcc-
trum.
Il CP'M può funzionare anche a 40 co-
lonne; naturalmente l'acquisto della sche-
da video a 80 colonne é altamente consi-
gliabile. così come quello di un secondo
drive.
Sempre a proposito de! CP M, i pos.ses-
sori del modello 3 ! 8 non possono impiegar-
lo se non con l'espansione da 64K RAM.
La documentazione
1 manuali forniti assieme ad ogni com-
ponente del sistema Spectravideo sono ge-
neralmente chiari e ben fatti.
Un po' di perplessità ha tuttavia suscita-
to in noi la guida fornita con la consolle: se
non fosse per il pieghevole inserito alla fine
delle circa 200 pagine, che porta il nome di
Quick Reference Card, non avremmo tro-
vato nemmeno un accenno ai numerosi
comandi del Basic.
Quello che trae in inganno è il nome
dato al manuale, dal momento che non si
tratta affatto di un manuale dell'utente,
come è scritto in copertina, ma di un tuio-
rial sul Basic, destinato ad insegnare ai
principianti assoluti i rudimenti di questo
linguaggio. Ad esempio non viene nemme-
no citalo il fatto che l'IF... THEN possa
essere seguito dall'ELSE.
Gli ultimi capìtoli, dedicati al suono e
alla grafica, assieme alle interessanti ap-
pendici (c'è. tra l'altro, la pìedinatura dei
vari connettori) permettono comunque al-
l'utente già smalizialo di apprezzare le ca-
ratteristiche migliori di questo calcolatore.
Certo che un altro manuale è praticamente
indispensabile, se si vuole sfruttare Uno m
fondo le doti dello Spectravideo; nell'atte-
sa che sia disponibile la Basic Reference
Guide, più volle citata dal manuale, consi-
gliamo di procurarsi almeno un libro sul
Basic Microsoft, come ad esempio quello
pubblicato in lingua italiana dalla Muzzio.
Positivo rimane comunque il fatto che
esista la versione tradotta dell'User ‘s Ma-
nual. acquistabile separatamente al prezzo
di 20.000 lire.
Conclusioni
Avrete già capito, a questo punto, che il
nostro giudizio sullo Spectravideo SV 328
è estremamente positivo.
È un computer in grado di dare grosse
soddisfazioni ad una vasta gamma di uten-
ti. in virtù delle sue prestazioni e della sua
espandibililà.
L'eccezionale comodità d'uso lo rende
un temibilissimo concorrente per tutti gli
altri computer della .stessa fascia, a partire
dal Commodore 64. Se a questo aggiungia-
mo che l'arrivo degli altri computer MSX
sarà sicuramente in grado di garantire una
grossa circolazione di software e di infor-
mazioni. che sono la base del successo di
una macchina, crediamo proprio che que-
sto personal abbia un ottimo e meritato
futuro. lac
compilatori (Pascal. Fortran, persino un
subset dell'ADA). Wordstar. dBasell e
tanti altri ottimi pacchetti applicativi. Ab-
biamo volutamente messo in risalto che si
tratta di software già pronto, perché per un
uso non hobbistico del calcolatore chi non
vuole avere brutte sorprese dopo l'acqui-
sto deve prima scegliere i programmi che
gli servono, poi la macchina sulla quale
farli girare.
L'unità a dischi SV 309 è in grado di far
compiere allo Spectravideo un notevole
balzo di qualità. Purtroppo la necessità di
dover acquistare anche la super expander
fa salire abbastanza il prezzo, portandolo
ad una cifra che si aggira sul milione.
Bisogna però considerare che la super
expander è comunque una spesa indispen-
sabile per ampliare il sistema e che. assieme
al controller, viene fornito, oltre al Basic
esteso, il CP'M.
il drive, che impiega una meccanica
Shugan. è un singola faccia doppia densi-
tà; il controller può pilotarne un massimo
di due.
La capacità dei dischetti è di circa 2.^0
Kbyte (non formattati) sulTicienle per la
maggior parte delle normali applicazioni.
Caricando il Basic da disco vengono
modificate le funzioni di alcuni tasti defini-
bili ed è possibile effettuare le operazioni
più comuni, come la FILES che dà il cata-
logo di un dischetto, con la semplice pres-
sione di un tasto; sono piccoli particolari
che però sono in grado di rendere mollo
più piacevole l'impiego di un computer.
Sul dischetto che contiene il Basic sono
forniti quattro programmi dimostrativi
delle capacità grafiche e sonore dello Spec-
travideo; ci è sembrala una buona idea che
avremmo voluto vedere applicata anche al
58
MCmicfocomputer 29
aMiHùlaiRS^Bu
? ■ y • ■ BnijIS^H
ACORN ELECTRON
di Leo Sorge
Alln ^copo iti liirnirc una paiioraniKi) il
più aggiornala possibile sulla situazione dei
persona! ed home computer, MC pubbliche-
rà anche prove di macchine non ancora im-
portate in Italia. E t/iiesto è proprio il caso
dell'Electron: si traila dell'ultimo nato in
casa Acnrn. una compagnia inglese tradizio-
nalmente rivale della Sinclair - di cui con-
divide il luogo di origine. Cambridge - con
una contesa iniziata quando lo 7-X SU, e poi
rSI.e l'Alom erano venduti solo per po.stu e
in scatola di montaggio da due piccoli gruppi
di giovani che a.spellavano gli ordini per
comprare i pezzi.
Entrambe hanno fallo strada: e se è vero
che il posto d'onore spella a Clive Sinclair,
che ha esportato i .suoi prodotti in tutto il
mondo, è anche vero che in Inghilterra la
BBC scelse il nemico per comprare i diritti
di un computer che portasse il .suo nome le
che inizialmente doveva essere lo Specirum.
rivelò poi lo stesso Zio Clive I. Fallo .sta che
ora si parla di un nuovo Sinclair I forse il
Qf’i come succes.sore del muro BBC. po-
chi mesi dopo il lancio dell'Electron, che
nelle iniziali intenzioni della Acorn doveva
essere un rivale per lo Specirum. come an-
nunciammo nella stampa estera del preisto-
rico n. 1 1 di MC' il prezzo era annuncialo
intorno alle 125 sterline, poiché tale era allo-
ra il prezzo dello Specirtim 4HK. Tra un
ritardo e l'altro l'Electron è diventalo più
bello, ma anche più co.sto.so. mentre il .suo
aniagoni.tia é riha.s.sato.
In tutto questo marasma di intere.ssi in
collisione, una cosa è comunque certa: per
ragioni, e manovre più o meno o.scure. gli
lumie computer Acoro .si cliiamas.sero
Aloni. BBC A o BBC B - hanno fallito
l'aggancio al na.%cente mercato italiano, e
questo non certo per loro demerito, poiché
già l'Alom concedeva il Im.so di mischiare
B.4SIC Ipiultosta primitivo) e linguaggio
macchina, e forniva moltissimo software —
anche con disco e .stampante mentre il
BBC ha senz 'altro il B.4SIC migliore c più
veloce sul mercato, oltre ad un software im-
pressionante. Riu.scirà l'Electron ad inverti-
re la storica tendenza'' Cediamo intanto se
lui le carte in regola: anche l'utente italiano
ha le .sue esigenze...
L’esterno
A vederlo. l'Electron sembra appartene-
re più alla fascia dello Specirum che non a
quella del Commodore 64; ma la tastiera
vera a 60 elementi fuga subito questo dub-
bio. completata dalle prese per TV. moni-
tor e RGB e per registratore a cassette (di
cui controlla anche il motore, sia durante il
caricamentodei programmi che da BASIC
con l'istruzione MOTOR); posteriormente
trova posto la user port. tenuta coperta da
un astuccio plastico.
11 set di caratteri selezionato, upper e
lower case, é ricordato da un piccolo led
giallo semi nascosto a lato del tasto di Caps
Lock. Osservando la tastiera si possono
riconoscere più scritte su ogni elemento,
non tutte con le medesime funzioni. I tasti
60
MCmicfOComputer 29
numerici da I) u 4 sono doppiati con dieci
tasti funzione preprogrammabili, oltre che
con 1 solili simboli d'inlerpun/ioneel simi-
lia; tutti i tasti corrispondenti ad una lette-
ra tpiù alln 3) se premuti contemporanea-
mente al tasto FUNCTION realizzano la
scrittura del comando con un solo colpo
tsmgle kevsiroke BASIC), e le parole con
la freccia 'hanno lauto-RETURN.
Molti i tasti spedali: il primo che si fa
notare é il BREAK, in alto a destra, che
realizza un reset generale, cancellando an-
che il programma BASIC (che può esser
ripescato con la OLD); per uscire dal pro-
gramma si usi l'ESCAPE. in alto a sinistra,
che lascia inalterati i puntatori. Il DELE-
TE è in basso a destra. Fa spicco un tasto
marchialo COPY, che funziona insieme ai
quattro tasti del cursore, che servono solo
m fase di correzione di una riga: leditor
infatti funziona ribattendo II numero di
linea, usando i tasti-cursore per andare sul-
la linea errala e premendo il COPY che
ricopia carattere per carattere, ascella. Tra
l'altro all'accensione si vede subito che lo
schermo non ha bordo, per cui la prima e
riiltima riga possono essere semicancellate
se il televisore o monitor non é perfella-
menle regolato.
L'interno
L'architettura, comodamente alloggiata
nel mobile, rivela un'essenzialità non basa-
ta però su rinunce alle prestazioni: la pia-
stra alimenlalrice. comoda e ordinata, for-
nisce le varie tensioni alla piastra madre
che - oltre alla CPU. basata sul tradizio-
nale 6S02A alloggia il modulatorino
Astec (di scarsa qualità) e un altoparlanti-
no a larga banda da 3.S cm pilotalo da un
paio di transistor.
L'alimentazione, che deve fare i conti
con le svariate esigenze dei circuiti integrali
del computer, prende da (rasformalore
esterno una tensione alternata dichiarata
di 1 9V ma che nel nostro esemplare era di
14V. e li trasferisce direttamente alla pia-
stra madre, oltre ad elaborarli per avere ì
-1-5, 0, -5 volt necessari alle logiche com-
plementari.
La scheda principale, che alloggia al
centro il microprocessore 6502A, è basata
su un progetto estremamente razionale, ti-
pico di certa scuola britannica (capeggiata
da Sinclair e Acorn); a parte la capace
ROM Hitachi da 32K byte, riconoscibile
in quanto montata su zoccoletto, spicca
una ULA Ferranti realizzala in tecnologia
a contenitore piallo (fiat-package) a 64
piedini, che caratterizza le prestazioni del-
l'interno del computer; a fianco deH'unica
ROM trova posto la configurazione neces-
saria all'impiego di una seconda ROM del-
la stessa capacità deila prima, eventual-
mente prevista per ulteriori sviluppi- Com-
pletano il quadro dei circuiti integrati
quattro memorie Texas 4164. da 64K bit
= 8K byte ciascuna per 32K byte totali di
RAM. non tutta disponibile all'utente che
può comare su circa 28, 5K meno lo spazio
necessario alla pagina grafica selezionata.
La grafica
Certamente un punto di forza delle rea-
lizzazioni Acorn. soprattutto nell'alta riso-
luzione. L'Electron fornisce ben sette modi
grafici, accessibili da BASIC tramile la pa-
rola MODE e il codice, da 0 a 6.
Questi sono.
Va specificato che il sistema operativo è
organizzato su una matrice di I2K0 x 1024
punti, con l'origine (0.0) fissala m allo a
sinistra, per cui quando si lavora in alta
risoluzione bisogna far riferimento a que-
.sle coordinale: ad esempio il centro dello
schermo è comunque 640.512. Inoltre il
modo 3. basato su una pagina testo di
80 X 25 (anche se su solo due colon, alme-
no al momento attuale), consente di preve-
dere un facile allacciamento di questo ho-
mo computer alle reti che usano lo stan-
dard Teletexi. cosa questa da rilevare. Infi-
ne facciamo notare che durante gli esperi-
menti fatti su "lutto ciò che va evitalo nel
provare un computer", abbiamo scoperto
che il modo 2 in cITetti funziona in ulta
risoluzione, e che con esso c'é modo di
ottenere lo scroti e la pulizia dello schermo
dal basso anziché daU'alto. ed inoltre ab-
biamo tirato fuori una pagina... a righe per
eventuali tabelle computerizzale (spread-
sheet).
Per terminare con l’organizzazione del
video specifichiamo la struttura di ogni
singolo punto in rapporto alla risoluzione:
risoluzione punto disegnalo
640^256
320 « 256
160 « 256
MCmicrocomputer 29
6t
Le isiru7Ìoni grafiche direitamenie ac-
cessibili dal Basic sono molle; ira queste
spiccano la VDU, che non ha corrispon-
denra nei solili linguaggi, dato che è lei
stessa un linguaggciio a parte (vedete al-
trove neirarlicolo l'elenco dei numeri di
codice utili della VDU). In pratica si tratta
di una PRINT CHRS(.codice> ) molto
potente, dato che i codici da 0 a .'1 più il
127 sono di controllo, c quelli da 224 a
255 sono disponibili per essere ridefiniti
dall'utente, tramile un comando del tipo
VDU 23. n car. X, ... X*
ove VDU dice che si sta definendo un ca-
rattere, da identificare con il numero d'or-
dine n'car (da 224 a 2551 e definilo come 64
bit in una griglia 8 x K organizzati come K
numeri interi <255 (X,. X, .. X,
[| suono
Nonostante sia disponibile un solo co-
mando di tono. SOL'ND. lasuasersalilità.
piu la possibilità di modellare la forma
d'onda tramite gli S parametri deU'islru-
/lone LNVRI OPF (insiluppo). rende at-
traente anche questo aspetto
La prima istruzione citata ha la seguente
sintassi:
SOUND Canale. Ampiezza, Frequenza, Dura-
I canali disponibili comemporaneamenlc
sono tre. più uno di rumore, e si seleziona-
no dando a C valori appunto tra 0 (il ru-
more)e3. Il volume assume Iblivelli. indi-
cati dai numeri compresi Ira - 1 5 eO(eheé il
massimo); ulteriori valori di questo para-
metro. tra I e Ki. assumono rilievo solo se è
selezionala opportunamente l'islru/ione
ENVELOPF. La frequenza piuS assumere
.■Unni Klfilnii’
valori da l) a 255. con incrementi unitari di
I 4 di semitono, ma l'ullima nota accorda-
ta corrisponde al valore lOO, corrispon-
dente al Si dopo il Do centrale; nel caso del
generatore di rumore, F deve essere com-
preso tra 0 e 7. La durala, a scatti dt 50
millisecondi ( = 1 20 di secondo) va da 0 a
255; impostando -) il tono rimane fino ad
ordine contrario.
Mollo interessante è la possibilità di mo-
dellare la forma d'onda deiruscila. che
consente duplici applicazioni sia nei cam-
po delia sintesi musicale che in quello della
VDli code tablc
1
1
$
abbreviazionr
ASCII
Bytes extra |
.SiBnìlìcato
9
0
NUL
0
m<n l’j nulb
j
1
A
SOH
nsersiil»
0
2
B
STX
nscr\dlu
3
3
C
ETX
4
4
D
EOT
Krue (««In dopo il cursore di Icsui
5
5
E
ENQ
K'rive i«ii> di'pi> il cursore gmOcii
6
6
F
.ACK
ubihl:i 1 pilo» del VUU
7
7
C
BEL
emeue up breve suono
8
8
H
BS
cursore indietro
9
9
1
HT
cursore uvunii
Ifì
A
J
LF
cursore giu
B
K
VT
cursore su
12
C
L
FF
putisce lj pugina lesto
13
D
M
CR
muove il cursore ■iirinieiu dclb lincu correlile
14
E
N
SO
modo j pogirie in l'unzione
15
F
0
SI
modo a pagine esclusci
IR
10
P
OLE
pulisce b pugina gmltcìi
17
11
0
DCl
definisce il colore del levio
18
12
R
DC2
definisce il colore grafico
19
13
S
DC3
definisce il colore logico
29
U
T
DC4
nmeue 1 colon di purien/u
21
15
U
NAK
disubililu ■ piloti del VDU ovvero
cunceflu ta tinca correrne
22
16
V
S'VN
seleziona il modo di schermo
23
17
w
ETB
nprogrumma i carailcri
24
18
X
CAN
definisce fineslre grafiche
25
19
Y
EM
5
pini color, X, )
26
lA
Z
SUB
nmeire le finestre di partcnzsi
27
IB
l
ESC
0
nservato
28
IC
\
FS
4
definisce le finestre di lesto
29
ID
1
GS
4
definisce l'ongine della gruficu
30
lE
A
RS
0
pone il cursore nel vertice alto a sin.
31
IF
—
US
2
muove il cursore di tevto a v. >
127
7F
DEL
0
cancclb il caraiicrc precederne
l-nii ilvitc /hirlitvUiritù pili intere^ wnii n \t'nz'ti/trii iiutrfin > imuini/n t‘OC pn'.M-nrnro
I irnif una xrmpìkn ■uniìtazìnnf dt’i PRIST CHPS. c in rvalià un pnlenic invzzn pvr
miinipntafe h' pvrih-rii he prtilu'u. leuo. ivrutti-ri Jt'lmihììi ilutt’uli’iirf zrf iiUre aiu‘
itiirniiinii wntpiii intimi Uu usare
i-F 1
!
Frequenza ’’
•
^ Tempo » 1
'
M' (pa.s.si di IO mS) ■
*
Fase 1
Fase a Fase:i ,
Il miiUuIii (li tinleii mu.iii ale permeile di mampalare la forma dcll'nmlu la mmln
compierò fxia in frei/ucnza che in durala! xu tre sueee.ixivi franti' l'ottaceo. tu
lemiio e il rilascio, tramite hen S parameiri Co gesunne ila Baite è un po'
complicala dall'aggiunia di altri 6 parameiri assòtuiamenic non significalin.
implemenlali per immlenrre h compaiihiliià con il BBC A
MCmicrocompuler 29
riproduzione della voce umana (da non
confondersi con la sintesi vocale, ben più
complessa del semplice procedimento che
viene impostato sugli home computer). Si
basa sulla parola-chiave
ENVELOPE 8 parametri, 6 parametri
che è molto complessa. I 6 parametri rag-
gruppati come secondi sono formali, e ser-
vono soltanto a rendere compatibili per
l'Eleclron tutti i programmi realizzati per il
BBC A: quelli elìlcaci sono i primi 8. e per
conoscerli a fondo dobbiamo saperne di
più sul modo in cui é organizzata questa
sezione. Ogni forma d'onda viene divisa in
tre parti, corrispondenti all'attacco (fron-
tee di salila), alla tenuta e al rilascio (fronte
di discesa): per ognuna di queste i parame-
tri interessanti sono l'incremento di fre-
quenza e la durata (misurala come numero
di incrementi), per un totale di 6 parametri,
cui va aggiunto il numero d'ordine (da I a
16) della forma d'onda generata e la durala
dì ogni incremento (da 0 a 127. a passi da
10 ms: aggiungendo 128 alla line dell'ese-
cuzione rimane attiva l'ultima nota). Se il
risultato della sintesi tramite ENVELOPE
é più corto del tempo stabilito nel parame-
tro SOUND si ottiene un effetto di eco.
n B.ASic
La parte tradizionale del linguaggio in-
terpretato daH'Eleciron è una versione
sirullurala e largamente modificala rispet-
to alle usuali Microsoft. Commodore o
Sinclair, ed in questo si risente moltissimo
della precedente e.spcrienza maturata dalla
Acoro sui modelli BBC. Possiamo solo fa-
re una panoramica delle numerosissime
possibilità ofTerte: la linearità e leggibilità
del programma sono rese possibili dall'op-
zione ELSE, dal REPEAT-UNTIL e dalla
possibilità di definire procedure; il listato
può essere indentalo a più livelli tramite le
8 opzioni del comando LISTO: il numero
di colonne del listato può essere modificato
da WIDTH. Da rilevare l'uso insolito di
molle funzioni come il GET e l'INKEY.
sia per numeri che per caratteri, che adot-
tano la sintassi
A = GET oppure A -- INKEY,
che facilita di molto il pas.saggio dei para-
metri non solo aU'intemo del BASIC, ma
anche nell'uso del linguaggio macchina ed
anche delle chiamate al sistema operativo
(con il quale sì lavora tramite le due possi-
bilità di trasferimento dati OPENIN OPE-
NOUT). Una particolarità del linguaggio
è rappresentata da una serie di operatori,
che realizzano funzioni utilissime: il punto
interrogativo. "?" (che quindi non è l'ab-
breviazione del PRINT!) indirizza una lo-
cazione di memoria, sostituendo la PEEK
e la POKE che non sono implementate,
sicché
'>40000.200 equivale a POKE 40000.200 e
PRINT 740000 a PRINT PEEK (40000)
Il punto esclamativo "I". invece, trasfe-
risce 4 consecutive quantità a partire dalla
locazione indicata: il dollaro lo fa con
caratteri (fino ad un massimo di 255) di cui
trasferisce in memoria il codice, sicché
$ 40000 = "GIORGIO"
realizza la seguente configurazione di me-
moria:
locazione contenuto carsH. ASCII
40000 71 G
40001 73 1
40002 79 O
40003 62 R
40004 71 G
40005 73 I
40006 79 O
Per quanto riguarda le attività arit-
metiche, gli interi sono tenuti in 32 bit,
e contengono al massimo il valore
2.147.483.647, ed hanno accuratezza as-
soluta: i reali occupano 40 bit. con 0 ci-
fre esatte ed un valore massimo di
1.7 X I0E38. 1 cidi FOR-NEXT che
adottano contatori interi, ovviamente,
vanno più velod; per manipolare queste
quantità ci sono gli opportuni operatori
(DI V. MOD...). Inoltre ci sono 26 variabili
intere riservate dal sistema, che non vengo-
no cancellale dal NEW (quindi si possono
passare parametri da un programma all'al-
Chiamate del sistema operatìvo
MCmicrocomputer 29
63
IH hmiii a iwir.vfru l'iillitpurliinlinn: ul ivnira si vrile il iiiimi’lliirv ihr iHirlu ullii
^ Vc//ii lui" Il \iniilru l'iiii mlihilr C I .-I il <W pHuIini
im. il die L'iiii>eme |■clubl1|•a/lol1e a lumi c
die nella prourainiua/ione in I M ir.imile
rodiini-assembler residente assummio m-
unit'ieaii parlieolarr \ "„ inipi'sta il eonle-
luilo deiraeeunuilalore; \''„ed ^ lo fan-
no eon 1 due reuislri-iiidiee: tiene lo
sialo, ed inolire la parola L'SR eonseiiie il
irasferiinenio ili paraiiiein dal B \SK' al
I \1
\iidie le siringhe \edoim una eoinpieia
implemema/iorie. eon riNSTRingehe le-
rilìca direiianienle se ima soiiosinnga è
eontemita in iin'alira data, e ri-VM.tiate
ehe data una siringa rappresentante un'e-
spressione ariinietiea. dapprima la eon\ er-
te e poi ne ealeola il risultalo
Diversi eonsigli per aeederare l'eseeu-
/lone \eiigoiiu riporuiii a pagina del
manuale; olire ad evitare la RI \1 e a non
specil'ieare l'indice dopo il NliXT, si eerdii
il più possibile di far uso dei lUiineri linerie
delle opera/ioni tra loro (ad esempio, un
l 'OR-Nr.XT eon indice intero impiega cir-
ca un lei/o di uno con indice reale); il
RM’FAT-l'NTIl è più edere dcll'll-
THl-N (iOTO equnalente. e cosi ira le
procedure e le subrouime.
Sistema operatilo e *KX
Molli comandi iniegratis i sono disponi-
bili direitamenle da HASIC. anche se non
fanno parte di queli'interprele: si tratta di
una serie di routine del sisiema operatilo,
oppure di eonicnuli di locazioni riservale.
rese accensibili tramite parole ini/ianti con
l'asterisco. Riportiamo nella prova en-
trambi questi elenchi; nel presente para-
grafo diurno una scorsa ad alcuni, solioin-
tendendo ehe va sempre premesso
SAVE “nome" <ind. iniz.>. <ind.
fìn.>. < ind. esec.> mette su nastro lutto
quanto tra l'indirizzo iniziale c quello fina-
le: se manca l'indirizzo da cui eseguire si
assume che sia uguale a quello iniziale.
RUN carica e va in autoslarl. OPT con-
trolla il modo in cui vengono dati i messag-
gi di errore, che possono essere omessi,
brevi oppure lunghi, ed altre opzioni. SPO-
OL salva (su cassetta o su disco: a proposi-
to. quale?) un programma come file
ASCII, ed é utilizzato nella procedura di
merge. unitamente alla EXE(T: si carica un
primo programma, poi si esegue ^•EXEC
"nome" su un programma registralo con
•SPOOL "nome". KEY permette di asso-
ciare un certo numero di caratteri alla pres-
sione di ogni tasto di funz.ione (realizzati
duplicando gli usi dei tasti numerici).
IX’lle •f-'-X.elie sono chiamale al sisieni.i
operativo, sono importami Li li. ehe dice
quale versione del sistema operaiivo e mi-
plemeniala sul nostro ei>mpuief. il 4 agiste
sui tasli cursore dell'ediloi. l'I I sceglie il
rilardo di iiiserimenlo dcll'aiilo-ripeii/io-
nc; il 20 con le rouline di sistema
gestisce lo spazio a disposizione per npro-
grammarc II set di earalieri. infine molli
valori servono a sv iioiare i buffer pi meipa-
M (di tastiera, del generatore di suono, dei
lasli preprogrammabih). in vero a disabili-
tare le mulliple l'uiiziomdegh elementi del-
la tastiera,
(icsiione dei file
Non sapendo nulla suiruniià a disco,
ehe con ogni probabilità verrà data in op-
zione. abbiamo provato a lavorare con il
registratore a cassette. La presa di collega-
mento è di tipo DIN a 7 poh. del tulio
compatibile con la solila 5 poli che si usa
Vlappn di
memoria
Hes necinulc
Interfaccia cassette
/ ° ° \
Siuttni. .-pctamii
i [ O OH
PIN
1 - ascila (record)
2 - comune;
ì - ingresso (play);
4 - ascila (record);
5 - non connesso;
6 - controllo motore;
7 - controllo motore.
RAM UMU per
\'iii\"lilii peerii /)/ V o ~ poh nini
Iriiliuhi al megli" prin he h,ai ,Im
"HI alii all}" riHhloppiiiH .l'iiiiiui
'feii'Hie all poh 1 e 4. e il iiHirnilli
tehiH'lore. UH pilline Fiiitumi-
IIHII'Hle ipil'M" lip" ih 1 HHIIrWI'IHl
..lì l'imliilr r poh. tiilhgiilti "ppiir-
iiHiimeiiie . he vniru i "miii/imrenti
12K RAM
Suxk 3cl BA.Sic' T
t
t
V jrutsli 4
Zr
BASII
Al».. -11.1
Hill lu' lli'lltl rt.d "lo II ' poh IH
II" nimt" i iene pi’ri" peni ileimlriil'
Rivnaia 41 utiema
openiion
64
MCmicrocomputer 29
nel campo auJio (enlra pcrfcllamenlc) so-
lo che SI perde il conirollo deirinlerruttorc
del moiore. ouimo c geslilo dal sistema in
modo preciso, ed eveniualmcnle da BA-
SIC Nello specificare il nome del pro-
gramma odel file non bisogna mettere spa-
zi. altrimenti il sistema accetterà come no-
me valido solo I caratteri a quello prece-
denti: il registratore da noi usalo, che ado-
periamo per caricare i programmi dello
Specirum. non ha avuto nessun problema
ne m leiuira né in scrittura.
Sia li salvataggio che il caricamento av-
\cngono specificando la lunghcua dei
programmi, sia in blocchi che in numero di
locazioni, olire che il nome; l'istruzione
*C.\T mostra i nomi di lutti i programmi
presenti su un nastro, se glielo facciamo
leggere (>er intero (cosa mollo lunga, ma
lalvolla necessaria). Il CHAIN carica un
programma e gii dà l'auio-run.
I nie veri e propri possono essere gestiti in
maniera elTìcienle tramite il controllo del
motore ed una serie di comandi utili: i più
importanti sono OPENIN ed OPENOHT.
che aprono canali in lettura o in scrittura:
per mettere da parte o leggere un dato, oltre
alle usuali PRINT* ed INPHTS. ci sono la
BOF.T5 (prendi un byte), la BPIJT# (metti
fuori un dato) e la EOF# che verifica se
sono finiti I dati di un determinalo file che
fosse stato chiuso con CLOSE#.
Come abbiamo visto durante la prova,
poi. OPT par I. par. 2 gestisce gli errori
e I relaiivi messaggi, mentre *SP001, e
•F.XFC eseguono il merge.
Linguaggio macchina
Una lieta sorpresa è stata il ritrovare la
possibilità di mischiare linguaggio macchi-
na c BASIC nei listali, che unita alle chia-
mate delle routincu disposì/ionedciruten-
ledivenia un potentissimo mezzo per acce-
lerare I programmi nelle fasi critiche del
B.ASIC laecetla/ione da tastiera, ordina-
menti e gestione video). Di fatto l'Eleclron
dispone di un editor per LM. che accetta
anche le etichette, oltre a permettere il pas-
saggio di parametri sia con l'interprete che
con il sistema operativo, ed inoltre consen-
te la manipolazione diretta dell'accumula-
tore e di altri registri dei 6502 tramite le
citate variabili A”„. X"„. Y"„. C’„ e P'„
ichc conserva il contenuto del program
couiuer). Le routine in LM vanno mes.se
tra parentesi quadre (disponibili sul tasto
COPY) e falle iniziare con la parola chiave
OPT. la lìnee indicala semplicemente dalla
chiusura della parentc.si quadra su una sua
linea Un segno d'interpun/ione dopo l'i-
struzione indica che ciò che segue è un
commenio. il listalo viene automaticamen-
te indentato a tre livelli, label, istruzione ed
operando, é consentilo l'uso degli operato-
n di conversione decimale-esadecimale.
II manuale riporta alcune informazioni
sull'assenibler del 6502: molte informazio-
ni sono disponibili sul testo "Assembly
I anguage Programming On The Elec-
tron". che citiamo nel paragrafo relativo
alla diH.'umeniazione disponibile.
Documenla/.ione c software
Esistono almeno due tipi di doaimenia-
zione: quella fornita dalla casa c quella
prodotta da indipendenti. A questo propo-
sito vorremmo introdurre una considera-
zione: possiamo senz'altro inquadrare la
carta stampala siano libri o riviste nel
software, ovvero in tutto ciò che consente
alfutenic un ampio sfruliamenio delle
possibilità della macchina.
Nel caso dell'Eleclron la Acorn. che m
basa su una lunga esperienza, mette a di-
sposi/ione mollo materiale. Partendo da
quello in dotazione all'acquisto, che consi-
ste di un manuale dì quasi trecento pagine
c di una cassetta introduttiva, possiamo
dire che il buongiorno si vede dal mattino:
il manuale è comprensibilissimo c a nostro
parere ben realizzato anche per il princi-
piante in tutte le sue sezioni, tranne che in
quella dedicata aH'LM. che non viene af-
frontato ma piuttosto sorvolalo. La cas-
setta m dotazione contiene una quindicina
di programmi, tra cui diversi giochini (ma
anche un lyping tutor, un sound maker e
un graphicaid) che bene illustrano le carat-
teristiche della macchina. La Acorn forni-
sce molti programmi, grafici, musicali, ap-
plicativi. oltre a linguaggi ed altre cose che
verranno presto realizzali nella vcr.sione
fjcr il nuovo computer; la grande forza nei
software deH'Eloctron sla nell'essere quasi
interamente compatibile con il BBt' A (cui
però deve molto in termini di veliKilà) ed è
quindi facile prevedere una fioritura di
programmi anche da pane degii indipen-
denti che lavorano su quei computer
Sono poi disponibili molti libri interes-
santi. ovviamente in inglese: a partire da
"The Electron Book-BASIC, Sound &
Graphics", di McGregor & Wall, pubbli-
cato dalla Addison-Wcsiey (l 7.95). e da
"Advanced Programming Tcchniqucs l'or
thè Electron", degli stessi autori c casa edi-
trice: per finire al citato "Assemhlv 1. an-
guage Programming on thè Electron", di
Ferguson & Show, sempre Addison-W'c-
sley. sempre a 7.95 sterline. Fsislono poi
molle riviste mensili dedicate ai mitro della
Acorn. delle quali parleremo più ditTusa-
mente in caso questo home computer ab-
bia successo nel nostro Paese
Conclusinni
Tirare le somme, quando i numeri sono
tanti e grandi, e dillkolioso. Vorremmo
partire da una premessa: nel tempo a di-
spo.sizione per una prova, che in questo
caso é.staio superiore al solilo. SI scoprono
soprattuilo 1 lati positivi; quelli negativi, a
meno che si irain di cose veramente gros-
solane. che non capitano quasi mai, nman-
gono nascvisti per qualche me.se di uso con-
tinualo.
Ci sembra di trovarci davanti ad un ho-
nie computer veramente avanzato: i! BA-
SIC standard è ampio e veliKe: la disponi-
bilità di un monitor per l.M mette al riparo
da qualsiasi futuro evento: le KO colonne e
l'eccellente pagina grafica prevedono futu-
re applicazioni di gran classe, posto che si
possa fruire di un disco e di una siampanic,
che presumibilmente andrà collegal.i alla
porla utente posteriore (sul!'argoinenlo è
interessante l'articolo di Paul Bcvorlcy,
"Versatile Link lo a Parallel Printer".
Acorn User dì Febbraio I9S4. pgg. 1 16 e
segg.. che usa un 6522 c poche alire cose
per inicrfaceiare l'Electron ad una stam-
pante parallela secondo lo standard Cen-
tronics).
Pur non conoscendo i'alluale situazione
delle periferiche per fEleciron, crediamo
non ci siano problemi per l'aggiunta di
unità periferiche la cui mancanza releghe-
rebbe il prodotto ad una categoria di utenti
molto particolare: m atle.sa di ulteriori no-
tizie sull'argomento, emettiamo una fuma-
ta bianca. MC
MCmicrocompuler 29
MILANO 22-26 MAGGIO 1984
Ancora una volta!
CENTRO
COMMERCIALE
AMERICANO
BIT USA, la più prestigiosa mostra
di Home e Personal Computer
americani in Italia
Vi attende dal 22 al
26 maggio prossimo presso
Centro Commerciale Americano.
MQITEK
riA SCELTO BENE.
SCEGU BENE ANCHE TL.
Lo con-
fessiamo subito.
È questo, a sinistra,
l'unico componente che non
consegnarne con MPF III. Però, è necessario per rendere il sistema MPF III vera-
mente completo!
MPF 111. personal computer, ha una struttura compatta, solida ed ergonomica. Scrive maiuscolo
e minuscolo ed ha runzioni di editing. Il suo funzionamento é comodo ed immediato, grazie
al ricchissimo soAwaic disponibile. L'inlegrilà dei drivers è salvaguardala dall'unica pos-
I sibilità di connessione ad MPF III. In alta e bassa risoluzione, sono tanti i colon possi-
bili sul monitor. Il volume dell'altoparlante interno é regolabile a piacere MPF III,
personal. computer. Bello, dinamico e forte. Unisce sorprendenti possibilità ad
un ottimo rapporto presiazioni/prezzo.
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VIA VALLI, 28 • 42011 BAGNOLO IN PIANO (Reggio Emilia) Tel. (0522) 61623 r
Dalla marea dì accessori e add-on prodoi-
li per lo Specirum. eccone qui uno che sicu-
ramente accenderà la fantasia dei lettori: un
sintetizzatore vocale.
Il calcolaiore parlante è sempre stato un
elemento mallo sfruttato nei film di fanta-
scienza ma ora. allo stesso modo di tanti
altri oggetti che hanno inizialmente visto la
luce nel mondo della fantasia (pensate alla
televisione descritta nei libri di Verne), é
diventato una realtà alla portata di lutti.
Indubhiamenie la possibilità della sintesi
vacale è in grado di aprire nuovi orizzonti
ail'iLso ilei calcolaiore. oltre naturalmente a
rendere sempre più perfezionalo l'interfac-
ciamento uomo-macchina.
Il piccolo Sweel Taìker ( letteralmente si-
gni/ìca "dolce chiacchierone" I permette di
addentrarsi con poca spesa in questo affasci-
nante campo, che per lungo tempo è stato
dominio esclusivo dei laboratori di ricerca.
L'esterno
Il sin teii/zaloreé alloggiato in un conte-
nitore di plastica nera identico a quello
usalo per il Joystick programmabile della
Cambridge Computing provato sul nume-
ro di Febbraio di MC. Si tratta di una
scatolina studiata appositamente per ospi-
tare interfacce destinate allo Speclrum.
La scanalatura ori/?.ontale che presenta
sul frontale permeile di fissarla mollo efH-
cacemenle al Sinclair, riducendo al mini-
mo la possibilità che piccoli movimenti
dell'insieme calcolatore-interfaccia diano
luogo a falsi contatti, con il conseguente
malfunzionamento o blocco del sistema.
Il tutto ha un aspetto molto sobrio, im-
preziosito solamente dalla scritta dorata
sul davanti.
Sul retro sono presenti i fori che permet-
tono l'uscita del suono e la replica del con-
nettore posteriore dello Speclrum; grazie
ad essa non si è costretti a rimuovere lo
Sweet Talker ogni volta che si debba usare
un'altra interfaccia.
Una cosa che rileviamo subito è la man-
canza di un potenziometro per la regola-
zione del volume: si tratta di una scelta che
francamente d ha lasciato piuttosto per-
plessi e della quale ci sfuggono le motiva-
zioni, specialmente considerando il fatto
che dall'altoparlante interno è ottenibile
un volume abbastanza elevalo che in nu-
merose occasioni farebbe comodo poter
ridurre.
Anche una presa per collegarsi ad un
amplilìcatore esterno riuscirebbe gradila,
ma forse questa è una pretesa eccessiva.
Come si usa
Abbiamo visto spesso nel settore della
microtnformatica dei manuali ridotti al-
l'osso e quello dello Sweet Talker è senza
dubbio un buon concorrente alla palma
del più stringalo.
Sul foglio inserito nella confezione, il
paragrafo intitolato "istruzioni per l'uso"
è lungo appena 9 righe più un programmi-
no di esempio di 5 linee. In compenso viene
CHEETAH Sweet Talker
di Maurizio Bergami
I Simpla Word Duxi
Altophonds S<mp(*Won] DurjlkM
8
12
13
14
15
16
17
!8
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
PAI PAUSE lOMS
PA2 PAUSE 30MS
PA3 PAUSE 50MS
PA4 PAUSE lOOMS
PA5 PAUSE 200MS
/OV/ BoyOY 420MS
/AY.' ShyY 250MS
/£H/ EnO E 70MS
'KK3/ ComDC 120MS
/PP/ Pow P 210MS
/JM/ OodgeG 140MS
/NNI/ ThinN 140MS
/IH/ Sili 70MS
/TT2/ ToT 140MS
/BRI/ Rufsl R 170MS
/AX/ Succeed U 70MS
/MM/ MilKM 180MS
/ni/ PaiTT lOOMS
'DHl- TheytH 290MS
/lY ' SeeE 250MS
/EY/ Beige El 280MS
/ODI/ CouldlD 70MS
/UWl/ ToO lOOMS
/AO/ AughI AU lOOMS
/AA/ HotO lOOMS
/YY2/ YesYE 180MS
/AE/ Hai A 120MS
/HHl/ MeH 130MS
/BB/ Business BU 80MS
/TH/ Tfiin TH 180MS
/UH/ BookOO lOOMS
/UW2/ Food 00 260MS
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
45
46
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
/D02/
/GG3/
/EGl/
/SH/
/ZH/
/RR2/
/FF/
/KK2/
/KKl/
/ZZ/
/NG/
/LL/
/WW/
/XR/
/WH/
/YYl/
/CH/
/ERI/
/ER2/
/CW/
/DH2/
/SS/
/N^2/
/HH2/
/OR/
/Yfl/
/EG2/
/EL/
/BB2/
OulOU
Do 0
Wig 1G
Vest V
Guest GU
SnipS
Azure Z
Brain R
Food F
SkyK
Can i C
Zoo Z
Anchor N
Lake L
Wool W
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WhigW
YesY
ChurchC
Fcr IR
Fir ERR
Beau AU
TheyTH
Vest S
No N
Slore OR
Alarm A
Clear R
Got G
Saddle L
Business B
370MS
160MS
140MS
190MS
80MS
160MS
190MS
120MS
I50MS
190MS
I60US
210MS
220MS
IIOMS
180MS
360MS
200MS
130MS
190MS
160MS
300MS
240MS
240MS
90MS
190MS
180MS
330MS
290MS
350MS
40MS
190MS
50MS
MCmicrocomputer 29
fornita una cassetta con un programma
dimostrativo, col quale di può provare l'e-
mozione di sentire subito parlare il sintetiz-
zatore.
II Talker ha a disposizione un vocabola-
rio praticamente illimitato grazie ad un
interessante principio di funzionamento
basato sugli allofoni.
Gli allofoni sono le unità fondamentali
in cui si può scomporre il suono di una
parola, cosi come una parola scritta è
scomponibile in sillabe.
Il sintetizzatore della Ccetah è in grado
di riprodurre tutti i 64 allofoni della lingua
inglese: combinandoli opportunamente è
possibile ricostruire il suono di qualsiasi
parola. Il prezzo da pagare per ottenere
l'enorme versatilità di questo sistema è una
qualità sonora non eccelsa. Le parole
"pronunciate" dal computer hanno un
suono metallico ed un forte rumore di fon-
do. rimanendo comunque sempre intelligi-
bili.
Volendo far dire al calcolatore una de-
terminata parola, bisogna per prima cosa
determinare gli allofoni che la compongo-
no. aiutandosi con la tavola riportata sul
foglio delle istruzioni.
Ad ogni allofono corrisponde un nume-
ro che bisogna mandare al sintetizzatore
con una istruzione OUT.
I .1 parola <. hcctah c scom]'H>nil')ilc. ad
esempio, negli allofoni CH IY/TT2/AX,'
AX ai quali corrispondono i numeri 30. 19.
1.L 15. 15.
Per far pronunciare al calcolatore "cee-
tah" si può usure il programmino
10 DATA SO. 19, 13. 15, 15, 0
20 FOR I “ 1 TO 6
30 READ A
50 NEXT I
L'ultimo dato della riga IO. lo zero, è
una pausa che indica la fine della parola.
Vi sono 5 tipi di pause, inseribili a piacere
in una frase, con lunghezza variabile dai 1 0
ai 200 millisecondi, identificate dai numeri
da 0 a 4.
Come si vede, il meccanismo è un po'
complicato e anche scomodo da usare;
avremmo a questo punto apprezzalo mol-
tissimo la presenza sul nastro dimostrativo
di un “editore di parole" tipo quello ripor-
tato in figura, scrìtto da Manlio Severi.
Con esso è possibile sperimentare velo-
cemente le combinazioni di allofoni che
danno il migliore risultato.
Come abbiamo già dello gli allofoni che
può usare lo Sweet Talker corrispondono
ai gruppi di suoni tipici nella lingua inglese.
Essi purtroppo sono diversi da quelli dell'i-
laliano e far parlare lo Speelrum nella no-
stra lingua è abbastanza dilTlcile ed in certi
casi impossibile. Ad esempio nonostante i
nostri sforzi non siamo mai riusciti ad otte-
nere qualcosa che facesse almeno ricordare
la parola “migliore" a causa della presenza
del gruppo “gl" con la g dolce che in inglese
Per molte parole è tuttavia possibile rag-
giungere un risultato più che soddisfacen-
te: lo Sweet Talker pronuncia MCmicro-
compuler(EH/ MM MM/ EH - CH. IH-
MM, IH KK3/ RR2/ AO/ KK! AO,
MM/ PP- YYI; UH/TT2/ ERI) in modo
perfetto!
Una cosa che ci ha infine veramente sor-
preso è la mancata compatibilità tra lo
Sweet Talker e i microdrive; non è possibi-
le usare il sintetizzatore quando è inserita
rinlerface I. I pochi fortunali che la pos-
siedono saranno quindi costretti a rimuo-
verla.
Ci riesce davvero difficile riuscire a giu-
stificare questa svista della Ceelah. .soprat-
tutto in considerazione del fatto che la Sin-
clair aveva annunciato con molto anticipo
come sarebbero stali indirizzati i microdri-
ve e che. di conseguenza, progettare un
prodotto compatibile non sarebbe costato
davvero nulla.
L'interno
Aprendo lo Sweet Talker si può consta-
tare ancora una volta come il rapidissimo
progredire della tecnologia permeila di
raggiungere risultati impensabili fino a po-
co tempo fa. Tutto il simeiizzaiore è com-
posto da appena cinque circuiti integrali,
una manciata di componenti passivi, un
quarzo e. naturalmente l'altoparlante.
Tra lutti, spicca il grosso SP 0256 a 2H
piedini prodotto dalla General Instru-
ments. il cuore deU'apparecchio.
È un integrato in tecnologia N-MOS che
contiene un sintetizzatore di parola com-
pleto composto da;
I ) un filtro digitale programmabile che
simula l'apparato vocale umano;
MCmicrocompuler 29
69
170 15 -, =,=, TNEr-. TI 1£0
i P£M * rPcECH EDITOP
150 C-Z 50
3 PEM - DI MPNi_ID =.E'.EP1 -
190 :=1 tq rr jUT ~,c.; N
10 Sì'^P:=P 1 PPPEP: 1 *._f
P
£0 P--IN SPIGh- 1 IMI-. E'PE
= 00 t0
RIMENTIN- i:ìt 1,0 *I-EE nn
= 10 P'JN
- AulEE* ^i-iwi'.EF -
=£0 Cri€€tàri«= ■'NE 10 :
30 PC IN
L5 P=_t'. 5L-5H 1 pf 1 ■ X PEPD
4-0 i-Kx'jT EfiIGrlT 1,
■' 50P .i.5l.-4T-Qr.|' '.^=1- ;r,c
■ i€ qhitn t : 5 1. . 5 thi riu!iiff€-ì
£tah«c
i«PC"-idiri5 *.0 -equi -43
£30
trioni ifiìi 5? qr ='i = p-£ii =
440 INPl- De yoj ui = -‘. :-=-i5
n y K è y n o * t ; r t
50 PPL'Ec 0 i-HPcP ■ ZL--
D0 i_ET ri=l LCT : =1
450 I- =5= . £-0
-0 u xM = '
£60 *■= 5i= il. TPEN 90 ^Z- '■IZ
50 INP.T f . >.c trio rii n. fu ter 3.^
£70 INP ~ 'Uhi Oh Lini - : INP
5=.t '0=2t£-3'. 100 = :o r ■ t : * : 0 n •= _’l
= n * = t i r * =
y = : ;=0
90 p =£
£30 i_ET . =i 15 : =10 --(EN _z“
100 15 : =0 THEt-l .'0 TCI '*0
••=0 Ir ■; =19 THEN.^ET y=c-19 ^
110 .=■ ==111 TMEN QO -10
ET x=10 15 r =3q tHEN wE"^ -=e-.-
1=0 !>- ==100 TH = N i;-Q r.D £40
5 1_ET =90
130 Lr'T 4=n
£90 PPINT H" y ■ , C ■' 9 . :
140 1= n 1 =10 THEN i_ET : =0 1= r
PPIMT hT y , -5 ' "
= 19 . HcN 4E~ y='-r-lP _E~ =10
300 wE"^ ni=n-l '
!'=• =3^- riEN LE~ y=ri-3ò LE^ =
310 PETjPN
£0
5£0 INPy ■=•. srung afti' .l'i'
• _r>0 - -';IN . P| y n . c ■ n ■
' (lì ini fii u m 1
330 LzT r = ,. j_c.~ ..=1
l30 r,=n.l
340 ^-■ET_^P:^
2) una ROM da 16 Kbyte che conliene i
dati degli allofoni:
3) un controllore che gestisce il flusso
dei dati verso il filtro e il raggruppamento
degli allofoni per produrre parole:
4) un modulatore che crea il parlato in
forma digitale.
Gli altri chip sono un 74LS139. un
74LS32. un classico regolatore di tensione
a 5 volt ed un LM 386.
Quest’ultimo è un amplificatore audio
studiato per essere impiegato in apparec-
chiature portatili e, in generale, in tutte
quelle applicazioni dove le tensioni a di-
sposizione sono piuttosto ridotte. Purtrop-
po di.slorce parecchio e questo non contri-
buisce a migliorare rintelligibililà del parla-
to. In aggiunta le vibrazioni della scatola,
provocate dal volume abbastanza elevalo
che. come abbiamo detto, non è possibile
ridurre, sono abbastanza fastidiose.
Per tutte queste ragioni consigliamo vi-
vamente a chi sappia adoperare un salda-
tore di provvedere personaimcnie ad ag-
giungere un regolatore di volume, inseren-
do un potenziometro prima dell'Ingresso
dcH’LM 386. situalo sul piedino 3.
Nella foto 2 (pag. 69) potete vedere la
pista che si deve interrompere: vi racco-
mandiamo di adoperare del cavo scherma-
to per le connessioni, dui momento che il
contenitore non è metallico.
In alternativa si può aggiungere una pre-
sa per amplificatore esterno ancora più fa-
cile da montare, grazie alle piccole dimen-
sioni. nel ridottissimo spazio a disposizio-
ne all’inierno del Talker,
Coasidcrazioni
Le caratteristiche dello Sweci Talker
(soprattutto il vocabolario illlmìiafo) unite
ad un prezzo ridotto, inferiore addirittura
alle centomila lire, rendono questo prodot-
to un acquisto invitante.
Per esso é davvero il caso di dire che
l'impiego è limitato solamente dalla fanta-
sia deH'operatore; far parlare il computer
può rivelarsi utile in un'infinità di applica-
zioni senza contare il puro e semplice di-
vertimento di trasformare lo Speclrum in
un piccolo HAL (peccalo che per il ricono-
scimento della parola ci sia ancora tanta
strada da percorrerei), che ci parli invece di
mandarci freddi messaggi sul video.
Dispiace tuttavia che alcune dubbie scel-
te in fase di progettazione, unite alla man-
canza di un software di gestione che rite-
niamo debba essere a cura della ditta co-
struttrice. ne rendano talvolta poco como-
do l’uso. Sotto questo aspetto riteniamo
particolarmente grave la mancala compa-
tibilità con i microdrive, anche se crediamo
che hen pic--li' hi i hccliih provvederà .i
miidificiirc II r.ilkcr m tal senso.
Forse però siamo noi ad essere un po'
troppo severi, travolti da un mondo che
con rapidità impressionante trasforma la
fantasia in realtà al punto da andare a
cercare a lutti i costi difetti in un oggetto
che. solo poco tempo fa. avrebbe lascialo
tutti a bocca aperta per Io stupore. MC
Come abbiamo visto, il circuito integralo SP 0256 contiene un sintetizzatore 1
vocale pressoché completo, utilizzabile in unione ad un microcompuier col supporlo
di pochi altri componenti.
Per chi ha un personal diverso dallo Speclrum e vuole ugualmente fare qualche I
esperimento dì sintesi vocale, ecco qui un semplice schema applicativo. L'integrato i
si può ordinare alla ditta inglese Maplin. P.O. Bo.s 3. Rayleigh. Essex. SS6 SLR e '
costa 1 1 .98 .sterline. ,
70
MCmiCfOcomputer 29
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degli altri home computers
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• Interfaccia Seriale RS232C
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Reai Time Multiuser Multitasking
• Linguaggi di programmazione:
BASIC 09. C Compilar. PASCAL
• Programmi applicativi:
Foglio Bettronico DYNACALC
Trattamento Testi STILOGRAPH/MAILMERGE
Banca Dati RECORD MANAGEMENT SYSTEM
OMPUTER 9 a >
LETTnONICA LAVIEHI
di Frant eseli Peironi
Computer grafica con un portatile ... e con il suo plotter
(Casio FP-200 + FP 1011 PL)
Il compiiiiT poriiitili’ si va diffondenda a
Idi pillilo che esisiono ormai numerosi mo-
delli. Alcuni .'umo specilìcumenie porlalìli.
cioè profielltili e realizzali come lati, altri
•.Olio proiloiii come versioni "poriaiili" di
deskiop compiiler.
•Vf e.sisioiio due grandi famiglie: i parlali-
li che vanni) comunque alinieniali a rete e
sono quindi solamente " irasportabili" e i
poriaiili alimentali uiilonomamenie e che
quindi possono essere utilizzali in qualunque
luogo.
La poriaiiliià. e quindi le lemaiiche con-
ne.s.w al .suo sviluppo, .sono intuitive.
Innanzitutto l'alimcniazione che può es-
sere a batterie ricaricabili o no. ejo a rete,
poi il vi.sure. che può essere un moniiorino di
pochi pollici o un display a cristalli liquidi,
poi la stumpantina a carta termica n a caria
normale, a colori o no. grafica o no. e dei più
svariali formali, e in/ine la memoria di ma.s-
su che può essere su cas.setia. o .su floppy-
disk o può essere una memoria a bolle.
Qualsiasi .soluzione data a questi proble-
mi incide suiraliniemazione, sulle dimensio-
ni f .sul pe.sa della macchina e quindi in
deflnitiva sulla sua poriaiilità.
La recente produzione di Tandy Radio
Shack. Olivelti, Casio. Sharp, i cui compu-
ter portatili sono stati presentati sugli ulti-
mi numeri della nostra rivista, ha quasi
stabilito uno standard. Con memoria con-
tinua. con possibilità di ripartirla tra vari
programmi, il che in un certo senso, equi-
vale ad utilizzare la memoria centrale co-
me memoria di massa. Altra caratteristica
comune è il display a cristalli liquidi che
visualizza 20/40 caratteri su otto righe, o
più o meno, a seconda dei casi.
La dimensione, condizionata dal fatto
che la tastiera deve essere comunque ergo-
nomica, è quella dì un libro di medie di-
mensioni.
La grafica, sempre presente, è anch'essa
condizionala dal sistema di visualizzazione
a LCD. per cui il pixel non è un puntino ma
un quadratino, comunque separato dai
quadratini vicini. Dunque il numero totale
dei punti supera i 10.000 per il Casio FP
200 e i 15.000 per rOliveiti M lOeilTRS
80 mod. 100.
Utilizzeremo, per sviluppare la tematica
Computer Grafica con un portatile, un Ca-
sio FP 200, che rispetto agli altri modelli
citati ha caratteristiche grafiche legger-
mente inferiori, ma che costa parecchio di
meno (foto l).
L’FP 200 è dotato di un display a cristal-
li liquidi che visualizza 160 caratteri o
10.240 pixel, se usato in forma grafica.
Dispone inoltre di un setesteso di caratteri
Il suo Basic comprende alcune istruzioni
grafiche, oltre ad una serie di funzioni sta-
tistiche incorporale immediatamente ri-
chiamabili in un qualsiasi programma.
La Casio ha in catalogo una stampante;
plotter a quattro penne, che lavora su carta
larga 115 millimetri, che dispone dì una
interfaccia standard Centronics, e che è
molto economica. È della stessa lìnea dei
computer, del quale completa la gamma dì
applicazioni realizzabili. Dispone dello
stesso set di caratteri dell'FP 200, e quindi
può tracciare, anche se usato in modo alfa-
numerico, disegni. Comunque se usato co-
me stampante scrive 40 caratteri per riga,
se usato in forma grafica plotta su un'area
di 96 per 200 millimetri. Ulilizj;ando la
funzione PRINT. permessa dalla forma
grafica, può arrivare a scrivere fino a 80
caratteri per riga.
La printer/plotler non é un accessorio
che "si attacca’’ al computer e ne conserva
la portatililà. ma è una periferica a sé stan-
te. alimentata a rete e che, grazie alla inter-
faccia parallela, é del tutto compatibile con
qualsiasi altro computer.
Queste sono le premesse del nostro arti-
colo (e del prossimo) e quindi le tematiche
che tratteremo possono essere riassunte in;
computer grafica con 10.000 punti.
— utilizzo delle funzioni statistiche in-
corporate. in programmi grafici.
— prova di una printer/plotler a colori.
Come al solito il “taglio" dato all'artico-
lo ne permette la facile comprensione agli
utilizzatori di altri computer. In particola-
re i programmi pubblicati, che abbiamo
cercato di compattare il più possibile, .sono
facilmente traducibili negli altri Basic.
Grafica con 10.000 punti
L’articolo di Computer Grafica dei nu-
mero 25 di MCmicrocomputer si intitola-
va Grafica con 320.000 punti. La prima
impressione che si ha con un output grafi-
co cosi potente è che il singolo punto sul
video ovvero il singolo pixel sìa quasi invi-
sibile.
Lavorando con "soli" 10.000 punti il
pixel diventa invece più evidente e può es-
sere quindi consideralo elemento composi-
tivo del disegno.
Da un punto di vista software invece
non esiste alcuna differenza nel lavorare
con una certa definizione o con una molto
superiore. E solo evidente che determinati
oul, per esempio il disegno di una superfi-
cie nello spazio, se realizzati con scarsa
definizione perdono efficacia.
Affrontando il tema Computer Grafica
con un "portatile", ci siamo anche posti
l’obiettivo di realizzare molli programmi
corti, di facile uso e di facile udaitamenlo
per altri computer, in modo tale da rendere
l'articolo interessante anche per quei nuovi
lettori, nuovi utilizzatori di microcompu-
ter. che vogliono cimentarsi nella grafica.
Anticipiamo un breve elenco delle istru-
zioni grafiche implementate nel Basic del
Casio FP200. INIT (X.Y.XI.YI). DRAW
(X.Y)-(A.B), DRAWe. QUAD, QUADC.
MCmicrocomputer 29
73
1 REM DISEGNO
2 CLEflH:a.S:-<*-B0:Y=32! T=l:F=I
3 DRnUKXi V):iì*=INKEy*! IF fl*=""THEN 3
4 ;=Xì<=y;S=T*l
5 !F 0" THEN X=X-S:V=V-SiSOT0 18
b IF M-'Fi" IHEN X=X-S:GOTO 18
? !F !=!»=■£'■ THEN X^X*S:y=Y-S:GOTO 18
8 IF n$ = "i4" THEN Y=V-S:GOTQ 18
9 IF THEN X=X-»S:y=Y*SìGOTO 18
18 IF S*-"0" THEN X»X*5!GQT0 IB
1! IF fls="Z- THEN X=X-S:y=y»S:GOTO 18
12 IF THEN Y*V-»S:G0T0 18
13 IF THEN F=-I*F:GOT018
14 IF flS^CHMC32) THEN 2
15 IF fl*iCHR*<13) THEN CLSiENtt
16 K=DftUfl*)
17 IF K>0 OR K<10 THEN t=K:GOTO 3
19 IFFslTHEN DRfiU<J,O-<XiY5:G0T0 3
19 OR8UClJ.K5-<XiY):GOTa 3
POINT.sono leistruzioni. vedremo via via
il loro significato e le loro utilizzazioni.
Programma disegno
Il primo programma si chiama DISE-
GNO ed é listalo in figura 2,
È un programma interattivo, in quanto
permeile di realizzare un disegno sul dis-
play a cristalli liquidi del CASIO FP200 in
modo diretto, utilizzando la tastiera c si-
mulando l'uso di una matita c di una gom-
ma per cancellare.
C on la riga 2 vengono pulite le variabili e
lo schermo.
Inoltre vengono sellali X.Y che rappre-
sentano la posizione corrente del pixel sul-
lo schermo. Tche rappre.sentala lunghezza
dei segmenti che vengono disegnali e F che
è il flag che se é positivo significa "dise-
gna". se negativo .significa "cancella".
Con la riga 3 viene visualizzalo il pixel
nella sua posizione corrente e si è in attesa
dell'inpul. L'input avviene al volo, con l'i-
struzione INKEYS; se non viene premuto
alcun tasto il programma rimane alla riga
3. altrimenti va in sequenza.
Vengono riconosciuti i tasti QWE-
ADZXC. che sono quelli posti attorno al
tasto S e indicano la direzione lungo la
quale tracciare il segmento (in alto a sini-
stra. in basso, ecc.). Il tasto S serve per
cambiare lo switch che se é positivo dise-
gna(riga 18). altrimenti cancella (riga 19).
Gli altri comandi riconosciuti sono il
R ETU RN (CH R$( 1 3) di riga 1 5) che pro-
voca la fine del programma e lo SPACE
(CHRS{32) dì riga 14) che provoca la can-
cellazione del disegno precedente e il rìini-
zio del programma.
Premendo invece un qualsiasi tasto nu-
leredi pioltcr. Lavora con qualiro piccole
penne a punta di fibra, che vanno inserite
in una apposita testina scrivenle. ed essen-
do anche una printer utilizza carta in rotoli
di larghezza 1 13 millimetri.
Certo non é possibile un suo impiego
pesante come printer, data la lentezza con-
nessa con il sistema di scrittura, ma risulta
utile e anche conveniente dato il suo basso
prezzo, quando occorra uno strumento per
tracciare grafici di piccolo formato, ma di
buona qualità e precisione. Inoltre, essen-
do dotata dì interfaccia standard Centro-
nics, è collegabile a qualsiasi computer scn-
z.a problemi; noi l'abbiamo provata con
APPLE II dotalo di scheda Z80 senza dif-
merico viene settata la lunghezza del seg-
mento tracciato (riga 17); in tal modo non
si procede pixel per pixel, ma con segmenti
lunghi fino a 9 pixel.
Il programma, facile e divertente da usa-
re. può essere adattato a qualsiasi altro
computer. Il disegnino realizzato è in figu-
Mini Plotter Printer
Casio FP lOM PL
Nella prova pubblicata sul numero 24 di
MC, è stato presentato anche II plotter F'P
lOllPL (visibile nella foto I di pag. 73).
Questa periferica, coordinata con la linea
CASIO, svolge la duplice funzione di prin-
Usata come printer accetta i comandi
LLIST, LPRINT. LPRINT USINO.
Utilizzandola come plotter. e per far
questo è previsto un apposito comando
software, si accede al SW grafico esteso. È
un SW all'altezza di macchine più costose
che. unito alla notevole qualità e precisio-
ne di tracciamento, fa di questa macchina
una periferica ad elevato rapporto qualità
prezzo.
Comprende comandi dì Move. Draw as-
soluto e relativo, Quad, Circle, Axis. Grid.
poi tipo linea c iralleggio e inoltre vari
comandi per definire le varie modalità di
PRINT. Il formalo del disegno é di 96 per
200 millimetri, con una precisione softwa-
re di 0.2 millimetri.
74
MCmicrocomputer 29
Presenliamo tre programmi di prova. Il
primo che lesta le varie funzioni di PRINT
(listato in fig. 4 e output in fig. 5). Inoltre
due di grafica tridimensionale, con i quali è
possibile apprezzare la qualità c la preci-
sione del tratto (listati in llgg. 6. 7 e output
in figg. 8. y). e che possono essere tradotti
con relativa facilità per altre macchine e
modalità di output.
Programma Merletto
È un tipico programma dimostrativo di
capacità grafiche di computer e plotter. in
quanto ha un listalo brevissimo, costituito
I IO il disegno della cornice, realizzata con
l'istruzione QUAD accettata dal software
di base del plotter. In riga 120 c'è la routine
con il comando di cambio penna. In riga
140-150 l'unico comando necessario di
ploUaggio. il DRAW del segmento dal
punto P(A.B) al punto P(X.Y).
Il corpo dei programma é costituito da
un loop esterno in cui viene incrementato
un angolo da 0 a 360 gradi con un passo di
24 gradi (riga 30). I! primo loop identifica il
punto P(A.B). inizio del segmento da plot-
tare. Il secondo loop (riga 50) identifica gli
stessi punii, che questa volta sono conside-
rati come fine del segmento da ploltarc.
Ovviamente il loop interno è abbreviato
per evitare che lo stesso segmento sia trac-
cialo due volle.
Il Casio FP200 ha l'indubbia comodità
di trattare gli angoli direttamente in gradi
sessagesimali, settando il comando AN-
GLE 0. E questa possibilità, in programmi
del genere, risulta molto comoda.
Per adattare il programma (il cui output
è in fig. Il) ad altre macchine, occorre
cambiare i valori numerici del raggio e del
centro della figura.
Un po’ di statistica
Il Basic del Casio FP 200 incorpora una
da due loop inseriti l'uno dentro l'altro, è
di facile adattamento a qualsiasi tipo di
output e in definitiva produce un disegno
sempre gradevole.
Esaminando il listato (fig. 10) abbiamo
in riga 90 l'accensione del plotter. in riga
100 la stampa del titolo dei disegno, in riga
nERLETTO
MERLETTO -^OUTPUT
SV CARTA ■ Anrhe i^mslo
per altro computer.
MCmicrocomputer 29
75
la una prima volta il tempo in secondi,
fornito dalla istruzioneTlMES. (subrouti-
ne di riga I IO), premendo dopo un po'
ancorai! tasto RETURN viene calcolato il
nuovo tempo c visualizzato il tempo tra-
scorso (riga 80).
Tale routine può fare da orologio, in
secondi, in un qualsiasi programma.
La distribuzione normale
Esistono molli modi per visualizzare da-
ti statistici e ciascuno di questi é adatto ac
una certa categoria di rilevazioni: sta alla
esperienza e alla sensibilità dell'osservato-
re decidere quale "modello" utilizzare.
Quando si fa delfinduzione statistica"
DURATA
12 SEC.
DATI
71 . 000
TOT.X
2485.000
T0T.X"'2
116735.000
MEDIA
35.000
DEU.STND.
20.640
DEU.S. 2
20.494
Figura n- Programma TIMERSTAT - OVTPVT SV
DISPLA »• - U programma produce due mite la visuali:-
serie di 1 6 funzioni statistiche, che permet-
tono la inizializzazione di un processo sta-
tistico su una o due variabili, con la istru-
zione ST.AT X.Y. che va preceduta dalla
STAT CLEAR. e che prevede SUMX.
SUMY. MEANX. ecc.
É lapalissiano che tali funzioni servono
solo a chi le usa. ma in definitiva, anche chi
le usa ne può fare a meno in quanto sono
tutte facilmente sostituibili con progrum-
mini in BASIC,
Per testare l'efficacia di tale set di istru-
zioni statìstiche ne abbiamo raccolte un
po' nel programma TIMER-STAT(vedi
fig. 12). Il programma è diviso in due parti.
La prima, da riga I a riga IO. esegue un
primo loop dì calcolo nel quale utilizza 6 di
tali funzioni. La seconda parte, da riga 1 1 a
riga 18, esegue lo stesso loop calcolando,
con routtnein Basic, le stesse funzioni otte-
nute nella prima parte.
Ci sono inoltre: una routine TIMER che
permette il calcolo della durata dei vari
cicli in secondi (riga 20). e la routine di
stampa, che vale per ambedue le parti, e
visualizza sul display i risultali ottenuti
(fig. 13). I risultali numerici ottenuti con le
istruzioni incorporate sono ovviamente
identici a quelli ottenuti con le routine in
Basic, ma sono identici anche i tempi di
elaborazione.
Abbiamo isolato in un unico program-
ma la routine di lemporìzzazione (listato di
fig. 14). simulando un giochino in cui biso-
gna valutare il trascorrere di dieci secondi.
In pratica premendo RETURN si calco-
1 REfI ISTO-DISPLSY
2 CLEflR:CLS:Dinnt40>:N=2:STftTCLEftR
3 FORI=lTDN:RflNOOriI2E
4 C»0:FOHKsITO39!i;=C»RND<n:NEXTK
5 L=lNT(C>:®BINTI.L:n<L>=ntL>»l:NE>!T
b FO«:=lTO40:y=n<I >»I/N;ST«Ty:NEXTI
7 PRINTrPHINTCNT
8 PRINT sunx
9 PRINT PIEflNX
10 PRINT SOX
11 I*=INKEVS:IFI$=' ' TKENll
12 CLS:=QRI=lTO19iJ*ltl0
13 X={I-I>*8*4:y=63-n(J)
14 QUfl0<X,63>-(X»6>Y>!NEXTI
Figura !5 - Programma ISTO-DISPI.A Y - USTA TO -
È un programma che genera In maniera random. numeri
ovvero quando si vogliono trarre informa-
zioni di carattere generale partendo da os-
servazioni campionarie di un fenomeno, il
problema diventa un po' più complicato.
Infatli non è più solo un problema di visua-
lizzazione. ma è un problema di valutazio-
ne dei dati.
Anche in questo campo ci sono dei mo-
delli matematici, che da una parte si adat-
tano ciascuno ad un proprio gruppo di
fenomeni. daH'altra. essendo in pratica
formulelte matematiche, sono facilmente
elaborabili.
Una delle rappresentazioni classiche
della statistica è la curva normale, alias
curva di Gauss, alias curva degli errori. Si
chiama curva degli errori in quanto è quel-
la secondo cui si distribuiscono gli errori dì
osservazione nella misura di una grandez-
za fìsica attorno al loro valore medio. Tale
rappresentazione é adatta a molte catego-
rie di osservazioni.
La prima condizione è che la legge di
distribuzione sia simmetrica rispetto alla
media delle osservazioni (come avevamo
anticipato); la seconda è che la media delie
osservazioni corrisponda al massimo della
curva di distribuzione.
Questo non vuol dire che non sìa possi-
bile applicare la curva normale ad una di-
.siribuzìone asimmetrica, vuol dire che si-
curamente vi sono altri tipi di curva che
l'approssimano meglio.
Ad esempio sbaglieremmo se applicassi-
mo la curva di Gauss alla distribuzione del
reddito di una popolazione, il cui anda-
mento è asimmetrico in quanto è asintoti-
co verso i redditi alti, e inoltre il reddito
medio c sicuramente più elevato del reddi-
to dì massima frequenza.
L'elTicacia della distribuzione di Gauss
sta nel fatto che è di facilissima utilizzazio-
ne. Infatti conoscendo media e scarto qua-
dratico medio della grandezza in esame,
calcolali su un campione, e consultando la
tabella pubblicala su tutti i libri di statìsti-
ca (in cui sono riportati i valori della curva
base dì Gauss in cui M = 0. S = l). si
possono trarre considerazioni generali sul-
la grandezza in esame.
Senza addentrarci troppo nella teoria,
vediamo cosa ci proponiamo di fare prali-
camente.
Programmi sulla curva di Caus.s
Utilizzando opportunamente la funzio-
ne RND. costruiremo una grandezza che si
distribuisce normalmente attorno al valore
medio, e che utilizzeremo sia per realizzare
un istogramma, sia per tracciare la curva di
Gauss corrispondente.
II semplice valore RND si distribuisce
uniformemente tra 0 e I. Sommando N
volte valori RNDsi ottiene un totale che si
distribuisce tra 0 e N. con media pari a
N/2. Tale distribuzione non è uniforme ma
si distribuisce attorno alla media per lo
stesso motivo per cui lanciando due dadi è
più probabile che venga 7 anziché 2.
Nel programma ISTO-DISPLA Y (lista-
76
MCmicrocomputer 29
lo di llg. IS e oulpul di fig. 16) vengono
calcolale N di queste grandezze (il valore C
di riga 4) realizzate sommando 39 valori
RND prodotti consecutivamente. A se-
conda del valore ottenuto viene incremen-
tato il corrispondente elemento di un vet-
tore di valori M (riga 5 ).
Alla fine del loop su N. delle grandezze
calcolate vengono calcolati e visualizzali i
valori statistici (righe 6-10). In sostanza i
valori C si distribuiscono Ira 0 e 39. la
media è 19.5. L'elemento M( I9)é il conta-
tore di quante volte si è ottenuto un valore
uguale o maggiore di 19 e minore di 20.
Il tutto viene poi visualizzalo (righe 1 1-
14). In realtà viene visualizzata solo la par-
te centrale della distribuzione in quanto è
improbabile avere valori die inferiori a 10
0 superiori a 30.
Il programma Curva dì Gauss (listato in
fig. 17 e output in fig. 18) riceve via input ì
valori M e S (righe 30-40) e tramile la
definizione della funzione di riga 50, calco-
la e visualizza il suo valore massimo, che si
ha. come dello, quando la variabile X è
uguale alla media (riga 60).
Dopo di che viene calcolato rinlervallo
pui in fig. 20). Legge i valori di una di.stri-
buzionc campionaria fornita tramite dati
raggruppali (READ Ldi riga 3)e ne fa una
immediata elaborazione statistica, senza
quindi utilizzare vettori per la memorizza-
zione dei dati (righe 3-5).
Finito il loop di lettura e di preelaboru-
zione dei dati viene definita la funzione di
Gauss (riga 7).
Vengono poi svolte quattro successive
fasi.
La prima (subroutìnedi riga 26) consiste
nel tracciare una cornice, la seconda (sub-
routine di riga 16) è quella che scrive il
titolo e riporta sul disegno i valori calcola-
ti.
La terza fase consiste ne! tracciamento
deirislopamma, che é eseguilo dalla rou-
tine di riga 12 che. ricevendo dal loop di
calcolo i valori 1. L. esegue la funzione "A"
del plolter. che permette di disegnare un
quadratino.
L'ultima fase consiste nel disegno della
Curva di Gauss, eseguila dal loop di righe
8-il, che richiama le due istruzioni del
plolter MOVE e DRAW.
Il programma contiene inoltre una rou-
tine (riga 29) di cambio penna e una di
Figura IS ■ Programma
GAUSS -OUTPUT SU
DISPLA y- Se ss roriano
Figura IV - Programma ISTOGRAMMA - LISTATO -
reimire gr^e::e slaltsliehe . reitgonojisualàzmi / dati
nel quale visualizzare la funzione (da -3*S
a -t-3*S) (righe 70-80) e viene visualizzata,
subendo in questa fase le necessarie opera-
zioni di scaling per tradurre la curva dalle
sue dimensioni reali al formato accettato
dal display del CASIO FP 200 (che è di 1 60
per 64 pixel).
Il programma Istogramma
L'ultimo programma riunisce tutte le te-
matiche precedenti (listato in fig. 19 e out-
cambio scala dei modo Print (riga 30).
Si noli il comportamento "intelligente"
del piotier che, ricevendo un valore J, fuori
dal range. segnala l'errore riportandolo
fuori dalla cornice e continuando a dise-
gnare.
Il programma è compattato al massimo,
e forse risulta un po' ostico seguirne, sulla
carta, l'esecuzione.
Per cambiare i dati basta sostituire i DA-
TA di riga I e il loro contatore N di riga 2.
1 t>nrn e.i. i.z><i>z,24>2i.9.3>i>2> i la
2 CLEAR:CLS!P=3. t4 153! N=l< : G0SUB26
3 FOFiI=tT0N;ReftDL:E=e*L:T«T»-I»L
1 FsFtL»I“2:G0SUB12: IF L>H THEN H=L
5 NEXTIin=T,'E!S»S0R<(F-E«n*2),-CE-n)
> GOSUa23:O=l^S0Rf2*P*S)
2 DEF FN2<K3'0*EXP<-.51;(<K-I1)zS)-2)
3 U=M''FNZ<n5iFDRX=lT0N STEP-2
3 0*X*6-*3!B=6tM*FNZ<X>
3 IFX°ttHENGOSUB14ELSEGOSU51S
1 N£XTX:G0SUB25iG0SUS16iEND
2 n=l»6!S=6:C=l»6»5:l>=6-fL
3 LPRINT"fl'fl","B“. RETURN
i tPRINT"n"ifi! •,”:B: RETURN
5 LPRINT'D, ":S:R£TURN
1 SCRITTE
>!6s3:60SUB29
■"Curvi ai GftUSS"!
T:G0SUB3B
3 8°5e:6’^2:G05u83e:B=52:G»l
1 P>:'Totil« dii! "iSTRS<E>!GO5UB30
2 fl»*"neaii "tSTRtir
3 B=4S:G0SUB3B:B=44
» ft$s"Sc»rlo H.rn. '>STR*(S> : «)Sua30
3 RETURN
S REH SET PUOTTER
7 LPRINTCHR*(28>:CHR$<37>
S LPRINT'
3 J=J-H:LPRINT"J"! .
a G0SUB14:LPR!NT"S'
1 RETURN
:G0SUe29:RETURN
RETURN
G!LPRtNT "P'
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77
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Q uando un gioco è veramente d'a*
zione la tastiera non è più sulTi-
cien te; occorre allora usare un joy-
stick. Esistono in commercio due
tipi differenti di joystick: quello analogico
e quello digitale. Il joystick analogico è
formato da due potenziometri montati a
croce e collegati con uno snodo particolare
alla cloche. Lo snodo è fatto in modo che
uno dei due potenziometri risponda agli
spostamenti verticali e l'altro a quelli oriz-
zontali. Quando il joystick è in posizione
centrale, i potenziometri sono a metà cor-
sa. il potenziometro X va al minimo quan-
do la cloche é tutta spo.stata a sinistra, al
mas.simo quando è tutta verso destra: quel-
lo della Y ha il minimo per la posizione
"basso" e il massimo per quella "alto".
Un joystick analogico permette di rile-
vare con prccisionequalsiasi po.sizione del-
la leva. I migliori dispongono anche di una
regolazione line per la centratura.
Esistono in commercio per l'Apple vari
tipi di joystick analogici ma tutti piuttosto
curi, soprattutto considerando che di que-
sti oggetti si fa generalmente un uso saltua-
rio. La porla dei giochi dell'Apple può
accettare due joystick analogici, anche se
di solito vengono venduti singolarmente.
Esiste comunque un tipo di joystick de-
cisamente più economico: il joystick digi-
tale. Per digitale si intende che ad ogni
direzione (solitamente quattro) corrispon-
de un pulsante normalmente aperto. Lo
Spostamento della leva dal centro provoca
la pressione di uno o due dì questi tasiini.
Questi tipi dì joystick, data l'estrema sem-
plicità costruttiva, costano dieci volte me-
no dì quelli analogici e sono suriicienti per
la maggior parte dei giochi. Addirittura
molti di questi, pur prevedendo il joystick
analogico, non tengono poi conto dei valo-
ri intermedi ma semplicemente del fatto
che questo sia o meno al centro. Vediamo
allora a questo punto come sia possibile
collegarcad un Apple un joystick di questo
tipo, che per brevità chiameremo d'ora in
avanti "di tipo Commodore".
Eunzionamento originaie
Il joystick Commodore dispone di cin-
que tastini collegati da una parte ad un
campo comune. Quattro di questi tasti cor-
rispondono alle posizioni Nord. Sud. Est
ed Ovest, il quinto è il grosso tasto arancio-
ne di sparo. Le posizioni segnale sul co-
mando sono però otto in quanto è possibi-
le. spostandosi in diagonale, premere con-
temporaneamente due tasti per volta. L'at-
tacco del joystick é un Cannon a nove polì
divenuto ormai standard per questo tipo di
comandi. Lo schema del joystick é in figura I.
Perché il computer possa riconoscere la
posizione della cloche è necessario collega-
re il joystick a cinque ingressi tipo quelli dei
pulsanti delle paddle dell'Apple. Purtrop-
po però l'Apple dispone solo di tre dì que-
sti ingressi. E allora? Ci sono due soluzioni.
difTerenti sia come metodo di realizzazio-
ne. sia come uso pratico.
Il metodo software
Se è vero che l'Apple dispone di soli tre
ingressi denominati Pushbutton. é anche
vero che dispone di ben quattro uscite det-
te Annunciators. Queste possono, sotto
controllo software, essere messe a zero
(massa elettrica) o ad uno (-i-S volt). A
questo punto se noi invece di coUegare il
comune dei joystick al positivo e poi anda-
re a cercare un eventuale ritorno sui quat-
tro pulsanti, mettiamo a turno il positivo
sui pulsanti e poi andiamo a controllare se
torna sul comune, siamo in grado ugual-
mente di riconoscere la pressione di un
tasto. Adesso però ci manca il tasto di
sparo. Infatti gli annunciators sono solo
quattro, né del resto è possìbile utilizzare
uno dei due ingressi inutilizzali dato che il
pulsante di sparo é in comune con gli altri
dì direzione. Niente paura, mettiamoli filo
del pulsante di sparo direttamente al posi-
tivo e. se abbiamo un ritorno senza che
nessuno degli annunciators sia stato acce-
so, allora é “colpa" del pulsante dì sparo.
Questa l'idea di base. Poi peróci dispiace-
va avere altri due ingressi inutilizzati, sì è
allora pensato di collegare un joystick a
ciascun ingresso in modo da averea disposi-
zione ben tre joystick digitali e perché no
anche quattro paddle o altri due joystick
analogici, visto che gli ingressi analogici
non sono stali utilizzati.
Il software
Il programma di gestione dei joystick
digitali si può dividere in quattro fasi. La
prima serve al collegamento della funzione
MCmicrocomputer 29
79
MCmicrocompuler 29
f igura 4 ■ Schema elelirira clell’mlerfaecla iligiuile.
L’hardware
Anche se veramente minimo occorre an-
che per questo tipo di joystick un po' di
ferramenta. Lo schema elettrico é quello di
figura 4 e come vedete si tratta solo di fare
qualche saldatura. Le quattro resistenze
sulle uscite servono ad evitare conflitti
quando si premono due tasti contempora-
neamente e si collegano tra loro due uscite
di cui una al positivo e l'altra a massa! Se
qualcuno volesse risparmiare ancora 2800
lire può rinunciare anche ai Cannon e. ta-
gliando il cavo del joystick, può .saldare
direttamente i fili.
Consigliamo comunque di montare il
Cannon visto oltretutto che si possono
"nascondere" nell'interno anche le cinque re-
sistenze. Per queste consigjiamo di saldar-
le direttamente ai piedini del Cannon da
una parte e alla piattina multimi dall'altra,
infilandoci sopra un tubetto di sterling o
Control Pori 1
^ I
' JOVAO
2 JQV4 (
3 JOYA2
t JOYA3
5 POT AY
à BUTTON A<LP
GNO
POT AX
meglio un pezzetto di guaina termorestrin-
gentc. Le quattro resistenze sui pulsanti di
direzione sono da 1 0 K, quella sul pulsante
di sparo da 3.3 K. quella nello zoccolo da
lOK (vedi foto).
Il metodo Hardware
Il sistema descritto or ora, pur essendo
decisamente economico e di facile realizza-
zione, non è purtroppo compatibile con i
giochi che si possono trovare in commer-
cio. Tutti questi infatti prevedono che il
joystick sia analogico e soprattutto colle-
MCmicrocomputer 29
ga(o agli ingressi delle paddle. Vediamo
allora come poter ovviare a questo incon-
veniente.
Se osservate lo schema semplificato di
figura 5 vedete come con due deviatori sia
possibile simulare un potenziometro da
I50K che si trovi al centro se i tasti sono
rilasciati, al massimo se è premuto il tasto
di destra e al minimo se è premuto il tasto
di sinistra.
Se facciamo la stessa cosa per un secon-
do potenziometro e disponiamo i tasti a
Jm-siiik prr Appi,’ Il
croce, abbiamo reali/J'ato un joystick
pseudoanalogico-
C'è purtroppo sempre un "ma". I tasti
del joystick Commodore non sono dei de-
viatori; niente problemi per le posizioni
laterali, ma al centro il valore non curri-
sponde!
Siamo allora ricorsi aH'aiulodi un NOR
che. collegato ai tasti, simulasse una resi-
stenza da 75K se nessun tasto è premuto
(vedi tabella 3). Una sene di diodi evita
indesiderali ritorni verso massa, si c poi
preferito montare dei irimmer da lOdK al
posto delle resistenze da 75K cosi da poter
centrare perfettamente il nostro joystick.
Anche qui. rimarrebbero due porte NOR
inutilizzate. Si è deciso allora di usare le
porle rimanenti per gestire un secondo joy-
stick collegato alle paddle 2e 3 (vedi figura
6).
Il costo del lutto é di poco superiore al
precedente metodo, considerando poi che
il costo maggiore è costituito dal connetto-
re Cannon; ma la realizzazione si presenta
leggermente più complessa rendendosi ne-
cessario un circuito stampato o almeno
una piastra millefori. Chiunque abbia co-
munque un po' di dimestiche/za col salda-
tore può tranquillamente cimentarsi con
un cosi semplice schema. Se si desidera si
possono sostituire anche le resistenze da
lOK (minimo) e da 120K (massimo) con un
potenziometro doppio da 1 50K con le due
parli collegale in modo che se un ramo
aumenta l’aliro decresce, cosi da poter an-
che ottenere un minimo di controllo anche
.su quei giochi che utilizzano veramente un
joystick proporzionale. MC
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vanno dai computer al registratore, per
evitare che l'innesco della reazione impedi-
sca le operazioni di caricamento e registra-
zione dei programmi. Certo non è una cosa
gravissima, ma a lungo andare diventa de-
cisamente noiosa, senza coniare che il con-
tinuo infilare e sfilare dei jack potrebbe
danneggiare le prese EAR e MIC del Sin-
clair.
Il secondo per alcuni forse è addirittura
un pregio: ci riferiamo al basso volume
ottenibile dall'altoparlantino interno, che
gli inglesi definiscono con una certa ironia
■■quid", cioè silenzioso. A dire il vero defi-
nirlo altoparlante è quasi eccessivo, trat-
tandosi di poco più di un cicalino piezoe-
lettrico. ed è un peccato perché molli pro-
grammi in commercio (soprailuilo giochi,
com'é ovvio) hanno degli effetti sonori
molto gradevoli, che un diffusore esterno
renderebbe decisamente meglio.
II bon sonoro che vi presentiamo è pro-
prio la soluzione per entrambi questi pro-
blemi.
Al suo interno contiene un amplificatori-
no con relativo altoparlante ed un deviatore
per commutare tra le funzioni dì LOAD e
SAVE senza più dovere togliere o inserire
cavetti. Anche se può sembrare una cosa
banale vi possiamo assicurare che si tratta
di un accessorio davvero utile, semplice da
montare e poco costoso.
Se. come crediamo, la cosa ha iniziato
ad interessarvi, non rimane altro che de-
scriverne la costruzione: i materiali neces-
sari sono riportati nell'elenco di figura I;
sono lutti normalmente reperibili in qual-
siasi negozio che venda componenti elet-
tronici. L'amplificatore premontato è for-
se l'unica cosa che può risultare difficile da
trovare; abbiamo compralo il nostro per
4.500 lire alla G.R. Elettronica, via della
Giuliana lUI. Roma.
La prima cosa da fare è forare la scaloli-
na che ospiterà il tutto. Noi abbiamo usato
un contenitore di alluminio dalle dimen-
sioni lOOx 14x 75 millimetri, naturalmen-
te queste misure non sono obbligatone e
ognuno può regolarsi come crede L'unica
cosa che vi raccomandiamo è di non usare
un contenitore troppo piccolo. Dal mo-
mento infatti che l'amplificatore è proprio
Ampiiticatore premontalo Qa t watt
1 potenziometro ’O Kohm, logaritmico
1 deviatore singolo a levetta
1 deviatore doppio a levetta
2 prese jack femmina da pannello
2 jack masciti votanti
Contenitore mandola per il potenziome-
tro. clip per batteria da 9 volt, altoparlante,
cavo schermato
MCmicrocomputer 29
0
“'i 1 1“
ALLO DAL
SPKCTRUM ^ I REGISTRATORE
1
Nota icollegamenlisuldevialore do
a escluso e viceversa
1
AMPLiriCATORE ijij
[Tr
9V
Olo vanno atlelluali in modo che un canale sia insenlo quando l'allra
f'Igunt i - .V(/«'iru/ </i’i uillrgaiiwnii
minuscolo, è facile farsi prendere dal desi-
derio di miniaturizzare l'apparecchieiio.
accorgendosi poi troppo lardi che. una
volta montati interruttori e potenziome-
tro. non c‘é più posto, ad esempio, per
l'altoparlante.
Quella della foratura é l'operazione più
noio.sa ed anche la più lunga da eseguire.
Per procedere bene conviene segnarsi i
punti da bucare e fare dei fori d'invito con
una punta per trapano da I mm. Questi si
possono poi allargare con punte dal dia-
metro crescente; in questo modo è facile
ottenere una precisione maggiore, impor-
tante se si vuole dare un'estetica accettabi-
le all'insieme. I fori per prese e deviatori
devono avere un diametro di 6 millimetri,
quello per il potenziometro di IO millimetri
e quelli per fare uscire il suono dell'altopar-
lante sono a piacere per dimensioni e nu-
mero. senza esagerare però. Finito di usare
il trapano si possono effettuare le rifìnilure
con una piccola lima per metalli.
A questo punto bisogna iniziare a pen-
sare al lato estetico. La soluzione ideale,
anche se un po' complicata, é quella di
verniciare il contenitore. Noi abbiamo ri-
piegalo. per fare velocemente, sull'u.so del-
la plastica adesiva, con un risultato assai
gradevole. Confessiamo di non avere resi-
stito alla tentazione di accoppiare il tutto
allo Spectrum utilizzando della plastica
nera e completando l'opera con una stri-
scelta colorata simile a quella che si trova
sul lato destro del computer. L'effetto fina-
le lo potete vedere nelle fotografie, pur-
troppo in bianco e nero.
Il passo successivo consiste nel montare
deviatori, prese, potenziometro ed altopar-
lante. A proposito delle prese, noi abbia-
mo preferito far uscire dal contenitore di-
rettamente i cavetti con i jack da inserire
nello Spectrum; chi vuole può invece sosti-
tuirli con un'altra coppia di jack femmina
da pannello ed utilizzare dei cavetti esterni.
L'altoparlante va incollalo al contenito-
re. in corrispondenza dei fori fatti per l'u-
scita del suono. Usate un collante tenace,
altrimenti le vibrazioni lo scolleranno ben
presto.
Ora bisogna effettuare i collegamenti,
facendo riferimento allo schema rìporiaio
in llgura 3, Vi consigliamo di procedere
con calma e magari di controllare sempre
la bontà delle connessioni con il tester. A
MCmicrocomputer 29
87
National
Semiconductor
Audio, Radio and TV Circuita
LM 390 Amplificatore audio di potenza 1watt alimentato a batteria.
Descrizione generale
esierni, tns l'aggiunia di una resistenza ed un condensalore ira i piedini 2 e 6 pu6 aumentare il
schema equivalente
e applicazioni tipiche
n I ir. umt imegrai,- I.Sf 3W r /)i
1 alinKiuaziime a hauma
meno di non sbagliarsi con i collegamenti
della batteria (i circuiti integrati non ama-
no molto ricevere tensione con le polarilà
invertite!) un eventuale errore non farà
danni, tuttavia provocherà il mancato (o
anomalo) Tunzionamento del nostro picco-
lo accessorio e capi re cosa non va è sempre
difficile, anche nel caso di un montaggio
poco complicato come questo.
Le ultime cose da fissare al contenitore
sono la batieria e il circuito stampalo del-
ramplificalore.
Abbiamo fissalo la batteria un po' bru-
talmente ad una parete con del nastro ade-
sivo. È una soluzione un po' grezza ma
efficace. Per i perfezionisti segnaliamo re-
sistenza di un accessorio studialo apposi-
tamente per facilitare l'uso delle batterie
PP3. che permette di cambiare la pila senza
dover aprire la scatola. Naturalmente (!) in
Italia è introvabile, ma lo si può ordinare
alla Muplin. una ditta inglese specializzata
nella vendita per corrispondenza (vedi fi-
gura 2. pag. 86).
Per quello che riguarda ramplificalorc.
abbiamo preferito evitare di fare altri bu-
chi nel eonlcnilore per le viti con le quali
fissarlo e le abbiamo incollate anch'esse al
fondo della scatola. Anche in questo caso,
per chi vuole seguire il nostro esempio, vale
la raccomandazione sulla colla da u.sare.
per non ritrovarsi dopo poco tempo con
una basetta vagante.
Il lavoro ora è ultimalo e non rimane
altro che chiudere il contenitore c collau-
dare il tutto. In caso di problemi bisogna
armarsi dì pazienza c riconlrollarc tutti i
collegamenti.
Ricordatevi che riuscire a vedere gli er-
rori commessi da voi stessi è difilcilc. quin-
di può risultare multo utile farsi aiutare da
Prima di concludere vi vogliamo dare
alcuni suggerimenti.
Il primo é che Tinlerruttore che control-
la l'accensione deiramplificalore può esse-
re tranquillamente incorporalo nel poten-
ziometro di volume, risparmiando cosi
spazio (e. ovviamente, l'inierrunore). Sem-
pre parlando dì interruttori, ricordatevi di
spegnere sempre l'amplificatore quando
non usate il box; rassorbimenio non é ec-
cessivo ma non conviene mai scaricare inu-
tilmente la baiicria.
Un'utile aggiunta potrebbe essere allora
una presa per alimentazione esterna maga-
ri ricavata proprio dairalimcnlutore dello
Spectrum. Sarebbe anche bello, e non solo
dal punto di vista estetico, dotare il box di
una spia di accensione a Icd che contribui-
rebbe efficacemente ad evitare di lasciare
l'amplificalore inserito ma anche a consu-
mare una decina dì milliampcre in più.
Infine i maniaci del "fai da te" avranno
trovato sacrilega l'idea di acquistare l'am-
plifìcatorino premontato; a loro è quindi
dedicato lo schema pubblicato qui a fian-
co. tratto da un data-book National.
Usa un integrato facilmente reperibile e
studiato appositamente per essere alimen-
talo a batteria. «C
MCmicrocomputer 29
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iH cupaiii mmicri prcccikiiri. Sul
n" 7 è lippiirso iiii ariiailo i he. iilire
II illiislrurf il gioi i) in sè. inicsn a livello
'umililo", iiiiihnii iiliiiiii' siraU'.gìe l'ucil-
iiiciiic iiiipleiiwniiibili su t ompiiler. \ 'ciiìv<h
no ilisivssi iiieioili ili i>wiiiori::u:iorie Mia
u iurliierii e rnlgoriimo ili ricerca volpo, al
line ih iiiYogliiire il leiiorv a scrivere un prn-
groiiimo, più che a copiarlo dalle pagine
della rivisia. Alcuni risiiliaii wiio eiiinli an-
che in redazione, e pnhhiicuii nelle riihriche
del sollivare. .Altri lellori, pur scrivendoci
per consigli e o siiggeriiuenii, hanno riienii-
10 opporiiino tenere /ursé i loro programmi
III visia di (imilche torneo per elahoralori.
Ahhiiimo urlilo H piacere di irovarne uno
pcr/ìno in Froncio. o Parigi, che con lo sua
IIP-AI ha iiuieinoio cbilomeiri e cliilomeiri
di snodo lerraia per monicnere ohi i colori
dcir/lalio ol 5" Olliello-Rerer.si Programs
M 'orid Chanipionship leiiuiosi nei saloni del
Sicoh nel sellcmhre '<1.1.
.Anche a Roma, pochi giorni dopo, in oc-
( del Campionolo iiuliono di Oibello
per "umani" I. si è leniilo un mini loriieo
per elahoralori. Piiriroppo \fC l'ha .saputo
troppo lardi pi'r poter dare l'annuncio in
lempo .sulle pagine della riri.sia. K prohahde
però < he la manilesnizione ifiie.si anno .si ri-
pcierù. Se pos.sihile. sarà organizzalo un
lorneo per eluhoroiori con ol/luenza assai
più iillen.sa dell'anno precedente.
Il programmo prescniaio in ifue.sic pagine
SI è elu.s.silicuio 6" ol torneo di Parigi e I" a
ipiello di Roma, holieiido diilcis in /lindo
pcr/ìno il neo campione Italiano Ghirardaio
A" Ol Mondiali • che. dopo aver shagliaio
per una svisili uno mossa, non ha più ripreso
11 controllo della parlila.
() non ha più voluto riprenderlo....
Il (>ioco
Per chi ni>n conosce l'olhello. e non ha
sottomano il n. 7 di MC. ripctiiimo le rego-
le assai semplici di siucsto gioco.
Si svolge, come gli scacchi e la dama, su
di una scacchiera Kx8. generalmente di
colore Verde, l.e pedine sono 64. tutte
uguali con una laccia bianca e l'altra nera.
.Airini/tiosi sistemano 4 pedine nel quadra-
to centrale, due con la Taccia bianca rivolta
verso Tallo, due con la Taccia nera, come è
visibile nella loto 2 (pag. 92) che mostra la
schermata del VIC allatto della prima
Inii'ia sempre il nero a giocare. I! gioco
consiste nel porre alternativamente in
campo pedine con la (accia del proprio
coloro nvolta m allo, in modo da catturare
l.'Olhello su cassetta
Presso la redazione sono disponibili le cas-
sellecon il programma di Ol hello pubblica-
to per VIC-20 (codice CVC'07) c per Com-
miHlorc 64 (codice C64'0,2). Il prezzo è di
17.000 lire IVA compresa per ciascuna cas-
setta. Por Tordinuzionc inviare l'importo (a
mezzo assegno, c.’c o vaglia postale) alla
Technimedia srl. Via Valsolda I3S. 00141
Roma.
pedine avversarie, La cattura avviene
quandosi chiude, con l^a pedina che si pone
in campo e con almeno un'altra pedina del
proprio colore sulla .scacchiera, una o più
pedine avversarie. In questo caso, tulle le
pedine avversiirie ehiu.se dalla pedina ap-
pena posala e dalle altre pedine proprie già
presenti sulla scacchiera vengono capovol-
te. e diventano del proprio colore.
La cattura può avveniresia in orizzonta-
le che in verticale che in diagonale, cosi
come in una qualsiasi combinazione delle
Ire direzioni. La figura I (pag. 92) mostra
un colpo de! bianco. Come si può notare,
ben 5 pedine avversarie sono capovolte in
seguilo alla mossa (llg. 2. pag. 92).
Il gioco pro.segue fino al riempimento di
tutta la scacchiera. Al termine, chi avrà più
pedine del proprio colore in campo sarà il
vincitore.
Va Tatto notare che non si può porre
pedine in campo senza catturare pedine
avversarie, e la mossa è obbligatoria se è
possibile mangiare. Quando uno dei due
concorrenti non può porre una propria
pedina in campo, passa la mano e continua
a giocare l'altro. Se prima del riempimento
completo del campo ambedue i giocatori
non possono muovere, il gioco termina in
anticipo c ugualmente il vincitore sarà chi
ha più pedine del proprio colore.
Le "regole" delTOthello sono tutte qui.
Non restache Tare alcune considerazioni di
carattere '•strategico''. É vero: chi alla fine
ha più pedine del proprio colore in campo
sarà il vincitore. Ma è inutile aTTannursi sin
dalle prime mosse a mangiare quante più
pedine possibile.
Anzi dirò di più: generalmente ehi all'i-
nizio riempie la scacchiera con proprie pe-
dine è svanlaggiato perché ad ogni colpo
può scegliere Tra ben poche mosse conces-
segli dalTavversario.
Mollo più importante é conquistare po-
sizioni strategicamente Tavorevoli che pos-
sono anche portare alla vittoria certa.
MCmicrocomputer 29
Sto parlando degli angoli. Chi conquista
un angolo, lo conquista dellnitivamentc.
Nessuno può capovolgere una pedina che
ha conquistato un angolo. Tale posizione é
detta, per questo motivo, ■‘stabile”.
Sono stabili anche tutte le pedine pro-
prie poste su un bordo di cui già sì possiede
l'angolo, e non vi sono pericolosi “buchi"
dove l'avversario può incunearsi. In altre
parole, una volta conquistato l'angolo, si
può procedere Facìlniente alla conquista di
intere file di pedine sul bordo che. se ap-
poggiate ad un angolo, sono stabili. Prova-
re per credere.
Di contro le caselle adiacenti l'angolo,
lungo i bordi o lungo la diagonale, sono
nettamente sfavorevoli.
E facile perdere un angolo dopo essersi
posti in una di queste caselle. In definitiva,
per vincere al 1(W% una partita di Othello è
"sulTiciente";
1) cercare di conquistare gli angoli
2) non posizionarsi sulle caselle adiacen-
ti l'angolo
3) non far conquistare angoli all'avver-
4) obbligare l'avversario a mettersi in
caselle “sfavorevoli”.
Chi riesce sempre in questo é vivamente
pregato di presentarsi ai prossimi Mondia-
li di Othello.
Vincono sempre i Giapponesi. ..
A proposito: una delle cose più semplici
che spesso vien detta a chi impara a giocare
l'Olhello per la prima volta è che le posi-
zioni di bordo sono abbastanza favorevoli,
essendo catturabili solo da altre pedine di
bordo e ciò si verifica non troppo di fre-
quente.
È anche vero però che se si hanno 6
pedine del proprio colore sul bordo e non
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MCmicrocomputer 29
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/■■ism I - Hi'ìh M programmi Oihflln.
SÌ possiedono angoli sullo stesso, la perdita
di uno dei due angoli implica automatica-
mente la perdita dell'altro insieme alle 6
pedine "conduttrici”.
Quindi: bordi si, ma con molta attenzio-
II programma
Sin dalle primitive versioni (questo pro-
gramma mi ha impegnalo più di un anno),
l'obieltivoprincipale non era quello di bat-
tere "umani", ma di battere altri computer.
Conoscevo infatti il tipo di gioco dei com-
puter parigini: affannosa ricerca alla con-
quista dei bordi, più che un'attenta valuta-
zione di cosa può succedere qualche mossa
più avanti. Gli articoli apparsi su riviste
francesi specializzale mostravano, appun-
to. questo genere di strategia.
A Parigi, mi hanno dato del Ulo da tor-
cere solo 2 concorrenti (un Sìrius e un
TRS-80 mod. 3) che avevano un tipo di
gicK'o ancor più lontano del mio da quello
standard degli altri SO e più concorrenti.
Ho visto fare davvero delle mosse di allis.si-
mo livello, che solo tre o quattro colpi più
avanti hanno portato il loro frutto.
Il mio programma, più che cercare di
conquistare bordi (anzi, semmai li regala)
cerca di lasciare l'avversario con mosse
sempre meno proficue, sino addirittura,
come è successo con un altro concorrente,
a costringerlo a mettersi sulla casella adia-
cente l'angolo, sulla diagonale, a meno di
metà partita.
E come si sa. perso un angolo cosi pre-
sto, la partita nell'80% dei casi è persa. Di
contro, se é il VIC a dover cedere per forza
un angolo (ciò sì verifica "sempre" alle
ultime mosse del gioco) scatta il cosiddetto
terzo livello di gioco.
Se è possibile (e spesso lo è) cede quel-
l'angolo che gli permette di conquistarne
subito un altro alla mossa successiva.
Rende la parìglia, come si suol dire.
Le prime sette-otto mosse del gioco, so-
no già memorizzate alfinterno del pro-
gramma sotto forma di albero. Costitui-
scono l'apertura, la fase iniziale del gioco.
MCmicrocomputer 29
93
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C*1 ST«EnFI*p'E IMPWSSIONWTTE il T'JO TALENTO •
ooroìtx
• 00T03438
In questa fase, come avviene anche per gli
scacchi, le mosse sono grosso modo sem-
pre le stesse, e le scelte di variazione non
sono molte.
È conveniente memorizzare quelle rela-
tive alle prime mosse per risparmiare un
po' di tempo per ì colpi finali, senza dubbio
i più significativi per la vittoria. Dando
RUN al programma, la prima richiesta è
-CHI INIZIA?”. Come si sa. ad Othello é
il nero a muovere per primo. RLspondendo
IO o TU. di fatto si seleziona il colore con
cui dovrà giocare il VIC. Cigliando invece
LOAD viene caricata da nastro una partita
precedentemente "SAVEata" e il gioco con-
tinua dove era stalo interrotto. Se alla do-
manda "CHI INIZIA” si risponde TEST, si
va in ambiente di input scacchiera.
E possibile inserire qualsiasi situazione
di gioco per continuare da quel punto l'in-
contro 0 controllare cosa il computer ri-
sponderebbe con quella scacchiera davan-
ti. Vengono richieste le otto righe, di otto
pedine l'una. della scacchiera c si inpuiano
inserendo fra gli apici un pallino pieno per
ogni pedina bianca (tasto S-Q). un pallino
vuoto per ogni pedina nera (Tasto S-W) e
uno spazio per ogni posizione di scacchiera
vuota.
In ambiente di gioco vero e proprio, se
alla domanda; "TU GIOCHI IN" si ri-
sponde. al posto del colpo. SAVE, la situa-
zione di scacchiera è salvata su nastro. Se si
risponde EX. i ruoli dei due giocatori si
scambiano. Chi prima giiKava col bianco
gioca co! nero e viceversa. Il programma
gira perfettamente sia sul VIC- 20 sia sul
Commodore M. L'unica modifica slrcita-
menle necessaria é un POKE 532X1. .s per
colorare di verde lo sfondo se si usa il 64.
Anche se l'HELLO iniziale e il commento
di fine partila non saranno troppo in linea
con le 40 colonne, la scacchiera e tutto il
resto è mostralo correttamente. A lutti un
"buona partila", e non dimenticale che.
per chi è interessalo, è disponibile la casset-
ta col programma già memorizzato.
Risparmiare fatiche inutili fa sempre be-
ne. Arrivederci. 4iC
94
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di Maurizio Bergami
Programma Simon
ili Paolo .S/cu - Aosia
Si tr;iiuuldla versione perilTl-99;4A di
SIMON, il famoso gioco che consiste nel
ripetere una sequenza di colori e suoni ge-
nerati. in questo caso, dal computer.
Le capacità grafiche e sonore del Texas
si adattano benissimo a questo tipo di gio-
chi. permettendo di ottenere risultati eccel-
lenti come potrete constatare facendo gira-
re questo Simon.
Il programma é stato realizzato per la
conllgura/ione base, ed è lungo 212 istru-
Dopo aver dato il RUN sullo schermo
compare un menu con 6 opzioni:
1 • il computer genera una sequenza che
il giocatore dovrà ripetere. Se non vengono
commessi sbagli la sequenza continua ad
allungarsi, mettendo a dura prova memo-
ria e riflessi, dal momento che il tempo a
disposizione per premere i tasti è limitato:
2 - come sopra, ma la sequenza non si
limita semplicemente ad allungarsi, ma
cambia ogni volta:
.ì - il computer genera la prima nota. Il
giocatore dovrà ripeterla e aggiungerne
un'altra e cosi via:
4 - viene generata una sola nota alla
volta, che dovrà essere ripetuta corretta-
mente entro il tempo stabilito:
- premendo questo tasto vengono vi-
sualizzate le istruzioni: sono piuttosto sin-
tetiche. per non appesantire troppo il lista-
to. ma pos.sono essere ovviamente amplia-
te o ridotte a piacere:
6 - questa opzione fa terminare l'esecu-
zione del programma.
Una volta selezionato il tipo di gioco! 1 -
4) viene richiesto il livello di difficoltà da I
a 9. in ordine di dilTicoilà crescente; poi lo
.schermo si annerisce e dopo qualche se-
condo torna alla normalità mostrando il
campo di gioco.
Le cassette
con i programmi per TI-99/4A
Presso la redazione sono disponibili le
cassette con alcuni dei programmi pubblica-
li nella rubrica di software per il TI-99.'4A. Il
prezzo é di 17.000 lire IVA compresa per
ciascuna cassetta. Per l'ordinazione inviare
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stale) alla Technimedia srl. Via Valsoida
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1290 - 1.350
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1720 - 1890
1900- 1970
1980 - 2090
2100 - 2120
.Analisi del listata
Inizializzazione
definizione delia stringa AS contenente i ciirallcri delle righe
che visualizzano i quattro colon
colorano di nero i caraiteri contenuti in AS
Menu
riporla alla normalità i carallen che alla linea 530 vengono colorali
di magenta
Richiesta livello difllcolià
Stampa do! campo di gioco
annerisce lo schermo per poi colorarlo di giallo alla linea 520.
evitando m questo modo di farne vedere la preparazione
stampa la parola GAME sottolineandola con il carattere
(codice 65) ridchniio alla linea 100
siampu la comicctta con il carattere (codice 4.3)
ridcnnìlo alla linea 1 10
stampa i caratteri che si coloreranno nel corso del gioco. Questo metodo c
stalo scelto per velocì/zurc j] più possibile la preparazione dello schermo
Indiriz/amenio al giiKo scelto
aiiribuisee a CI e C2 un valore in funzione della difficoltà selezionala
Gioco I
lince necessarie per l'input della nuova nota, in quanto la SUB 1.360
non è ulilizz.abile allo scopo
Subroutinc; visualizza il colore ed emette il suono eornspondenie
Subroutinc: riceve c controlla la risposta
cvilii la visualizzazione del colore corrispondente al tasto premuto
se il gioco c il 4
Segnalazione errore, richiesta ripetizione sequenza e npctizione gioco
Musica che segnala quando si deve ripetere la sequenza
Aggiorna il punteggio e incrementa il livello ogni 6 punti
Stampa, centrandolo, il messaggio contenuto in MS
Stampa delle istruzioni
Fine
Per variare la velocità della sequenza e il tempo a disposizione per la risposta, non c'c cl
da modifiearc le lince 590 • 60» - 1840 - 1850.
Bisogna invece correggere le righe i50c 1 1.30 per cambiare la posizione dei lasu da usare
la linea I8(M) per variare il numero di note necessario per ogni incremento di diffleollà
MCmicrocomputer 29
MCmccrocomputer 29
97
A questo punto non resta che ini/tare a
di\enirsi. niagari sficlamio qualche amico
per valere chi riesce a ricordare la sequen-
za pili lunga. I tasti da usare sono:
X per il colore ROSSO
V per il colore BLU
N per il colore GIALLO
. per il colore VERDE
Se il tasto premuto none quello corretto
0 se non si é abbastanza veloci nel nspon-
dere. il computer segnalerà l'errore, chie-
dendo .se si vuole rivedere l'ultima sequen-
za e/o ripetere la partita. In questo caso per
le risposte si devono usare I tasti S c N,
Il numero di elementi dell'ultima se-
quenza ripetuta correttamente costituisce
il punteggio: il livello di dilTicolià incre-
menta automaticamente ogni sei punti
Entrambi sono visualizzati e aggiornati
durante lo svolgimento del gioco.
Prima di analizzare hrexcmenic il pro-
gramma. una prccisa/ionc sulla stringa
AS: dal listato sembra che contenga solo
spazi bianchi, questue do\ uio ull'impussi-
bilila di riprinlurre correttamente alcuni
caraiiert Essaconiienein\eec2Scaraiieri.
che M ottengono cor sette CTRL, icodicc
l2Ki. sette CTRL 11 leodiee l.’hi selle
CTRL Plcodice i44 cseiieCTRl X (co-
dice L<2> iȀ
La macchina del tempo
Il piccolo udvenlure game pubblicato
sul numero di febbraio ha riscosso un
notevole successo tra i possessori del
computer Te.sas.
Data la novità di questo tipo di gioco
molli si sono però trovali in difficoltà
nella ricerca della soluzione.
Su questo stesso numero, nella rubrica
dedicata ai giix'lii. potete leggere un arti-
colo sul modo di alTronlare e risolvere un
.Adventurc: per quello che riguarda spe-
etneamente la Macchina del Tempo vi
daremo ora qualche suggerimento, ri-
mandando la soluzione completa al pros-
simo numero.
Prima, però, qualche precisazione. II
prugnimma. cosi coni c pubhlicatu. gira
perfeiianicntc- cxeniuuu pioblenii sono
doxuli esclusivamente ad cnon di balli-
tura. mollo facili da commeiiere data la
lunghezza de' listino
Molli Icilon haniu- telefonalo preoc-
cupali per la picscnza di due linee identi-
che. la (i4 c la f'5. En'etlivamenic una
delle due (a scelta) c mutile, comparsa >
chissà come nel listato, ma anche lascian-
dola non influisce sul funzionamento del
progriimma
Una cosa imporiamc da notare e chc.
per muoversi, bisogna dare solo l'iniziale
della direzione: d computer non ricono-
sce la parola compicia. ad esempio
NORD, ma solo N
Come compare scrino sullo schermo
all'inizio del gKX'o. vi trovate per qualche
virano moiivo in un lontano passalo; vo-
lendo tornare alla vosira era ichissà poi
perché'!) vi servirà naturalmente una
macchina del tempo (guarda caso...l.
Trovarne una non edilTicilc. basta an-
dare a SI. D c poi a OVEST ed eccola li.
Purtroppii c priv a di energia e non serve a
mollo Dovrete allora mettervi m cam-
mino per cercare le huiieric che la renda-
no funzionante
Dove Miraniio mai queste huliene'’
Beh. sta a voi scoprirlo, e non aspettatevi
di trovarle in bella mostra li vicino.
Per aiutarvi nella ricerca, comunque.
VI abbiamo disegnato la mappa completa
dei luoghi che costituiscono lo .scenario ■
della Macchina del Icmpi»
Alcuni di essi non sono accessibili di-
rettamente; ad esempio per aprire una
la chiave Dove trovarla’
.Altro problema... '
Sparsi qua e la ci sono alcuni oggetti.
alcuni necessari, alin completamente ,
inutili. ,
A VOI scegliere quali prendere; ricorda-
tevi solo che non avete la forza di Maciste ;
c che non ce la fareste a poriarli lutti. ,
Bene, speriamo a quesii» punto di aver-
vi messo sulla buona strada; per i più I
disperati l'appuntamento è al prossimo ■
numero i
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Figura 2
2) provvede alla correzione della riga
nel bulTer seguendo i comandi dell'opera-
torc indicati sopra.
3) quando l'operatore preme < return >
riporta la riga corretta nel programma Ba-
sic sostituendola alla precedente.
Per evitare una gestione del video com-
plessa la routine modiHca esclusivamente
il bulTer e provvede a ristamparlo, comple-
tamente. dopo ogni modifica. Viene inol-
tre mantenuto un cursore interno che indi-
AVVERTENZE
1) I caratteri di controllo vengono
stampati sul video in negativo. Possono
venire cancellati o sostituiti con carat-
teri normali, ma né nel modo normale,
né nel modo inserì possono essere inseriti
caratteri di controllo nella lìnea da edita-
re. La routine li rifiuterà automatica-
2) Permotivicheédilììcilespiegare,
è impossibile cancellare il primo carat-
tere con il tasto <CTRL D>. Pertanto
posizionandosi con il cursore sul primo
carattere, e premendo tale tasto verrà
cancellato il secondo carattere. È però
possibile cancellare il primo carattere,
sostituendo ad esso uno spazio.
3) Con questa versione non è possi-
bile editare righe di più di 240 caratteri.
Per superare tale limile è sufficiente da-
re il comando POKE 38238.16. In ogni
modo però è necessario ricordarsi di
non superare i 255 caratteri, perchè la
routine non esegue alcun controllo sul-
la lunghezza, e i caratteri in più andreb-
bero persi con risultati imprevedibili.
SnllHùrr .Aprir
ca il carattere sul quale é posizionato il
cursore video ed é rappresentato dal regi-
stro X. Tutte le modifiche (Change. Insert.
Delete etc..) vengono eseguite sul carattere
indicato da tale registro. La breve routine
situata a partire dalla locazione $340 serve
a stampare i messaggi di errore, di copy-
right e a collegare la routine al simbolo &.
Detto questo penso che il listato dovreb-
be essere comprensibile, per la ma^or
parte delle istruzioni, a chiunque abbia un
minimo di conoscenza dei linguaggio mac-
china del 6502.
L'input è meglio senza INPUT
Se avete provato ad usare la INPUT del
Basic per creare un file EXECoper inseri-
re una lista di nomi e numeri in un pro-
gramma di archivio, per esempio una ru-
brica. vi sarà certamente capitalo di veder
apparire la scritta EXTRA IGNORED al-
la pressione del tasto di Return. Questo
succede quando la riga digitata contiene
una virgola, che la funzione INPUT utiliz-
za come separatore tra gli argomenti.
Per ovviare airinconvenienie si deve fa-
re ricorio ad una complicata e pesante ge-
stione dell'inpui da tastiera mediante l'uso
della GET e il successivo concatenamento
alla strìnga in uso.
La routine che vi presentiamo consente,
con una semplice CALL. dì prelevare da
tastiera una riga qualsiasi e di assegnarla
ad una variabile stringa u piacere.
La routine è lunga più di 200 byte e
questo ci impedisce di metterla nella solita
pagina $3 a partire dalla locazione 768;
così si è deciso di metterla in una zona di
memoria che nessun programma andrà
mai a sporcare: tra il DOS e i suoi BUF-
FER.
In realtà tra il DOS e i Buffer ci sono
solo sette byte liberi, ma basta spostare i
puntatori al buffer di 255 indietro per crea-
re lo spazio necessario alla nostra routine,
li DOS. per trovare l’inizio del buffer, leg-
ge il valore contenuto nelle locazioni
S9D00e$9D01.la prima locazione contie-
ne la parte bassa, la seconda la parte alta.
La parte bassa non ci interessa in quanto lu
nostra routine entra esattamente in una
pagina, ci basta quindi decremeniarc di
uno la parte alla (locazione S9D01) per far
indietreggiare di 255 byte i BUFFER del
E>OS. Una volta cambiato il valore si farà
un JMP $3D3 per eseguire un COLD-
START del DOS e fargli accettare la modi-
Non è purtroppo possibile lanciare in
esecuzione una routine che si sovrappone
ai buffer del DOS prima che si sia riservato
10 spazio opportuno. Perciò la routine vie-
ne caricala a partire dalla locuzione
S3FEDe una piccola routine iniziale prov-
vede a spostare i puntatori dei buffer c
trasferire il resto della routine nella zona
daS9C(K)aS9CFF. Attenzione al fatto che
11 JMP S3D3, che effettua il Coldstarl del
DOS. effettua anche un New con la perdila
dei programmi in BASIC.
102
MCmiCfOcompuler 29
Sofnore Apple
Una volta lanciata la routine apparente-
mente non accade nulla, ma $e durante un
programma in BASIC effettuiamo una
CALL 39936. AS, l'Apple si predispone ad
accettare una riga in INPUT e a depositar-
la nella variabile AS (o un'altra a piacere).
La riga può essere composta da qualsiasi
Figura 4 ■ Sorgerne USA Jet pragramnw Ji INPCT Si
ucoadu iiilnana a parure ilalla lm-a:mne SJFEI> e mhii
carattere ed essere lunga al massimo 240
caratteri, un Bip ci segnala gli ultimi dieci
caratteri. La tastiera è tipo macchina da
scrivere, cioè in minuscolo, e con lo shift si
ottengono le maiuscole. I caratteri speciali
che si trovano sopra la P. la N e la M si
ottengono premendo CTRL + SHIFT+ il
tengono le lettere accentale. La pressione
del CTRL X annulla la riga scritta e ripro-
pone il prompl senza tornare al program-
ma. Solo il tasto di RETURN consente di
uscire dalla routine. Per le modifiche si
usano le due frecce come al solilo. Nella
locazione 40050 si trova il codice ASCII
del prompt (di defaull è un punto interro-
gativo) che viene presentato dalla routine
di input, se non lo si vuole si può fare una
POKE 40050.128; qualunque altro valore
verrà interpretalo come prompl e stampa-
to in testa al rigo.
Chi non avesse (ancora?) la nostra
EPROM Apple-Minus per le minuscole
può fare a meno di una gran parte di pro-
gramma; la routine semplificata (vedi figu-
ra 5) entra comodamente nella pagina tre.
In figura 6 trovate il listalo in Basic di un
programmino che serve per creare dei File
EXEC. quei file cioè che vengono eseguili
dall'Apple come se il loro contenuto fosse
direttamente battuto da un operatore sulla
tastiera del computer. MC
MCmicfocomputer 29
103
Al telefono con VICTEL
Questo mese vi presentiamo un'applica-
zione pratica basata su gran parte delle no-
zioni apprese /inora sull'uso del VIA , adat-
tatore versatile d'interfaccia, contenuto al-
l'interno del VIC 20 e che funge, per chi
ancora non lo sapesse, da elemento di comu-
nicazione con il mondo esterno tramite le sue
due porte d'ingresso/uscila ad otto bit. da
ricetrasmettitore di dati seriali per mezzo
dello shift register contenuto al suo interno e
da unità di temporizzazione grazie a due
timer i quali, ricordiamo, permettono sia la
generazione di treni d'impulsi e di impulsi
singoli di durata programmabile, che la mi-
sura del numero d'impulsi contenuti in un
treno e la durata di ciascuno di essi. Da
quanto rias.sunto si capisce bene il perchè
dell'attributo "versatile" dato al 6522 (che è
appunto il VIA di cui stiamo parlando).
L 'essere un 'applicazione dimostrativa
non toglie al circuito che andiamo a presen-
tare la propria validità ed utilità nella vita
quotidiana, come potrete voi stessi constata-
re se deciderete di montare e di utilizzare il
VICTEL. Inoltre la semplicità de! circuito
ne permette Tuso. con la modifica del solo
connettore d'ingresso, supportato da qua-
lunque macchina che possegga almeno una
linea di comunicazione con l'esterno, even-
tualità non molto diffìcile da riscontrare in
pratica.
Cos'è il VICTEL?
È un circuito capace di generare delle
sequenze codificate rappresentanti i nume-
ri telefonici che. inviate alla centrale trami-
te la linea del telefono, ci permettono di
contattare "l'utente desiderato" come di-
rebbe la signorina della SIP.
La parte hardware è estremamente sem-
plice in quanto composta da un transistore
NPN che funge da driver per un relè da 60-
100 ohm. Ricordiamo infatti che non è
molto salutare per il VIA collegare su una
sua linea direttamente il relè da comandare
in quanto si rischierebbe di metterlo ben
presto fuori uso. richiedendo il relè corren-
te superiore a quella erogabile dall'integra-
to. Si usa allora l'accorgimento di inter-
porre tra il VIA ed il relè un transistore che
.separa i due elementi; la corrente viene in
questo caso fornita dal transistore che la
preleva da quella di alimentazione.
Prima di dare ulteriori chiarimenti circa
la realizzazione pratica pensiamo sia ne-
cessario spiegare, a grandi linee, cosa suc-
cede quando alziamo il ricevitore e ruotia-
mo il disco combinatore installato sul no-
stro apparecchio per comporre il numero.
Il disco combinatore serve per interrom-
pere periodicamente la continuità della
corrente che percorre la linea telefonica e
ciò equivale a lanciare sulla stessa degli
impulsi corrispondenti al numero che si
desidera comporre (figura I ).
Quando solleviamo il microtelefono (la
famosa cornetta) sulla linea passa una cor-
rente ed in centrale viene azionato un pre-
selettore che elTettua la ricerca di un primo
selettore di gruppo libero e si ferma quan-
do quest'ultimo è stato agganciato (cfr.
figura 2). Composta la prima cifra il primo
selettore di gruppo (SG I ) ruota alla ricerca
di un secondo selettore di gruppo libero
(SG2) nel gruppo corrispondente alla cifra
che è stata selezionata e cosi via per ciascu-
na cifra fino al selettore finale di linea
(SFL) che seleziona l'utente desiderato in
corrispondenza dell'ultima cifra ricevuta.
Se il numero chiamalo risulta libero vie-
ne inviata sulla linea una corrente alterna-
ta che sollecita la bobina deU'cIettroma-
gnete dei campanello posto all'interno dei-
l'apparecchio. provocando Io squillo; in
caso contrario viene inviato un segnale di
occupato che è percepito da chi ha elTet-
tuato la chiamata.
Anche se non molto rigorosi speriamo
almeno di essere stati chiari sui punti pre-
cedentementeesposti. Si capisce quindi che
tutte le operazioni in centrale vengono co-
mandale dal nostro combinatore a disco e
più precisamente dagli impulsi che esso
invia sulla linea. Tali impulsi non sono di
t' . ‘P\ .'.'znju^
la 1b
tiiseu comhmaiore del léle/ono si niiien^h .nesso effetw.
1 i
J*
J*
1 1
Ja
••
••
1 1
••
PR
SG-f
1 I
iOZ
SFL
Figura 3 - Alzando it mierolele/ono a casa, ut centrate t'organo PR ruota fino ad agganciarsi con il selellore SCI
corrispondente a guoilro impulsi inriali sulla llnea./arà ruotare m un cena modo il primo selettore di gruppo SCI. Se
facciamo seguire a questa un 'altra ei/ra. inviando degli altri impulsi, questi passeranno attraverso SCI e. contati da
SC3. disporranno quesi'uliimo in una determinala posizione. Tale processo si ripete per ogni cifra pno a che l'utente
non è aggancialo tramile il selellore finale di linea SFL.
104
MCmicrocomputer 29
durata casuale ma hanno dei cicli ben sta-
biliti.
Cominciamo col dire che al numero "l"
corrisponde l'invio di un solo impulso: al
numero "S'Tinvio di due impulsi e cosi via
Uno al "9". Allo "0" non corrispondono,
come erroneamente si potrebbe pensare,
zero impulsi ma dieci.
Tali impulsi devono avere (SIP) un rap-
porto mark-space 4(1/60. In altre parole,
essi devono avere la forma rappresentata
in figura 3.
Se per esempio allora volessimo inviare
sulla linea il numero 3, dovremmo inter-
rompere la linea per40 millisecondi e ricol-
legarla per 60 eseguendo tale operazione
per tre volte (ciò è fatto automaticamente
da! disco combinatore), Occorre però una
ulteriore informazione affinché gli organi
della centrale possano discriminare una ci-
fra daU'altra. Tale informazione è fornita
da una pausa più lunga posta tra una cifra
e l'altra detta pausa inierdigìiale. Perla SIP
tale pausa, durante la quale la linea non
viene interdetta, deve avere la durata di
500 + 50 millisecondi. Secondo la SIP si-
gnifica che rispettando tali standard è sicu-
ro il corretto funzionamento degli organi
Si possono verificare però casi in cui il
funzionamento avvenga correttamente,
cioè il numero chiamato venga agganciato,
anche introducendo pause di separazione
più brevi (ciò equivale a comporre il nume-
rocompleto più rapidamente). Il prototipo
da noi collaudalo in alcune zone aggancia-
va correttamente con una pausa di soli 200
millisecondi.
Nelle ligure 4, 5 e 6 si possono osservare
lo schema elettrico cd i disegni dello stam-
palo relativi al VICTEL mentre in figura 7
(pag. 106) è riportato il piano di cablaggio
dei componenti. Per evitare confusione
specifichiamo che RI è la resistenza da
2200 ohm mentre R2èquella da 4700 ohm.
La conformazione dello stampato permet-
te due tipi di collegamento; infatti chi pos-
siede il bus VLI-VICLAB (MC n» 26) può
inserire il VICTEL nell'apposito connetto-
re posto su tale bus. Chi invece non possie-
de il VICLAB può inserire direttamente la
schedina nella user pori del VlC 20 tramite
il connettore CNI. Si comprende quindi
che tale connettore non è necessario per i
possessori della VLI che quindi possono
eliminarlo.
Come già detto l'hardware é molto sem-
plice e non richiede ulteriori commenti. La
linea telefonica viene posta in serie al con-
tatto del relè e quindi essa é interrotta o no
a seconda della posizione di tale contatto.
Il relè è del tipo dual in /ine package, cioè
i suoi piedini sono geometricamente dispo-
sti come quelli di un comune circuito inte-
grato 8 + 8 (quindi potrebbe essere monta-
to benissimo su uno zoccolo porta integra-
ti) ed è a 6 volt.
MCmrcfocompuler 29
105
Aggiungiamo che durame la composi-
zione del numero si avvertirà nel ricevitore
un po' di rumore dovuto alla scansione
delle cifre.
Questo si sarebbe potuto evitare intro-
ducendo un ulteriore relè che avrebbe do-
vuto scollegare il ricevitore durante la
composizione del numero ma non essendo
il rumore eccessivamente fastidioso lascia-
mo questa modlHca a chi è di orecchie
molto delicate.
Chi volesse realizzare un apparecchio
telefonico personalizzalo utilizzando il
VICTEL unitamente al microielcfono di
un apparecchio citofonico. farà bene a col-
legare sul ricevitore due diodi ed una resi-
stenza come indicalo in llgura 8 al fine di
sopprimere notevolmente la rumorosità
dovuta alla cifra in composizione.
Lc funzioni
altre sette funzioni e precisamente le se-
1) M - Hipetizione
2) C - Cancellazione
3) T- Start timer
4) S - Stop timer
5) L-ReseMinea
6) R - Reset programma
7) B - Buzzer
Descriviamo le suddette funzioni singo-
larmente secondo le operazioni che svolgo-
no. Il modo in cui esse adempiono ai loro
compili sarà spiegato nella descrizione del
programma.
M - Ripetizione: serve per ripetere un
numero selezionato e risu Italo occupato, Il
numero composto viene infatti automati-
camente memonzzato in macchina.
C - Canvellazione: serve per cancellare
un numero che si trova in memoria. Tale
operazione dovrebbe essere ripetuta ogni
qual volta si vuol comporre un nuovo nu-
mero.
T - Start timer; visualizza un orologio
tramite il quale è possibile misurare la du-
rata della conversazione.
5 - Stop timer: arresta l'orologio.
L - Reset linea; equivale a premere il
tasto d'mlerru/ionc telefonica; viene osalo
quando si è trovalo il numero chiamato
occupalo e si vuole richiamare oppure
quando si vuole interrompere una comuni-
cazione.
R - Reset proxramma: riporla sullo
schermo il menu delle funzioni, ripristina
la linea c azzera la memoria telefonica.
B - Buzzer: alzando il microielcfono e
premendo il tasto B. se un altro apparec-
chio telefonico è collegato sulla stessa linea
in parallelo esso produrrà uno squillo;
inoltre verrà esclu.so il segnale di linea per-
meiiendoeosidi utilizzarci due apparecchi
come sistema interfonico.
Forse è inutile aggiungere che tutte que-
ste operazioni potranno essere effeiiuale
solo se il microielcfono é sollevalo.
Il sofltvare
Vediamo come sia possibile generare
delle cifre telefoniche tramite l'uso del
computer e del VIA.
Gli impulsi con le giuste icmporizzazio-
ni vengono generati con una tecnica mista,
cioè usando sia un ritardo hardware forni-
to da un timer interno del 6522 che un
ritardo software generalo dal programma.
Lo schema di principio per la generazione
di una cifra è indicato nel diagramma di
figura
Per prima cosa viene predisposto il regi-
stro tli canirollo ausiliario ACR in modo
che gli impulsi generati per mezzo del timer
TI vengano inviali in uscita a comandare
la base del transistore collegata tramite
una resistenza alla linea PB7. Poi vengono
106
MCmicrocomputer 29
caricati i laich basso ed allo di TI con un
valore numerico corrisponderne ad un ri-
tardo di 40 millisecondi.
Ricordiamo cheTl émappaio in memo-
ria alle locazioni decimali indicale di segui-
37140
37141
37142
37143
contatore :byte basso
:byte alto
latch :byte basso
Il funzionamento è il seguente: vengono
prima caricati il latch basso e quello alto
del timer con il valore del ritardo che si
vuole ottenere; quando si vuol avviare il
contatore basterà caricare nel byte alto del
contatore lo stesso valore che si trova me-
morizzalo nel latch alto. Il numero conte-
nuto nel contatore sarà decrementato di
uno ad ogni ciclo macchina: quando esso
sarà zero, verrà alzalo il flag relativo a TI
nel registro IFR del VIA.
Facciamo un esempio per chiarire le
idee.
Se carichiamo il timer con il numero
40000. esso sarà decrementato di un’unità
ad ogni ciclo macchina per cui il contatore
sarà azzerato dopo 40(K)0 cicli (in realtà
dopo 40002). Se ora supponiamo che ogni
ciclo sia di 1 microsecondo, cioè 0.000001
secondi, alla fine del conteggio avremo ot-
tenuto un ritardo di 40000 x 0.000001 =
0,04 secondi, cioè 40 millisecondi.
Si tenga presente che per il VIC ogni
ciclo è maggiore di 1.1 microsccondi.
Il valore 40000 decimale, in esadedmale
è ‘)C40; il byte alto di tale numero è 9C e
quello basso é 40. Per inserire tali valori in
macchina con l'i.siruzione POKE dovre-
mo, come già sapete, codificare ciascun
byte in decimale (9C = 156 decimale e
40 = 64 decimale) quindi introdurre i valori
ottenuti nei byte allo e basso del latch del
timer con le istruzioni POKE 37143.156 e
POKE 37142.64.
Ritornando ai nostro diagramma, una
volta caricato TI, il programma legge il
valore della cifra da noi introdotta e tra-
sformata per comodità in una stringa, do-
po di che carica il coniatore alto del timer
generando un primo ritardo di 40 millise-
condi: viene quindi generato un ritardo
software di 60 millisecondi tramile un ciclo
di FOR... NEXT ripetendo il lutto per un
numero di volte corrispondente al valore
della cifra introdotta generando, alla fine
di ogni ciclo completo, la pausa di separa-
zione del valore di 500 millisecondi. Il lutto
viene ripetuto per ciascuna cifra.
Nel listato I si può leggere la trasposi-
zione in programma deHalgoriimodi figu-
ra 9. Chi non ha bisogno quindi di un
programma che svolga tutte le funzioni del
VICTEL può prendere spunto da quest’ul-
10 PfiINT'T PRIHT'CCMFORRt
20 0£TR» IFR*»--THEN20
30 IFfl#--O"THeWW»'l0‘
40 P0KE37147.12B REM
50 P»E37142,0 :REn
68 P(XE37i43,17S RQI
70 FCRS-lT0VflL(M>
80 P0KE37I4I. 173 REM
90 FOR1«1TO70 NEXT1 REI1
tee NEXTS
110 IFB*="I8''THENS*»"0"
128 PRIVTB».
130 FORN-1TO500 NEXTN REM
I«0 GOTO20
H. NUMERO-
RCR
UtTCH BflSSO
LRTCH «LTO
AVVIO CONTEOCie
RITARDO 60 MS
PAUSA 500 MS
Ijilal" I ■ \rllalme<i VII rum omeiirre la ihiumra Ufi
l Ulo Ut WR., ,Vt'.V7 /Hurlu- il citi» Jncnitrfhhc fiu
limo ed ampliarlo secondo le proprie esi-
genze o lasciarlo addirittura invariato. Il
valore 175-0 posto nel contatore permette
di generare la forma d'onda evidenziata in
figura IO (pag. 108). Il valore .500 MS indi-
cato alla riga 130 è approssimativo.
Veniamo dunque alla descrizione del
programma del listato 2 che abbiamo de-
nominato VICTEL.
Esso c stato dimensionalo per memoriz-
zare un numero massimo di 15 cifre. Que-
sto numero è però facilmente estensibile
modificando semplicemente la dimensione
del vettore ASM) nella riga 50. Esaminia-
mo le varie suhroutine in dettaglio.
Dalla riga 270 alla 290 abbiamo il posi-
MCmicrocompuler 29
107
zionamenlo di ACR ed il caricamenlo dei
laich del timer TI -
Ricordiamo che il bit 7 di ACR abilita o
disabilita l'uscita su PB7 comandala da TI
a seconda che si trovi in condizione I o d. Il
bit 6 abilita invece tale uscita a funzionare
in modo da generare singoli impulsi o treni
d'impulsi a seconda che esso si trovi allo
stato 0 od I
Da 330 a 350 avviene la trasformaz.ione
della cifra, che di volta in volta é introdot-
ta. nell'elemento costituente di un vettore
che viene memorizzato per poter poi elTet-
tuare la ripetizione del numero automati-
camente. Questa è appunto la funzione che
viene svolta dalla riga 490 alla 420. Infatti
questo segmento ripesca in memoria i vari
elementi del vettore componente il numero
e li invia alla routine di composi/ione del
numero stesso (470, 540. 560).
Da 470 a 490 viene caricato il byte aito
del contatore di TI e generato lo spazio per
un numero di volte pari al valore della cifra
introdotta.
Da 540 a 5K0 viene generala la pausa che
divide una cifra dall'altra ed ogni cifra vie-
ne impressa sullo schermo. Se volete au-
mentare la velocità di composizione del
numero provate a cambiare il valore conte-
nuto nel ciclo POR... NEXT della linea
540. Noi abbiamo rilevato un funziona-
mento corretto fino ad un valore 200; in
ogni caso 500 è il valore che si avvicina di
più allo standard. Da riga 620 u riga 740 è
generalo sullo schermo l'orologio per il
controllo della durata della conversazione
sfruttando la variabile TIS fornita dalla
macchina. Poiché le sei cifre da cui essa è
formata sono visualizzate tutte adiacenti,
vengono usale alcune istruzioni di stringa
per suddividerle in gruppi di due separate
da uno spazio. Le linee 720 e 730 di tale
segmento effettuano un controllo sull'in-
cremento di TIS provocando un beep ogni
30 secondi (GOSUB 960). Anche questo
valore può essere facilmente varialo. Vi
facciamo notare che durante il beep si può
constatare una discontinuità di impressio-
ne sullo schermo. Non preoccupatevi di
ciò in quanto tale fenomeno si verifica poi-
ché quando c in funzione il generatore di
nota, non può essere visualizzalo nessun
dato. Questo non vieta comunque alla
macchina di aggiornare continuamente
TIS in quanto ciò fa parte dei compiti delle
routine di manipolazione degli iiiierriipi.
Un'altra cosa che osserverete sicuramente
è che nonostante sia stato programmato
un solo beep, ne udirete più di uno. Questo
avviene perché la variabile TIS permane
nella condizione favorevole al test della
linea 720 per un tempo superiore a quello
occorrente ad effettuare il test stesso, ad
andare alla subroutme beep ed a ritornare.
In altre parole quando il programma toma
dalla subroutine beep. ritrova TIS nelle
condizioni in cui é stala lasciata in quanto
tale variabile viene aggiornala ogni secon-
do mentre il programma impiega molto
meno tempo per le verifiche.
Dalla riga 780 alla K20 viene invece in-
viato sulla linea un numero uim/f ad uno
zero per far squillare un apparecchio tele-
fonico posto in parallelo sulla linea dopo la
pressione del tasto "B". La routine di ripri-
Miiio lineu manda su PH7. tramite l'uso
delle porle d'I O prima uno "zero" e poi un
"uno" corrispondenti ad una tensione di 0
volt e di 5 volt tra cui é interposta una
pausa. Tale operazione diseccila il relè e lo
ricccila dopo un certo tempo provocando
una momentanea interruzione della linea.
Questa sezione viene usata anche durante
l'operazione di reset programma con l'ag-
giunta della pulizia del video, delia nvisiia-
lizzuzionc del menu e dell'azzera mento del
numero in memoria.
Non rimane più mollo da dire sul soft-
ware se non che dopo il RUN apparirà
sullo schermo il menu delle varie operazio-
ni che saranno avviate dopo la pressione
del tasto eorrispondenie. Ricordate che
prima di comporre un nuovo numero è
meglio cancellare quello precedente per
evitare che il nuovo numero si aggiunga a
quello già contenuto in memoria.
Questo programma può essere ampliato
aggiungendo una parte che serva da rubri-
ca telefonica e da archivio il quale ricerchi
un numero in esso depositato a partire da
un nome o da un codice risolvendo non
pochi problemi a chi debba usare frequen-
temente il telefono. Se comunque avete dei
suggerimenti da darei fateceli pervenire.
E questo è lutto per ciò che riguarda il
VICTEL. MC
E chi non ha un VIC?
Data Tesi rema semplicità del arcuilo presentato é p<\ssibile adunarlo ad una qualunque macchi-
na dalla quale si possa prelevare un segnale di controllo. Si può usare a questo proposito il
circuito stampalo presentalo in questo riquadro collegandu te terminazioni del computer ai
punii contrassegnati con ■'m” e "p".
Sul primo terminale va collcgala l'alimentazione a -t-S volt; il secondo va collegato a massa: sul
terzo SI manda il .segnale per il comando del relè. Se non si é in grado di generare il segnale
necessario perii controllo tramite un timer perché non presente, esso può essere mollo facilmente
ottenuto facendo variare il segnale di comando alternativamente da alto a basso secondo le
icmponzzazioni ben definite dallo standard. Presentiamo anche un diagramma per la codifica-
zione delle cifre mediante tale lecnica. In tale diagramma N rappresenta la singola cifra del
numero.
l'rrurr» Stampalo i tuo dalla pt
A-
MCmicrocompuier 29
CASIO PB 700: in un unico complesso estremamente com-
patto. un grande display grafico a 4 linee, una memoria vera-
mente capace, una plolter-stampante a 4 colori ed un micro-
regislralore a cassetta: lutto ciò per rendere il PB 700 un vero
computer da tavolo facilmente trasportabile in una valigetta.
Dotalo di un chiaro manuale per la programmazione in Ba-
.sic è destinato a diventare collaboratore inseparabile di chi
studia 0 lavora sia in campo tecnico che commerciale.
Compatibile con unità più grandi della gamma Casio.
La grande e sperimentata
tecnologia CASIO significa
anche Computer, Calcola-
trici, Registratori di Cassa.
FP200
FP1000 (16KBytes)
.•i'DipON
- R.AM 4k bytes espandibile a I6k bytes;
- Display grafico a 4 linee x 20 colonne:
di Leo Sorge
Elenco cassette per il CBM 64
Presso la redazione sono disponìbili le cassette relative ad alcuni dei programmi
pubblicali nella rubrìca di software per il CBM 64. Per l'ordinazione inviare
l'importo (a mezzo assegno, c/c o vaglia postale) a Technimedia srl. Via Valsolda
I3S. 00141 Roma.
codice programma MC n. lire
064/01 Briscola 25 17000
064/02 Serpentone 29 17000
Il serpentone per 64
di Roherio Ceccarelli ■ Rimini
Questo gioco è una versione del pro-
gramma Sirpeni per il VIC 20 scritta, a
differenza di quello, interamente in Basic e
senza fare uso di sprile o caratteri speciali,
tuttavia ritengo che il risultalo sia più che
discreto anche in termini di velocità.
Se osservate il listato noterete che non
appaiono delle poke che scrivono nella me-
moria dei colorì, ma nonostante questo sia
le prede che il serpente (che vengono scritti
tramile poke) appaiono di colore marrone.
La risposta é nella linea 20000; quando
cancelliamo il video la memoria video vie-
ne riempita di spazi e la memoria di colore
viene riempita con il codice del colore di
sfondo corrente.
Per cui se noi elTetluiamo un poke nella
video memory il carattere non è visibile
perché scrìtto nello sles.so colore dello
sfondo.
Ecco allora spiegato i] duplice cambia-
mento del colore di sfondo della linea in
questione: dapprima viene selezionalo il
marrone e cancellata la pagina c quindi la
color memory è riempita tutta di codici
marrone.
Se ora selezioniamo il bianco come colo-
re di sfondo, lo sfondo diverrà regolarmen-
te bianco, ma l'aggiomamcnlo della me-
moria colore non avverrà fino alla cancel-
lazione successiva che ci guarderemo bene
dal fare.
La ragione dei caratteri di CRSR -•
nelle linee seguenti è fondamenlalmenlc la
stessa; infatti se noi stampiamo un carallc-
requalsiasi. anche lo spazio, viene colorata
la locazione corrispondente col colore at-
tualmente in uso mentre dò non accade
con i caratteri di movimento.
Per dirigere il serpente si usano i tasti
E.S.D.X. Buon divertimento e più sarete
bravi più sarà lunga la musichetta finale!
Nota
Questo mese abbiamo dedicato forse troppo
poco spazio al software per il 64. Ma il Ser-
pentone è comunque un bel programma,
provatelo! Promettiamo che saremo meno
avari (di spazio) nel prossimo numero.
110
MCmicrocompuler 29
CASIO PB 300 è il logico sviluppo delPonnai sperimeniato e
validissimo sistema PB 00. Una chiara guida all'apprendi-
mcmo del linguaggio Basic, la stampante incorporata e inol-
tre la possibilità di collcgarc un registratore a cassetta, tramite
Pintcrfaccia FA-3. fanno del Pocket Computer CASIO PB
300 uno strumento insostituibile per la gestione delie attività
di ogni giorno (studio o lavoro).
- Alta velocità di elaborazione:
- Matrice a punti 5x7; 114 simboli; stampante incorporata
20 cifre;
- Funzioni già programmate per facilitare calcoli scientifici;
- Dimensioni; mm. 20x173x90.
La grande e sperimentata tecnologia
CASIO significa anche Com-
In vendita nei negozi specializzali tra i quali: CLUP. VIG.A-
NÒ. SALMOIRAGHI. BIT SHOP PRIMAVF.RA.
Per rendere il sistema PB 3(X) ancor più completo. Casio ha
realizzato due volumi di .software contenenti programmi che
spaziano dalla matematica alla chimica, alla statistica a tutte
le branche dell'Ingegneria.
a cura di Lea Sorge
Space invaders
di .Uauro Da Lio - Spinea ( VE)
Se già avevanw puhhlieaio giochi allo
.slesso livello di quelli commerciali (valga
per limi l'ormai storico IdC-MAZEl. que-
s!o INVADERS è senz'ahro superiore a
nuda di quelli. Lo dichiariamo aperianie/iie.
si tratta di uno dei migliori giochi che ci sia
capitalo di avere per il VIC, superiore a
quelli di mollissime case, anche famose, in-
dipendeniemenle dal .supporto fcasseita. di-
sco o cartuccia) e dal prezzo. Diremo di più:
manca un pizzico di velocità in più per rende-
rlo puri a quelli delle .sale giochi (ma allora
doveva esser tutto in LM. mentre é scritto
largamente in BASIC), rispetto al quale ha
però il vantaggio di pre.sentare nientepopo-
dimcnv che IR varianti di gioco — non .so se
mi .spiego: due opzioni per nove livelli l'una
che lo rendono forse .superiore. La parola
all'arielìce. autore anche di un huan artico-
lo.
Elenco cassette per il VIC 20
Presso la redazione sono disponìbili le cassette relative ad alcuni dei programmi
pubblicati nella rubrìca di software
per il Vie 20.
Per l'ordinazione inviare
l'importo (a mezzo assegno, c/c o vaglia postale) a Technimedia srl
Via Valsolda
135,00141
Roma.
codice
programma
MC R.
confìg.
lire
CVC/01
VIC-Maze
19
base
17000
CVC/02
Pic-man
23
base
17000
CVC/03
Briscola
25
base
17000
CVC/04
Grand Prix
28
base
17000
CVC/05
Frogger
26
6K
17000
CVC/06
Invaders
29
I6K
23000
DVC/OI
EXMA
27/28
I6K
15000
zione del programma principale e delle sub-
routine.
Vediamo di giustificare questi due fatti:
se qualcuno di voi ha mai provato a scrìve-
re un programma di gioco si sarà quasi
immediatamente reso conto che il proble-
ma più grosso, almeno restando in am-
biente Basic, é senza ombra di dubbio quei-
Descrizione del programma
Il programma Space invaders è una ver-
sione per Vie 20 del celeberrimo gioco. Il
programma è lungo circa lOK ma richiede
per funzionare la presenza di uno spazio di
2.5K in testa al programma stesso. Per
questo motivo gira solo con l'espansione
dii I6K anche se é senz'altro possibile otte-
nerne una versione adatta agii 8K. II modo
per ricavare il suddetto spazio di 2.5K in
lesta al Basic (subito dopo la video Ram)é
spiegato nelle istruzioni per il gioco ed in
questo momento non ci torneremo sopra.
Un'occhiaia al listato fa subito capire
che si tratta di un programma anomalo
almeno per un paio di motivi: innanzi tutto
si osserva che forse il 70"„ del programma è
fatto da istruzioni DATA, ed in secondo
luogo si osserva una non naturale disposi-
2 IFiJSft(Rfflv*K6)>lTICNPRINT""’'
4 RETURN
6 IFUSR(Hffi)»K6?*lTHeNPRINT"_"
8 RETURN
10 IFUSS(R'fl)*K-6)«JTHENPPIHT”l “
12 RETURN
14 IFUSR<'fi'PI^4K6l»lTHENPRINT"R"
18 RETURN
18 IFBn-0THENBNcH<n> RETURN
28 RETURN
38 IPJTHEN42
31 IFUSRCBM)-8THEHPRINT" ".
32 Bn=BM*h-8 0NUSR<'BM>GOT034,4.3£-4.4 34.48.4.
34 PRIHT"lfl " ■ RETURN
T‘ BP1*0 RETUSH
36 FG*1 RETlJtN
48 J«14 S't^ES PfilNT’ar. RETURN
42 J«J-1 U-USRfBfl) PRINTE»'J>. IFJTHENPETURN
44 BM=0 RETURN
43 IFCc8Tl«N80
50 IFUSR<C’-4TMENPRIHT“ "•
51 C-C-KS^FCOTHENC-e SVSIR RETURN
52 0NUSR<C)GDT053.56.4.4.4 4.54.55 4
53 PRINTC* PETUPN
35
112
MCmicrocomputer 29
Istruzioni
per il caricamento
del gioco:
1) Spegnere il compuier
2) Inserire l’espansione da I6K e col-
legare un Joystick
3) Riaccendere il compuier ed atten-
dere il messaggio:
.... CBM BASIC V2 ••••
19967 Bytes Fres
Ready.
4) Digitare POKE 642.28;SYS58232
(return)
A questo punto deve comparire sul vi-
deo la scritia:
.... CBM BASIC V2 ••••
17407 Bytes Free
Ready
Il presente comando serve a spostare
l'inizio della memoria RAM destinala al
Basic alla pagina 28. (Se si trovano delle
difTicolià al presente punto 4 si può ese-
guire in alternativa il punto 4’ come indi-
cato alla fine di queste note). Sì riservano
in questo mudo circa 2500 byte in lesta (e
non in coda) al programma Basic. Questi
2500 byte sono utilizzati dal programma
per inserirvi In mappa dei caratteri spe-
ciali ridefiniti e tutte le routine in L.M.
utilizzate dal programma,
5) Caricareil programma con LOAD.
Data la lunghezza del programma il tem-
po richiesto per questa operazione è di
circa 3 minuti.
6) Dare il comando RUN. A questo
punto dovrebbe comparire a caratteri cu-
bitali la scritta:
SPACE
INVADERS
7) Dojk) un certo tempo necessario al
programma per definire tutti i caratteri
grafici e le routine in L.M. compare la
scritta:
Diflicoiià (1-9)?
Bisogna selezionare il grado di diffi-
coltà con cui si intende iniziare il gioco.
Fatto questo compare la domanda:
Alieni Visibili^
Se si risponde di Si (S) ci si ritroverà
nella prima variante del gioco a combat-
tere contro un battaglione di alieni verdi
in un cielo nero e quindi perfettamente
visibili. Se si risponde di No (tasto N) si
dovrà combattere di notte contro degli
alieni neri in un cielo nero. Gli alieni
risulteranno visibìli solo quando i baglio-
ri delle esplosioni squarceranno il cielo.
(1 loro colpi invece continueranno ad es-
sere visibili).
Premuto quindi il tasto S od N a secon-
da della variante dì gioco desiderata, ve-
dremo comparire una tabella dei punti
che possiamo guadagnare annientando i
vari tipi di alieni. (Ovviamente se abbia-
mo selezionalo il gioco notturno saranno
visibili solo ì punti e non gli alieni!).
Si faccia attenzione che nel caso in cui
si colpisca e sì distrugga una delle proprie
barriere difensive si perdono 55 punti. Se
invece si riesce a colpire al volo la grossa
bomba gialla che dì tanto in tanto gli
invasori lasciano cadere si guadagna la
bellezza di 256 punti.
Quest'ullima manovra però è alquan-
to pericolosa perché non è detto che la
bomba anche se colpita esploda. Vi c
quindi un serio perìcolo di vedere il no-
stro cannoncino andare in fumo.
Quando saremo stanchi di ammirare
la tabella dei punti e al tempo stesso
pronti al combattimento premiamo il ta-
sto rosso del FUOCO per incominciare.
Non mi dilungo a questo punto sulla
strategìa del gioco e sui piccoli trucchi
che giocatori incalliti come me possono
scoprire da soli.
Il mio record personale in qualità del
"Creativo" del gioco si aggira sui 17000
punti.
Faccio invece ancora notare che si di-
spone solo dì un cannoncino laser e non
di 3 come nelle macchinette da bar (non
mi pareva che avesse senso mettere 3 can-
noncini in un gioco in cui non si devono
inserire le 100 lire per giocare!).
Sotto lo schermo, in b.a.sso a sinistra, si
vede indicato con PT. il punteggio che
stiamo realizzando, mentre a destra, in-
dicato con R.C.. il record del giorno.
Il gioco termina quando il nostro can-
noncino laser viene colpito dagli alieni o
quando anche uno solo di essi riesce ad
invaderci.
Alla fine vedremo comparire dei com-
menti sul video e la domanda:
VUOI GIOCARE ANCORA’
Se SÌ risponde Si (tasto S) il gioco ri-
prende ed il record non viene cancellato.
Un'ultima osservazione riguarda il
modo non standard di tenere il Joystick.
Tenele il Joystick in modo che la posi-
zione marcata con TOP risulti alla vostra
destra. In questo mudo il Joystick stesso
sarà più stabile e il pulsante di fuoco sarà
più facilmente azionabile con la mano
Con il Joystick cosi orientato per spo-
stare il cannone a destra sarà sufficiente
tirare a destra la leva (in realtà top), per
andare a sinistra bisogna invece spostare
la leva a sinistra (In realtà down). Per
sparare si usa il tasto rosso (firc). E possi-
bile sparare solo quando il laser é carico
(cannoncino azzurro). Buon divertimen-
to!
.Vora al punto 4)
delle istruzioni per il gioco
L'operazione indicala serve a spostare
l'inizio del Basic (che normalmente con
l'espansione da I6K sì trova subito dopo
la video RAM alla pagina 18 cioè all'In-
dirizzo 18 X 256 = 4608) in modo da far-
lo cadere in pagina 28. cioè airìndìrizzo
28x256 = 7168,
In questo modo è possibile ricavare 2.5
K nei soli 4K indirizzabili dal chip con-
trollore del video.
Un modo altcmalivoa quello indicato
nel punto 4) per ottenere sempre lo stesso
risultato di spostare rinizio del Basic a
7168 è il seguente:
4') Digitare. POKE 642,28 . POKE 44,28
(return)
POKE 7168,0 NEW (return)
in ogni ca.so II programma segnala un
errore se l'inizio del Basic non è nella
posizione esatta.
54 PT-PT-55 60T057
55 PT»PT+KS c«0 SVSIP J»14 SVSES PPINT">
56 PT=PT-»DT.FtEK' I5'-Q4'
57 SVSIR IFITHENU»USR(E1J PRINT- ",
58 EI»C C-0 1*14 SVSES RETLIRM
£0 IFPEEKcKIiTICNes
'2 POEV.S3 SVSIG C**CC»lPEEK.IC2>
C*P0*PEEK'K3' RETURN
£6 U*USPrPU^ PRINT-SrPl
70 IFLISRiR<fm<>2THENF'li:'=F'R> VR=Vfl-0P NPl*HFl-l RETURN
72 PRINT" " IFUSRfflrR, j.6THENIFEt=PI(FI >THENI*0
. . _ onpND,ei*VflGOTOI8.6. 18- 14.2
IF*3flNPF*l D-DX'F
PftlHTMifl
76 PETUPfl
■■ 8=1-E SVSTX IFPEEP'M'T
,, GOSUB70 IFNfi-0THENia2
20 SVSPL PRINTL*'FEEK.K2) >. 60SUB48 SVSHC IFPEEK' ts5iTHEN808
" IFBHTHEN&CISUB30 1FFGTHEN800
50 5VSEX SVSIV IFPEEIt.K5’THEN700
60 SVSPL PRIHTLjrPEEr'KZ-' '• &OSUB48 SVSHC IFPEEK<K5)THEN800
70 IFIT«N1»I-1 U»USRrEii printe»'!*.
90 rtan mprn^ IFR>nTHENlI0
91 coToiee
92 GC*C4j*l IF60>3THEN00=9
94 CD=OD<GO> VFI»Vft.'GG' 00808200
96 (1=34 NFI*35 F»3 B*0 B-0 COTO100
200 FORE»0TC4 FORfi«0TO£ I=pKp*7 ft'I 'sUCIZ^MS^KSVGG U-USPCfi<Kf>
lo della velocità di esecuzione. Un gioco
lento non vale niente o quasi. Per accelerar-
lo sono possibili diverse strade: si può ad
esempio compilare il programma oppure
non usare il Basic ma un linguaggio molto
più veloce come ad esempio il FORTFI. o
ancora scrivere il programma completa-
mente in linguaggio macchina, oppure in-
fine adoperare una soluzione mista costi-
tuita da un programma Basic che chiama
un adegualo numero di subroutine in lin-
guaggio macchina.
La prima soluzione non é certamente
praticabile coi VIC. visto che non esìste in
commercio il compilatore Basic. La secon-
da soluzione è secondo me la migliore.
Il presente programma tuttavia l'ho
scritto quando ancora non conoscevo il
FORTH. Volendo evitare la fatica di scri-
MCmicrocomputer 29
113
SofM,
y/c •’ll
vere un programma compleiamenie in lin-
guaggio macchina non mi restava che Tul-
lima soluzione: realizzare un programma
Basic che nella fase di gioco vera e propria
riuscisse a raggiungere la velocità desidera-
ta grazie all'aiuio di velocissime subrouti-
ne in LM.
Sempre con lo stesso motivo si spiega la
disposizione delle subrouline in Basic:
quelle relative alla fase di gioco sono state
tutte poste nella parte iniziale del program-
ma perché li sono trovate più rapidamente
in seguilo ad un comando del tipo GO-
SUB- Per lo stesso motivo si è preferito
usare le variabili anche per contenere dei
valori costanti perché in Basic viene ese-
guita più rapidamente una istruzione del
tipo C = A-i-B piuttosto che C= 102-1-34.
Vediamo quindi a grandi linee che cosa fa
il programma: subito dopo il RUN il pro-
gramma salta alla linea 900 dove controlla
che ci sìa il famoso spazio di 2.5K in testa
al Basic necessario per inserire i codici
L M. c la mappa dei caratteri ridcllniti. In
seguito, dalla linea 1000 in poi. il program-
ma esegue [eseguenti operazioni: salto alla
subrouline 7000 che visualizza l'intestazio-
ne. quindi lettura dei DATA che vengono
messi al loro posto a formare le suddette
routine. Alcuni DATA servono invece a
costruire la mappa dei caratteri che nel
presente programma è posta all'Indirizzo
6144. Ci si può divertire a fermare il pro-
gramma mentre si sta giocando (tasto R 'S
senza premere RESTORE) e quindi a
scampare i vari caratteri sul video. Si potrà
cosi osservare che i caratteri alfabetici non
sono stati alterati mentre quelli grafici si
(una cinquantina), per formare le figurine
degli alieni c di lutto quello che compare
sul video durante il gioco. Una modifica
che si può fare agevolmente consiste, se lo
si desidera, nell'alterare questi dati in mo-
do da ottenere le ligure di alieni o altroché
più ci aggradano. Ogni blocco di DATA è
accompagnato dal suo bravo ciclo POR ...
NEXT perla lettura ed è preceduto da una
istruzione REM chcsuggeriscequuiche co-
sa sul signìficaCo stesso dei dati. Nel caso i
dati rappresentino delle routine in L.M..
viene anche definita una variabile che
provvede a contenere l’indirizzo di parten-
za di quella subrouline.
Vediamo m breve che cosa fanno le prin-
cipali subrouline in L.M.:
SYSPL chiama l'esecuzione di una
routine che provvede a leggere il joystick,
La subroutine provvede anche a muovere
il cursore nella posizione in cui deve essere
disegnata la forma del cannoncino. In que-
sto modo é sufficicnlc eseguire di seguito il
comando PRINT LS (quulchecosa) per
avere immediatamente stampalo il can-
noncino al posto giusto.
SYSMC — provvede a muovere verso il
basso lutti 1 colpi alieni visibili nello scher-
mo. La subrouline ha ovviamente la neces-
sità di comunicare al Basic se il cannone sia
stato colpito. Questo risultato si ottiene
scrivendo un flag in una opportuna loca-
zione di memoria che s'iene successivamen-
te letta dal Basic con l'istruzione PEEK.
210 ppiiiwr-e’ ke>:t next Fopp-aerm next F'34—0 retuiwj
Z0O $ysip PPIKTTKLI rH-IEHI HflNIlC' VlfITO"
rie FOPk=0TO2000 NEXT
eeO P&-PEEK'I'}'*5128 SVStR U=USR'PU'’ PRINT''q"Pl
eie svsEs pori=0toh
820 U»U5R'FG’ PRIMTE: I ! ■ T'ZSE.-: FOPJ-0TO10
030 P0xe36S«4 ize R0PE36S65 38»RHDt0)»<’ 14-0/4 NEXT NEXT JFPT<»HI
THEN850
640 HI»PT U"USRr3»i:Si PPINT"!!1 HRI FPiTTO IL RECORD"'
850 PT=0 U«IJSP' Ì04IÒ- PP1NT"!T1 VUOI GiOCfiPE RUCOPfl'"'
see OETG* IPGt="S"THEN6OSUBreO0 OOTO501JO
865 IF‘.I'"U"THEUEKD
870 6OTO360
000 tFPEEK44.=28THEHI090
S05 PBINT"BBflTTEPE«"
910 PPINT-*-ùPE642.28 6V358232at«'
920 PfilNT"PILEOOEPE IL PPOC’PRMIIft" END
1000 1.1*8 OO3UB70O0
1010 DIMF. 34>.R'34-,fi*'34.l ■ . L*' 3 ' .CCt. 3 ■ EI' 14 '.r:!- 14' DX' 3' -DT<9 ) .0D'9> . Vftf 9'
i:-00 PFM— DIFFICOLTA -
1210 FCPk»IT09-PEAD&D<l' J.VPI'/' NEXT
1238 IrATft7.252.6.214.5.178.4.l44.3.110-2.74. 1 39. .5. 22. . 25. 13. 5
1400 REM ALIEN!
1410 FC1RB-0TO4 FOFA=OTOS l=A*E«7
1420 AF-K 0/=CHft*i30'*CHP*. 192»2«B'
1430 A*'K. O=CHPf'30'*CHP«' 193*2»E
1448 NEXT ICXT
1500 PEM PIJNT!
1510 FORK-0TO9 READOT'I'- NEXT
1520 DRTA1O0. 100.70,70.60.60 40.40 25 25
1530 REM LA5EP
1540 FORt=0TO3 PEHWi.B 1 L»' > '^ONP* • A ,*CHRf ■ B .*CHPJ. C ' NEXT
1560 DATA106.107.32-10S 109.32 32- U2. 1 1 3. 32. 1 10. 1 1 1
1570 PEM— COLPI l A5EP-
1500 FOP|.=0TO3 PEAIrC CO*' r .=CMP»a' l€XT
1590 DATA231232 233.234
1600 PEM ESPLOSIONE-
1610 FORK=0TO14 PERDA B £*'1 .*CHPJ ■ A .•l'HF». B ■ l£XT
1620 DATA5. 32. 158-248.5.247.28-246. 156,245
1630 DATA5. 244. 158,243.156.242 5 .'4] l‘"ó 24 m
1640 DATR5 239 156.238.5.237.158 236. 156-235
1650 REM— DIPEZIONI—
1660 FORK»0TO3 READDXrx) NEXT
1670 DATAI, 256. -1-256
2000 REM UBP
2005 FORK=5120T05145 PEADC POI.Ek .0 NEXT POXE0,76 POFEl.D P0XE2.20
2010 DATA32. 170.209. 166.100. 164.101.24.32.240,255
2040 DATR177 209 166,133 255.105.0.10.168 169 0. 32. 145- 21 1 -36
2044 REM SVSPL
2046 F0PX«5l86T05264 PEADC POKEl -C 1€XT PL»5186
2050 DATAI66.252. 164-253- 173.31 , 145. 205- 31 , 145.208.243. 133. 87
2060 DATR41 ,50.74. 74.74,74. -4- 133. 251 . 169.4.36.87-208.16.232
2070 DATA224. 4. 144, 11-162-0. 200. 192 20.144.4.160.19.162.3.169
2080 DATR8. 36.87.206. 12.202 16-9,162 3.136 16-4.160-0 162
2090 DATA0. 134. 252. 132. 253, 162-20, 24, 32, 240, 255. 169. 13. 141. 134. 2. 96
2094 REM S'ZSTX— —
2096 F0RK«5265T0S329 READC PCPEK C NEXT Tx-5265
2100 mTfll69 0. 170. 189-0 16 201 64 144.4,201 74. 144. 46
2105 DATR189.21 .16.201 64144.4.201.74 144.35
2110 DATR189.22O.16.201.64. 144.4 201 74.144.24
2115 DATA1S9. 241 16.201.64. 144.4-201.74.144.13
2118 DATR138.24. 105.22 201-220
2120 DATRI44. 203. 169.0 133.254 96-169 l 133.254.96
2125 REM-CODICt USR
2129 FORX«4608Ta4735 RERDC POKEK.C NEXT
2130 DRTA9.9.5.9.3.9 9-9. 9. 9. 9 9. 9. 9. 9 9
2140 DATA9.9,9.9-9.9-9 ?-9.9,9.9.9,9,9.9
2150 DRTAI.9.9.9.9.99.9.9.9 9-9. 9-9. 9. 9
2160 DATR9 9- 9. 9 9. 9-9. 9 9-9. 9-9-9. 9-9-9
2178 DATA2.2.2.2-2.2.2.2.2.2-3.3.3.3.3.3
2180 DATA3.3.7.7.7.7 7- 7. 7.7, 7. 7.7 7.7,7
2190 tfiTAl.%.1 5-5.5 5.4-4,4 4 6. 66. 6, 6
2200 ORTAe.S.6.6.6,6.6 6-6-9.? 9-9, 9-9 9
2400 PEM MCiV. COLPI-
2410 F0Pk-533OTD545S READ'' POKEX.C NEXT Mf=53«)
2428 DATAU'.P.e. 255 159 17 133.38- 169-206 133- 87
2438 DATR198.87. 165-87.201 -255 144 , 9. 198. 38, 169. 15 • 197. 88 , 144, 1 .96
2440 PATA16O.0 177, £7. 168. 170. 185-0. 18.201. 5.208.226
2450 DRTA160.O 163-32 145-87. 160- 22 . 177.87. 168. 185-0 ■ 18
2460 DATA2OI.9.280.3 76.222 20 201 2-208.3.76 222-20
2478 DRTA201.7.208.12160 22. 1691 24. 113-87 145.87.76.222.20
2488 ICRTA201.3 208 11 152 185. 182 . 18. 61 165 18.5 255 133-255
2490 DATA160.2213S 145 87. 165. 87. 133,89 - 165.88. 24 105. 132. 133 . 98
2500 DATRI69,7.145,89 76-222-20
2600 REM COD. CCK-PI-
2610 FW =4864704875 PEADC POFEX-C NEXT
2620 DATR15. 252. 3.255 63 240.255.192.192.48.12-3
2700 PEM— 1MVA8ICIN'—
2710 F0PF»5454T05479 READC POKEV C NE:-:! IV=5454
2720 DRTA169.O.133.255.162.21.139.184.17.168.185.0.18.201.2
2730 DATA240 . 4 , 202 . 1 $ . 242 - 36 169 . 1 . 133 - 255 . 96
2*08 PEM E9PLOSICNE-
2310 FOPK-0TO14 PEADA .B.C EX»'X ■•£$-' A •♦£*' B '«ES'C < NEXT
2820 DATA014.O 14 12 13.13-11 12.11 10. U . IO . 3. 9. 9 9.8 7.8.7
2830 DATA5 7 .6. 4 . 6. 4 - 3-4 . 3.2, 3 .4 . 2-2 . 1 . 1 ,2, 1 ,0. 1 . 1 . 0 .0 . 0
2850 REM 3‘ZSES
2855 FOPK-=5480TO5490 READC POKEl C NE.XT ES»5480
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1.31.1
• 96
114
MCmicrocomputer 29
So/lware y/CX
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DM18124.84. 84 124 ■ 48 , t.8 • 1 40 138
[iHTiW 8 2 3 II ^.9.3
DSTfil52.280.224 2
246.224.240 4S
I 15 4
E8.1S2-22
3190
3200
3210
3220
3300
3310
3320
3350
3540
5350
5360
DSTS0 32.1
DSTS12. 140
DSTSe 128 0 0 128.0 0
0STfll26.255 255. 255. 2S5. 255 -255 . 126
DftTfl66,È51.2S5 255.255 .255-255. 126
PPTP12. 195-255 355 255. 255 .'55 126
DRTS0 1?| 223 255.255 255.455.126
PSTfiB 131 ’ll 455 255 255.^55-126
DRT80, 1.81 .247.255.255.255.126
PRT00 0 17 215. 247 255.255 126
DSTS0 0 17 215 247 255 255.126
WTft0 u 0 '■ '• "• I ■.
DflTft0. 0.0. 1,82. 255. 255. 126
DRTftO 0.0 1.82.07.255.126
WTR0 0 0.0.64.86 255. 126
DRTRO 0.0 0.0.86.88.126
&RTS0.0.0 0.0 0.24. 106
PRTR0.0 0 0.0 0 0.0
3 60 126 I
3 60 2
3380 DRTR8.4
3398 DRTR2 I 2 1 2.1 21
3400 DSTR192 128 192 128. l92. 128. 192. 128
3410 DSTR48 32 48.32.48.32.48.^
3428 DATR128. 12.8. 12.8. 12.8
3430 DRTR3.2.3.2.3-2 3 2
3440 pf)TR0.32 22 24 44. 8-0 0
3450 DRTN64 41 -22 . 24 . 44 . 74. 16 .
3460 DRTR196 “ ““ -
3470 DRTR206 41.183-252 62-75
3480 DRTR1.51 92. 155 230 98 75
ì DRTR136 20 0 130 65 64. 42. 68
3 DRTR8.4 8 1 146.64 164.2
ì DRTH64.20.6.66. 12 32-66.0
a DRTftfl 16 72 0 18 0 128.0
3 DRTR64.2.0.32.e.2>]28,0
3 DRTR0. 16.0 0 0 128-0 2
? DRTft0.255-255.255 255 255 0.0
a REfl-SLtOMO LflSEP--
a F0PK-55T3TQ5552 PESDT PO> EK C NE2T
a PflTHI'4.4V 19 202
a DRTR208.2 162.10-142 47.19 189 47 19 141 12.1'
? F0PT'=4911T04921 PERDC POkEf.C NEXT
a DRTR1227 224 221 218.215.212 209 206 203 200
5 PEM — PE5ET IPn-
a F0PF=5553T05575 RERD-. POKEF 0 HEt.T
3 DRTR120 169. 191. 141. 20, 3. 169 234 1<
.< 0 1
4920
4970
4980
5000
PEft-
FOPK-5576T05617 REStn. POktT t NEM EX=55/6
DRTR174. 31 19 224 0 ^40 9-282. 142 31 19 208 4 142 1 144
DflTfl96, 169.240 45 14 144.29-5119 141. 14. 144
DRTfil,’3. 73. 19.201 0.240 6 189.57 19 14| 15 144 96
PEH— BRGLIORI
FORI =4922T04936 'PERI». PCIfEK .i. IlEXT FL*49 j7
DRTFI14, 14. 14. 14.14.14. 110. 62-23S.»6. 238 222-190 238. 14
V»36878 Vl«V-l V2'V-2 fr/»537' M3*5121 02»S12 04»64 P0»5635
Fl-=25! 32-252 F3-253 F4-254 > 5-255 F6-256
&OSUBS008 PO>'EV*l 14 PiȣV 52 P0V8V-9 206 i.jsUB9o00
PPlMT-n" U=I3SR<5122'
PPItlT"!* _
CPT^IT-.tll.. ..-I
7000 P0KE36679 I
7040
7050
7060 PR
MS M9 I IMS
-Il 'iPS IMS I
Infatti tutte le volte che viene eseguilo
SYSMC segue subito dopo IF PF.EK...
SYSTX guarda se gli alieni hanno
raggiunto uno dei due bordi dello .schermo
nel qual caso bisogna che cambino direzio-
ne. Anche questa subrouiinc provvede u
comunicare col Basic nel modo preceden-
temente visio-
SYSIV • - guarda se per caso gli alieni
hanno raggiunto rullima riga nel qual cu.so
si è completata rin\asione e la partita é
persa.
Una particolare suhroutine é la:
USR (posizione) questa subrouiinc
assolve essenzialmente a due compiti: 1)
muove il cursore alla posÌ7Ìone indicata
nello schermo. La variabile 'posizione' è
cosi collegata alle coordinale di schermo:
posizione = colonna + riga •256:2) resti-
tuisce un codice al Basic. Il codice é legalo
al codice di schermo del caruiicre presente
nella po.sizione indicata (si vedano nel li-
stato i DATA preceduti dalla RFM
CODICI USR )cdèade.sempio2pcrgli
alieni. 1 per lo spazio. S) per un carattere
alfabetico e cosi via.
In questo modo con la costruzione ON
USR(P) GOSIIB... si oiiiene il risullalodi
posizionare il cursore nel posto voluto sul-
lo schermo (in attesa della successiva
PRINT) e. cosa ancora più importante, di
indirizzare il programma verso la subrou-
line più opportuna a seconda di cosa fosse
contenuto in quella posizione. Si evitano
in questo modo interminabili confronti
IK. ..THEN.
Faccio anche notare che disegnare i ca-
ratteri sullo schermo attraverso delle
PRINT risulta notevolmente più veloce
che non con delle POK E per tutta una serie
di molivi, non ultimo quello che le POK E
devono essere almeno 2: una alla mappa
caratteri ed una alla mappa colorì (ma ce
ne sono degli altri come la necessità di
calcolarsi gli indirizzi—).
l Nlima curio.siià che intendo soddisfare
è quella riguardante il modo in cui e stato
ottenuto il suono del laser: .si tratta dì una
subroutine m linguaggio macchina che vie-
ne agganciata alla normale routine di in-
lerrupt (IRQ)chcha la frequenzadi 6(1 Hz.
L'"agganciamcnto" viene ottenuto alte-
rando il vettore di IRQ presente alle loca-
zioni 7li8-78‘). Lo "sganciamemo"(fine dei
suono) si ollicne riprisiinando il vettore
iniziale. Sono due subrouiinc pure ni L.M.
che provvedono a ciò (SYSIQ. .SYSIR).
Per ritornare al nostro programma Ba-
sic vediamo che da 5000 in poi sta l'inizia-
lizzazionc del gioco mentre a XOOO e 9000
troviamo altre due subrouiinc di presen-
tazione. Il LOOP principale di gioco va da
10(1 a 199 ed è lui che chiama tutte le
suhroutine sopra viste (ed alt re ancora). Il
loopsies.so è precedulo da tutte le subrou-
line Basic necessarie al gioco stesso; movi-
mento della bomba, del colpo laser del
cannone, degli alieni eccetera.
Tra 200 ed 899 troviamo invece le sub-
routine che producono resplosione finale
dei cannoncino, l'aggiornamento del re-
cord ecc..
MCmicrocomputer 29
115
?e^ ppiNT"ii git % msr^"
71881 PCTUPN
8800 PWEise.e ppiMT'vnn -«“rfiNTi ni gioco "
8010 PPINT"I» 'IFFICCM-Ifi - M-9' 8 Sr •
8028 OETG* GC«V0L’Of' IFGG ' lOPC-GI 9THENS820
8030 Qn=OIIfOGJ Wfl*yfl(001 PRtNTO*
3040 PRIHT"» ♦LIENI VISIBILI"» a >
8050 orro* !FG*»"«"T1«NPRINT-*I" CN$-''ir' POKEFL-0 OOTO8080
8060 IFG*-"N''THEHPPINT"/i:- CN*="i " POI'EFL l OOTOS080
0070 GOTO0050
8080 FORFS0TO34 FORLW0TO1 fl*'’K.U>=CH**RlGHT$c8*f K . U) • 1 ) N£XT NEXT
8890 POKE162.0 U0IT162.64 RTIURN
?e« PRINf'TDC PUNTI-
9010 PRIMT-W FOPfi«0TO4 PRIHTTfiBf 4 'fif < fl*7. 0>TflBa4'-a"DT'fl*2^ PPIKT HEXT
9030 PRINT'»»BfH''.'ttWE56" PRINT
9033 POKE1S2.0 WFHT162.64
9040 PRINT-IB PER COMINCIARE PREMI "TflBfSl >"«FUOCO] “ .
9050 WAIT37137.32.32 RETURN
Scroti per Leader
ili Marco Bodon - Padova
Rovistando nella memoria del VIC ho
trovalo alcune POKE interessanti: Ira que-
ste vi segnalo la 36H65. il cui coni«i«fo
I iLtualnwnle 3fi) indirisza l'altezza dell'mi-
magine rispetto allo schermo. Per capir me-
glio provare il seguente programmino:
10 REM « SCRCiLL
20 FOR FI*0TD150
30 POKE 36665. fi
40 POR T*0TO99:NEXT
50 NEXT fl
60 FOR fi*150TO0STEP-l
70 POKE 36865.fi
80 FOR T=0TO99 NEXT
90 NEXT fi
98 POKE 36865.38
99 END
La lettera proseguiva con altre curiosità
(che non è detto non vengano usate, prima
o poi): questa invece la usiamo per miglio-
rare il programmino VIC LOADF.R che vj
abbiamo proposto su MC 26. Se quella
vecchia semplicemente scriveva in cubitale
VIC-20 per poi caricare il programma suc-
cessivo in auio-run (disabilitando il LIST),
questa fa salire la scritta dal basso ed inol-
tre disabilita anche il RLIN-STOP.
Va detto che questi programmi che ma-
nipolano le variabili di sistema possono
anche creare dei problemi (tipo blocchi to-
tali) proprio perché non é detto che il com-
puter usi il contenuto di una cella solo per
quello che noi crediamo, cosa questa mol-
lo importante per il 64 ma un pò meno per
il Vie.
Istruzioni per l'uso del LOADER
Un breve riepilogo non guasta, anche a
beneficio di chi ha incontrato dilTicoltà con
il n. 26.
Si tratta di caricare due programmi l'u-
no dopo l'altro e in modo che le operazio-
ni del primo rimangono inallcralc dopo il
caricamento del secondo. Bisognerà quin-
di;
1) digitare il LOADER:
2) registrarlo sul nastro, senza dare il
RUN:
3) digitare il programma successivo,
uno qualsiasi che vi interessi;
4) registrarlo subito dopo il LOADER.
sempre senza dare il RUN;
5) riavvolgerc il nastro e caricare il pri-
mo dei due. Non serve il RUN
Succederà che il caricatore (LOADER)
scrìverà alcune cose sullo schermo, poi
disabiliterà alcuni tasti o funzioni tipo
il LIST o il RUN STOP ed infine si
caricherà il programma successivo, che
non sarà quindi accessibile ma si potrà
usare normalmente. MC
Frogger per tutti
(da 6.5K in poi)
' di Giovanni Beani
. .Idarinu di Pieirasanla (LU)
Sono un giovane di 22 anni, studente
di informatica all'Università di Pisa, e
anche se seguo MCmicrocomputerda un
paio d'anni non vi ho mai scritto a causa
della mia estrema pigrizia.
Riferendomi al n" 26 di MC. nell'arti-
I colo de! gioco VIC FROGGER voi af-
fermate testualmente: "C'è però un gros-
I so problema; il programma, assoluta-
mente non parametrico, gira solo ed
esclusivamente nella versione da 6.5K
RAM; la riconversione richiederebbe un
' lavoro pedante... pubblicheremo con so-
lerzia le modifiche per la versione da 8K
m su". Così voglio sollevarvi dalla fatica
di riscrivere completamente il program-
ma: infatti basta modificare le linee IO e
20 come mostralo nel listato 1 . e poi bai-
, lere le seguenti istruzioni;
POKE 642.32- POKE 648,30: SYS 64818
dopodiché non rimane che caricare, da
cassetta o du disco (beato chi può!) il
programma, e dare il RUN. Tutto girerà
alla perfezione.
Miracolo? No. niente di speciale o di
estremamente complicato. Vediamo le
istruzioni ad una ad una.
POKE 642.32:
sapendo che in 641-642 (S0281-S0282) si
ha l'indirizzo di partenza della memoria,
con la parte più significativa in 642, basta
cambiare il valore contenuto in questa
locazione (che è 1 6 per il VIC in configu-
razione di base. 4 per l'espansione da 3K.
18 con espansione da 8 o 16K) per spo-
stare in avanti l'inizio della memoria
utente, e più precisamente aU'inizio del-
l'espansione dei primi 8K (8192: S2000).
POKE 648.30:
Nei byte 648(S0288)si trovai! numero
di pagina della mappa video (che è a 30 -S
lE- per il Vie di base e con i 3K in più. a
16 -S IO-sesidisponedi8Ko più), quindi
mettendoci 30 si porta automaticamen-
te l'inizio delia mappa video a 7680
(S I EOO) con l'espansione da 3K.
SYS 64818:
ovviamente dovremo anche ripristinare
tutti i vettori di I/O in RAM perchè lutto
funzioni, e per ottenere lo scopo basta
chiamare parte della routine che parte
all'accensione della macchina (che parte
da 64802 -$ FD22), dall'indirizzo 64818,
Da li, infatti, si ha il salto allasubrouiine ^
che inizializza i vettori di salto (da S 0314
a S 0333). dopo di che si passa a quella i
che sì prende cura dei due circuiti integra-
ti 6522 del VIC. quindi si rivolge alle ì
variabili di sistema, per tornare infine al
BASIC.
Spero di aver dato il mio conlribuio al
mondo sempre più vasto dei microfanali-
Le modifiche proposte da! lettore rendo-
no possibile l'inserimento de! Frogger nel
catalogo di .software proposta da MC. ri-
cordiamo ancora che è richiesto un minimo
di 6.3K RAM.
116
MCmicrocompuler 29
TELCOM
DUE CARTE IN PIU’
LA NUOVA STAMPANTE JUKI A MARGHERITA
LA NUOVA STAMPANTE MITSUI AD AGHI
JUKI 6100
finalmente una stampante A MARGHERITA
accessibile a tutti per il suo BASSO COSTO,
La caratteristica fondamentale di una stampante
a margherita é la stampa a carattere pieno che
garantisce una qualità di scrittura indispensabile
per la corrispondenza automatica e il trattamento
delle parole. L'alto prezzo di queste stampanti ne
ha sempre impedito l'utilizzo in sistemi a basso
costo quali personais, desk-top computers e
micro in genere.
JUKI 6100 c la prinia stampante a margherita
che garantisce;
- prestazioni elevate
- affidabilità
- qualità di stampa
- prezzo coerente con i piccoli sistemi
JUKI 6100: un passo avanti in tecnologia
un passo indietro nel costo
MITSUI Serie MC
Le stampanti della MITSUI rappresentano la
continuità Telcom nella politica del "LOW-COST"
con caratteristiche e qualità competitive:
- Velocità di 1 20/1 60 caratteri al secondo
- Testina a 9 aghi; 80/132 colonne
- Trascinamento per fogli singoli, per rotoli o per
modulo continuo
- Interfaccia parallela e seriale
- Scrittura normale: espansa e NLQ
- Set di 95 caratteri
- Affidabilità elevata
- Ridotto costo di esercizio
MITSUI Serie MC: le stampanti "giuste"
per micro e pers<inals
gioca la carta
Telcom s.r.l. - 20148 Milano - Via M. Civitali. 75
Tel. 4047648 (3 linee rie. aut.) - Telex 335654 TELCOM
a cura di Maurizio Bergami
l.e capucitù gralhiie sano iiHluhhiamenw
MIO dei pumi <li forza delio Spednun, grazie
allo schermo do 256 x 192 pL\el e agli olio
colori disponihili.
Que.sio mese ci occuperemo alloro esche
siromenie di gra/ìca con due programmi.
Il primo permeile di rappreseniare in Ire
dimensioni sul video una funzione a due va-
riahUi e. olire a ri.suliore uiile uglisiudcnii di
analisi maieinuiica. è piacevole da usare an-
che solo por la bellezza delle figure che si
possono oiienere.
Il secondo invece fornisce lo Speciriim di
un nuovo set di c arai Ieri. Vlilizzare un .sei di
caralleri idiernaiivo è una notevole possibi-
Uh) de! Sinclair: definire un .sei compieio
diverso duiroriginale richiede iiiiiaviu una
pazienza non indifferente ed una discreta
i/Miniiià di tempo. Per farvi risparmiare en-
trambi ecco bell'e pronto il. sei Byte, che per
l'a.ipeilo modernis.iimo si presta oiiimamen-
le ad e.s.sere impiegato .ti/ di un computer.
Sui numero di febbraio avevamo già pub-
blicalo il .set Ouiline. .sempre dello sies.so
autore. Dal momento che a molli l'idea è
piadulu abbiamo deciso di rendere disponi-
bile lairnselia con entrambi i.se^di caraiie-
ri. In que.sto modo chi vuole potrà evitare
anche la fatica di inserire da la.siiera i due
listali, che. sono, tra l'altro, decisamente lun-
ghi. Per velocizzare le operazioni di carica-
mento da nastro .sulla ca.sseiui non sono re-
gistrali i due programmi pubblicali, bensì
direttamente i due set, lunghi entrambi 768
byte.
/n.serirli in memoria diventa così questio-
ne di pochi secondi.
Le cassette
con i programmi per Spectrum
Presso la redazione sono disponibili le
cassette con alcuni dei programmi pub-
blicati nella rubrica di software per
Spectrum. il prezzo è di 17.000 lire IVA
compresa per ciascuna cassetta. Per
l’ordinazione inviare l’importo (a mez-
zo assegno, c/c o vaglia postale) alla
Technimedia srl. Via Valsolda 135.
00141 Roma.
Cassette disponibili
codice programma MC o.
CSS/OI TRILAB 28
CSS/02 SETdicarau. 26-29
CSS 03 Grafica TREDIM 29
0 INPj~
iOJC PFIr.T
104C PPIN*’’
1050 PPIN~
1050 PPInT
1070 PPlN"’"
1030 PPI^d-
10*0 PPK.-'
1100 FPIN"^
ilio PPiriT
; i t à = :
-INE
5$
c$ :*
liio ==;
liso I-"
.1.300 1= rS ■^l-lEN -E“ S'.'P.. :
$
1310 PPINT p- 11. C5
i3£0 PF.lNT 11,15 »i= =
1330 INPUT = = P.^lcn:
tiizariont Z'i'm- = _Iì-jE as
1340 I- aS='5’ l'P SS= * ~r!£-.
T 1.2=0 -5“ .'2=0 3ù lJ-40
1350 = 5 ■’"HEN i-S" ,2=NP_ =
$
1360 LET :s=
1370 PPINT fiT 13,5, C5
1330 PRINT PT 13.0 'liiijrs
1390 INPUT -Zma.t = _InE ss
1400 a- a a > " ' Th£n _=~ , 2 aUP_ a
1410 1= ..-2 =.- T.iEN ÙO 1390
1420 PP Ir-iT P’" 15.5.:$
14-30 PPIMT P"’* 15,0 ' Ziirà = .2
1440 INPUT ‘'5*.ep ■' 1 a C- cUZ i O'" S. '3-
£5' = LINE a$
1450 Z~ àS ■ Tr-EfJ ==.■*_ aS
1460 Ir : 3 OP i ,£S ,jP : xrs“ i.
THSN 33 TC 1440
14-70 PpiNT PT 13 . ■
1430 PPINT PT 13 0 fiat = i
1490 INPUT PD'JD'.-:' i: li'.é 0-5
0 ;radi = l_ÌNc à$
1500 1= a a ' TriEN _=“ a=v'Pi_ a$
1510 1= 3 0 OP a 50 THEN 90 TO 1
490
1520 PRINT PT 15.30.
1530 PP.iNT PT 15,12 Pnjù'.ci ai
1 s : a = ' , a
1540 REM 3ET ...p 5C7ER'1Ù
1550 PRINT CO CCC E^PEÙPPZIONE
IN C0R5U COK
1560 LE"’" '*s=a-PI 130
1570 LET p-=INT • ( 255 - 120 4C I : 'a
1530 _ET dm=INT ì 120^I':E 'a =
1590 _ET C2=i*TPN '-a
1600 nV-; = lo’ - 1 ’ - ■
1610 i_ET fny=i.uu-!.j; -Pj
1620 1= |.2-''J2 ThEn ÙÓ ~0 i'’30
1630 PEN --- PUTONOPMPi.IZZPir:'NE
1640 ^E"” : =i j = .,
1650 LET ..zsi.ipL ■•$ i_E” ‘.2 = .l
MCmicrocompuler 29
“TREDIM”:
grafica in tre dimensioni
ili M. Ballimi e E. Giadiiii • Amelia iTRi
Sappiamo ormai [ulti come la grafica di
superfici possa presentare immagini estre-
mamente suggestive. Molti sanno anche
come spesso non sia facile capire l'anda-
mento di una funzione a due variabili- Per
questo o per l'altro motivo TREDIM si
incarica di restituirci l'immagine tridimen-
sionale della superficie che ci interessa.
Siamo convinti che un programma di
grafica non può che essere personale, nel
senso che ciascuno gradirà più o meno
l'output secondo i propri gusti. Per questo
motivo presentiamo un listato che fornisce
l'immagine grafica solo nelle sue linee es-
senziali. lasciando agli interessati la cura
delle rilìniture.
Ciò che ci interessa proporre è l'enorme
versatilità della istruzione Draw nella gra-
fica di superfici. Questa permette di cancel-
lare le righe di superficie giù disegnate (e
successivamente coperte procedendo nel
disegno) secondo un semplice algoritmo e
.senza tener conto di concavità ed interse-
zioni. Soprattutto questo fatto ha consen-
tito l'uso di un solo vettore di 41 compo-
nenti al massimo della risoluzione, con no-
tevole risparmio di memoria.
Il diagramma di flusso é sostanzialmen-
te sequenziale per cui ne omettiamo la de-
scrizione. Solo notiamo che la superficie é
calcolala su un reticolo di punti definiti
attraverso l'input di Xmin. Xmax. Ymin.
Ymax. come vedremo più avanti, e più o
meno densi secondo il valore dello Stop di
risoluzione. Il programma approssima la
superficie tra un punto e l'altro della griglia
con la retta per i punti calcolati, per cui il
grafico sarà tanto meglio definito quanto
più piccolo è il valore delio Step. 1 1 grafico
è restituito in assonometrìa con angolo ira
l'as-se Y e l'asse X (parallelo alla base del
video) definibile da input: qualunque sìa
l'angolo di vista vengono assegnati 120 pi-
xel aH'inlervallo delle Y.
Prima delle note agli input è bene farne
una a carattere generale. Se. in qualunque
momento dopo aver dato Run e aver intro-
dotto per la prima volta i parametri, si
esegue un Break o accade un errore, con-
viene riprendere eseguendo GoTo lOtK).
piuttosto che Run. In tal modo sarà visua-
lizzata la maschera dei vecchi input e si
potrà usare l'input veloce premendo solo
Enter se non si vuole modificare il vecchio
input.
Note ai Prompt
Z = f (X. Y)= : intnxlurresolo il secon-
do membro della funzione esplicitata ri-
spetto alla Z usando esclusivamente le va-
riabili X e Y. Per esempio, se si tratta di
Z = X*-Y^ si deve introdurre solo X--Y-.
Fare attenzione a chiudere tutte le parente-
si aperte, altrimenti il programma si arre-
sterà durante l'esecuzione segnalando l'er-
rore; in questo caso usare GoTo 1000 e
reintrodurre la funzione.
Xmin. Xmax. Ymin. Ymax;
sono i limili del dominio rettangolare sul
quale verrà calcolata edisegnata la superfi-
cie. Dopo un primo lancio, scambiando tra
dì loro i valori di Ymin ed Ymax si otterrà
un grafico visto da dietro rispetto al prece-
dente. È possibile scambiare anche Xmin
con Xmax.
2i3 + K.l+>.
£090 DPfiW INUEC3E
£100 NEvr t.
iile Z=- •
£100 Z'Z-i . - ,
£150 DPS.i INvE&rc
£160 rJE-- . ^ •
£170 P_D” J * : * -1 , :0
£130 : RP 4 -= • ■ r£ ' -30
£190 -S -£
££00 ;_ET f . j+£i =10
££10 LET ‘,=y-m4
£££0
££30 C-PPM £ : - ‘ 1
££A0 LE''" •• I 1 =r
££E0 NE*~ ;
££60 FEM -A* 6QP30 r-Er“=* r+r
££70 =0P .=1 TO oy
££30 DPP- £ , ■' I .*1- - • ■ .
££90 NEX'" -
£300 IMP'.- V'.iPi S'fi'-tPPFE 1.
£0” 1= n ■ _IME àS
£310 1= =5= n OP S5= N ■'■-’En 00
TO £340
£3£0 1=' as = PND SS r
GO 70 =300
£330 COP
£340 iNP.iT ••juo; 5PL-.‘PPc I'. ■là';
0 ■ = n :_IWE aS
£•350 I- óS^'n' OP a$= '-i' 90
TO £400
£360 1“ ࣠i Pt'iO àS 'r thE^i
GD TO £340
£370 INPJT -TITOLO ' tua 10
LINE as
£330 55=' ' OP ^EN as IO T-iEN
30 TO £3"0
£390 5PUE asECPEENS
£400 INPl'T Hodii^ica =£ = '.: INPLT
' LINE as
£410 !=■ às= a OP as=r "^TEN GC
TO 1000
£4£0 5TQP
MCmicrocompuler 29
119
Sorgono problemi se la l'unzione ha un
dominio che non é reiiangolare. È il caso di
ellissoidi, sfere e simili.
Si voglia, ad esempio, il grafico di;
Z-SQR (1-X- 9-Y-) d CUI dominio è
Xmm = -i Xmax = 3 Y min = - 1 Y max = l
con la condizione X’ 9 + Y^ < l
Molli punti della griglia di buse saranno
fuori da questo dominio, quindi l'argo-
menio della radice sarà negativo, con le
note conseguenze. Si può aggirare il pro-
blema ridclìnendo la funzione su un ret-
tangolo in modo che valga zero al di fuori
del dominio originano con un opportuno
uso della funzione SGN.
Z = SQR (d-X^'9 - Yd X (SGN (I-
X- 9- Y-) -I- l) /2)
Rimane l'inconveniente che la base del
semiellissoide sul piano non sarà l'ellis-se
del suo domìnio, ma la "ellisse a scala"
della gnglia che meglio ne approssima
randiimenio.
Zmm. Zmax:
I limiti mìnimo e massimo assegnati ai va-
lori che può assumere la Z. Se la superficie
assume valori al di sotto o al di sopra di tali
limiti, il programma le assegna valore esat-
tamente uguale al limile superalo.
Rispondendo A alla richiesta di Zmin si
predispiirrà il programma alla autonorma-
U//a/ionc. durante la quale vengono cal-
colati i valori di Z su tutta la griglia c
selezionali i valori minimo e massimo.
Questa opzione c mollo utile per superfici
di cui non si sa niente a priori. Nel caso di
griglia mollo fitta l'autonormaliz/azione
può portar via del tempo; conviene allora
chiedere una auionormaliz/azione con
slep pari a 20-2.'. poi. non appena comin-
cia ad essere disegnala la superllde, proce-
dere con Break. GOTO 1000. modificare
un po' in meno Zmin. un po' in più Zmax. e
dare lo siep che interessa. Questo priKedi-
mento nella maggior parte dei casi (per
funzioni a derivala seconda non troppo
alla) risolve il problema.
Siep di risoluzione:
numero di pì.xcl ira un punto di griglia ed il
successivo nella direzione dell'asse delle X.
Da notare che. allo scopo di rendere sem-
plice l'algoritmo dì eliminazione delle ri-
ghe già disegnate sulla superficie, si è fallo
in modo che tutti i punti di griglia, in visio-
ne assonometrica, risultino disposti su li-
nee di pixel verticali distanziate tra loro di
tanti pixel quanto è lo step assegnato. Per
questo motivo, nel caso di angoli dì vista
elevati, sì ha una definizione minore nella
direzione della Y.
Angolo dì vista:
angolo in gradi di cui si vuole inclinare
l'asse delle Y rispetto all'asse X.
L'asse zeta è parallelo al bordo laterale
dello schermo.
Accenniamo infine al fatto che. nel caso
di step grandi, a causa della disposizione
della griglia, citala sopra, può accadere che
il limile destro del dominio non tocchi la
dueceniocinquaniascicsima colonna di pi-
xel. Lo scarto tende comunque a scompari-
re. al diminuire del \alore di step. proprio
in condizioni di maggiore risoKenza.
Set di caratteri “Byte"
ili Daniele Del Doiiore - Tonnn
Il funzionamento di questo programma
è analogo a quello pubblicato sul numero
di febbraio (27). al quale rimandiamo per
la descrizione dettagliata del metodo da
impiegare per definire nuovi simboli sullo
Spectrum. Vedremo quindi questa volta
solamente come si usano i nuovi set.
Il listato pubblicato funziona per la ver-
sione 48K. Le modifiche per la versione
1 6K sono semplicissime e riguardano sola-
mente la modifica di alcuni indirizzi di me-
Alla linea 2000 CLF.AR 64598 va cam-
bialo in CLEAR 31830.
Alla linea 2030 POKE 64599 va cambia-
to in POKE 31831.
Infine alla linea 2080 POKE 23607. 251
va cambiato in POKE 23607. 123.
Una volta digitalo, salvate il program-
ma su nastro per averne una copia di riser-
va. poi fatelo girare. Automaticamente il
nuovo set verrà inserito in memoria e verrà
abilitato con le due POKE alle linee 2070 e
2080.
A questo punto conviene salvare il set su
120
MCmicrocompuler 29
Sei caratteri Byte
-i- -.v01fi3H3£733:' =
fiscDiFcr »^s*Lmri£!Pi:pi2ri:Wiiir.r3: : -.^s.
nastro come sequenza di byte, per poterlo
caricare molto velocemente in luturo.
Pcr fare ciò basta dare l'istruzione SA-
VE ■■byte" CODE 31831. 768 se si possiede
il I6K oppure SAVE "byte" CODE 64599.
768 per la versione espansa.
Volendo utilizzare successivamente il
camenie con <locazione> il primo indi-
rizzo dell'area di memoria scelta.
Quando si vogliono abilitare i nuovi ca-
ratteri basta eseguire l'istruzione POKE
23606. LO : POKE 23607. HI.
I valori HI e LO si ottengono cosi:
HI = INI ((< locazione > -256)/ 256)
LO = (<locazione> - 256) - 256HNT
(« locazione > - 256)/256).
Supponiamo di voler caricare il set a
partire daH'indirizzo 30000.
Basta fare CLEAR 29999 ; LOAD
•‘byte" CODE 30000. 768.
I valori di HI e LO sono;
HI = INT (29744/256) = 116
LO = 29744 - 256«INT (29744/256) = 48
II set si abilita allora con l'istruzione
POKE 23607, 1 16 : POKE 23606. 48.
Per tornare al set di caratteri della
Sinclair si deve invece Fare POKE
23606.0:POKE 23606.60.
Nulla impedisce di avere in memoria
contemporaneamente sia il set Byte che il
set Outline: naturalmente bisogna fare at-
MCmicrocomputer 29
121
a cura di Maurizio Bergami
Tra i SUOI lami pregi. U> ZX S 1 hu quello
(ii utilizzare il più dilTuso micropriKessore
ad olio hii. lo Z 81),
Questo l'atto, unno alla relativa facilità
con la quale si possono inserire in memoria
ed eseguire programmi in linguaggio mac-
china Iramite le istruzioni POKEc USR. lo
rende utilissimo a chi voglia accostarsi al
mondo dei linguaggi a basso livello, sia per
intcre.sse personale, sia per supplire con il
LM alledericienzelsoprattutto la lentezza)
del Basic Sinclair.
In questa luce la ROM da X khyie. che
contiene il monitor e l'interprete Basic, co-
stituisce una vera e propria miniera di
esempi e di routine che si possono utilizza-
re direttamente nei propri lavori.
Disassemblarc il contenuto della ROM
è però un’operazione tutt'altro che facile,
quindi questo mese vedremo insieme due
Ira le routine più interessanti del Basic,
quelle di SAVE e di LOAD. Chi poi vuole
avventurarsi da solo alla scoperta della
ROM troverà sicuramente utile la tabella
riportata in figura .1. che contiene l'indiriz-
zo di partenza delle routine più importanti,
assieme ad una brevissima descrizione del
loro funzionamento.
La routine di SAVE
Prima di vedere come funziona questa
routine è necessario spendere alcune paro-
le sul modo impiegato dallo ZX XI per
trasferire i dati su nastro.
Quando salva un programma, lo ZX SI
manda al registratore ncM'ordine:
— una pausa di 5 secondi
— il nome del programma cosi come è
stato digitalo, impiegando un byte per ca-
rattere e con l'ultimo invertito (per ottene-
re l'inverso di un carattere basta porre il bit
più significativo a I)
il contenuto della RAM dalla loca-
zione 16393 (variabile di sistema VERSN)
fino alla locazione puntata dalla variabile
di sistema E-LINE. che indica la fine del-
l'area variabili.
Ogni byte è trasmesso come sequenza di
8 bit, col bit più significativo (il 7) per
primo.
Il singolo bit poi è registralo come 4 cicli
(per lo 0) o 9 cidi (per I' I ) a arca 300 Hz. ed
è seguilo da unu pausa di 1.5 millisecondi.
Quando viene data un'istruzione di
122
MCmicrocompuler 29
So/liuirc Smelale IX H!
LOAD. toZX »1 prima cerca la pausa di 5
secondi, poi conlrolla che il nome del pro-
gramma sia quello desideralo.
A questo punto carica sequenrialmente
in memoria i bii che riceve dal nastro a
partire dairindiri/zo 16393 fino aU’indirir-
zo puntato dalla variabile (appena carica-
ta) E-LINE.
Finita l'operazione va alla routine di dis-
play. che gestisce il video.
Fatta questa premessa, possiamo vedere
il disassemblato della routine, riportalo in
figura 1.
L'indirizzo di partenza è 02F6 (75« in
decimale).
La subroulinc chiamata daH'istru/ionc
CALL 038A mette l'indiriz/o del primo
byte del nome col quale è stato salvalo il
programma nella coppia di registri DE e
sella il bit 7 dell'ultimo byte del nome a I .
Se non é stato specificalo un nomcelTcl-
tua un Return dopo aver settato il (lag C.
La seconda subroutinc chiamala, che sì
trova all'indirizzo 04F6 ( 1270) torna a) ba-
sic col flag C settato a zero se è stalo pre-
muto il tasto BREAK, arrestando in que-
sto modo l'operazione di SAVE.
Rimane da citare la routine aH'indiriz/o
01 FC (508), usata sia per il save che per il
Ioad. Essa incrementa la coppia di registri
HL e termina il salvataggio (o il carica-
mento) quando HL raggiunge il valore del-
la variatjile E-LINE.
La routine di LOAI)
Incomincia aH'indiriz/o 0340 idecimalc
8.32) c chiama .subito la subroutine a 03A8.
che punta DE all'ini/io del nome del pro-
gramma c setta il bit 7 dell'ultimo byte del
nomea I. Se il nome nonùstato spcx-ificalo
allora il flagC viene sellalo a I c le istruzio-
ni RLD e RRCD sellano il bit 7 del regi-
stro D anch'esso a I.
Le due istruzioni successive. CALL
0.34C e JR 0.347. fanno rimanere in aite.sa
ioZX 81 per lutto il periodo di silenzio che
precede l'arrivo del programma. Questo è
ottenuto chiamando la routine di ingresso
dei byte a 0.34C, che esegue sempre un RET
fino a quando non ci sia una pau.sa nel
segnale in arrivo che duri più di 5 millise-
condi.
Quesi'ullima routine può essere consi-
derala divisa m due parti: quella da 0.34C a
035D allende che arrivi un segnale dalla
presa EAR. nel qual caso salta alla secon-
da parte ali'indirizù'o 0385. oppure che sia
premuto il tasto BREAK, che provoche-
rebbe l'arresto dei LOAD.
Se non arriva nessun segnale entro circa
5 mS il programma va alla routine a 035F.
La seconda parte della routine di ingres-
so byte, da 0385 a 03A1. misura la lunghez-
za del segnale in arrivo, usando il registro
E come contatore, per decidere se si tratti
di un I odi unoO. Fatto ciò immagazzina il
bit corrispondente nel registro C. fino a
quando esso non contiene un byte comple-
to
La seconda pane della routine di
LOAD. da 0.35F a 0384. prima pulisce lo
stack dei return, poi e.segue un NEW se il
registro D contiene 0.
Questo può accadere solo nel caso m cui
ei sia stata una perdita di segnale per più di
5 mS a partire da quando lo ZX 81 ha
trovalo il programma corretto iniziando a
trasferirlo in RAM.
Se invece lutto va bene legge i primi byte
da nastro, confrontandoli con il nome spe-
cificato neiì'istruzione di LOAD.
Se c'è una differenza salta u 0347 per
ricominciare daccapo; nel caso in cui il
nome sia quello giusto inizia a caricare i
byte in memoria.
Dal momento che la variabile E-LINE
viene usala come limile del processo di
caricamento, il suo byte più significativo
viene subito incrementato per assicurare
che almeno le variabili di sistema vengano
lette: il valore a questo punto sarà poi so-
vrascritto da quello Ietto da nastro.
In HL viene caricalo Tindirizzo della
prima locazione di RAM ìnicrcssaln dal
LOAD; infine i dati vengono letti uno alla
volta e immagazzinati sequenzialmente m
RAM.
La routine situata a OiFC viene usata
per incrementare ogni volta HL e per ter-
minare il processo quando HL diventa
uguale a E-LINE. «C
MCmicrocomputer 29
123
CATALOG
t li Fu lvio Penigli ■ QiialUiiui - I \A i
Questo programmii sani ulile a tutti co-
loro che hanno rahiludine o la necessità di
mantenere numerosi programmi eancati
in macchina. Siccome la memoria (nostra)
non è perfetta, e può capitare di non avere
gli appunti 0 ì listati a portata di mano,
spesso é necesstmo spulciare la memoria
(dello SHARP) col LISTeeoi tasti T- 1 pvr
ricordare cosa avevamo messo in macchi-
na, dove sta. e magari cosa fa. CATALOG
risolve tutto con la pressione di due soli
tasti. Esso cerea la prima linea di ogni pro-
gramma, ne mostra il numero, e visuuli//a
rclichctia. il nome, ed eventuali commenti
da noi precedentemente associati al pro-
gramma in questione. Il tutto avviene con
un'occupa/ione di circa i5nbylcdi R.AM,
e con la necessità di una banale codiUca da
parte dell'utente. Quesfultima è illustrala
dalla riga 10 dello stesso CATALOG. la
prima riga di ogni programma deve essere
identificata con un'etichetta suofa (due
virgolette adiacenti), seguita da un REM
dopo il quale si può sisccificarc tutto ciò
che si vuole far visuali/ /are da CATA-
LOG- La vera etichetta del programma (se
c'è) va messa all'ini/io della linea successi-
va. Nel nostro caso CAT.AI.OG parte con
<DEI-'> C e quando sj auioleggerà mo-
strerà sul dispias;
IO - C " ••• CATALOG ••• b>
e sucxessivamente-
Fulvio PERLIOGI
Il funzionameniodel programma cchia-
ritodal diagramma di flus.so in figura 2. Il
valore assegnalo ad S in riga 20 vale per le
macchine con modulo di espansione SK
RAM; in generale esso si può ealcolare
mediante l'espressione:
256*PEEK .10X21 + PEF.K .10X22
La scrittura carattere per carattere, se
riempie il display, lo cancella automatica-
mente c ricomincia da capo: regolate a vo-
stro piacimento la velocità di presentazio-
ne modificando l'argomento del WAIT in
riga 20. Il secondo IF in linea 40 sostituisce
un AND ed e stalo usalo per evitare un
continuo (ed inutile) doppio confronto,
con un risparmio di circa il IO",, sul tempo
di elabora/ione. Se un'etichetta vuota non
eseguita da un REM.CATALOCi funzio-
na lo stesso, ma la riga potrebbe essere
decodificala in modo poco chiaro (atten-
zione a non far seguire "" da un'altra eti-
chetta. pcrchécióva bene per CATALOfi.
ma aH'atlo del RIIN di quel programma
provocherà un ERROR 1 1 o 21 ). Il gran
numero di etichette vuole non ha alcun
elTello negativo sul comportamento del
PC-15(K); comandi o istruzioni del tipo
LIST "" o GOTO vedranno sempre e
solo la prima coppia "" in memoria.
Concludo saltando ad un argomento
completamente diverso, c cioè una pro-
prietà. forse non mollo nota, dell'istruzio-
ne RND. Il manuale ci spiega che essa
genera solo numeri casuali interi, per cui si
può pensare che siano ncs-’cssiiri sollopro-
grammi del tipo:
5(M) B = IE!()-I;A = RND B
510 PRINT A B.RETCRN
per generare numeri casuali con HI cifre
significative compresi fra 0 icscluso) e t
(incluso). Tulio ciò non è necessario per-
chè la macchina accetta l'istruzione RND
Il che genera numeri casuali con le stesse
caratteristiche.
COMPACT
th Lorenzo Spohutorc - Rovigo
Talvolta, nel corso di un programma,
capita di dover rappresentare sul display
del PC-I5(H) lunghi messaggi oppure menu
particolarmente "nutrici". Quando, però,
finalmente facciamo girare il programma,
ci SI accorge, con un po' di dispetto, che la
scruta viene troncata inesorabilmente dal
margine de.stro del visore.
Che fare? Ci sono due alternative: o si
a cura di Fabio Marzocca
ricorre ad abbreviazioni, spesso incom-
prensibili. sopruliullo se il programma vie-
ne ripreso a distanza di tempo o viene uti-
lizzalo da altri operatori, oppure ci si serve
della routine C■OMP.^CT- Questo pro-
grammino serve, infatti, a "compattare"
tutte le scritte, che compaiono sul display
tramite le istruzioni del tipo PRINT.
COMPACT non utiliz7.a alcuna biblio-
teca di nuovi caratteri; si serve, infatti, di
quelli standard, opportunamente modifi-
cali.
I Laraileri del PC- 1500 sono contenuti in
una malricedi 7 >-6 punti. Le prime 5 sono
efrellivamente utilizzate, la sesta è bianca c
serve a separare i carallcri contigui. Ora. 6
colonne per carattere si possono rivelare,
nelle arcosianze descntte sopra, un vero e
proprio spreco di spazio-
si può cominciare, allora, col "soppri-
mere" la colonna bianca, ma. poi. ci si
domanda perché non continuare, toglien-
do ancora una o due colonne. Dopo qual-
che tentativo, ci si convince che si può fare
a meno della terza colonna, oppure della
seconda e della quarta, senza compromet-
tere la leggibilità dei carallcri. In venta, se
SI taglia la terza colonna, per esempio, del-
la lettera T maiuscola, cioè la sbarretta
verticale, il carattere perde completamente
di significalo, ft. allora, evidente che
COMPACT deve porre rimedio a questo
genere d'inconvenicnti
Esistono diversi loimali:
FORM ATO 2. toglie la 2a. la 4a c la ha
colonna di quasi lutti i carallcri. Rappre-
senta bene le lellere maiuscole e i numeri.
FORMATO -1. toglie la .la e la ha colon-
na Va bene per maiuscole e minuscole.
FORMATO 6. toghe da solo la ha co-
lonna di ogni earaliere. Va bene per ogni
applica/ione.
FORMATO I). è quello normale.
Come già accennalo, le ctiionne sono
tolte solo se non picgiudicano la leggibilità
dei caratteri. Cosi, il FORMATO .1 toglie
solo la colonna bianca della T. mentre il
FORMATO 2 lascia al suo posto la 2a
colonna della D.
II programma decide analizzando ogni
colonna da togliere attraverso la funzione
POI NT Quindi, se il valore d'iisciia è uno
di quelli che non verifica la condizione che
compare alla riga 40uX5. la colonna viene
"salvala" I valori corrispondono a schemi
di pumi, indispensabili per poter leggere
un earaiterc Ad esempio. 127 rappresenta
la sbarretta verticale, .senza la quale le let-
tere come la T o la I sono assolutamente
irriconoscibili.
Ovviamente, per poter utilizzare l'istru-
zione POINT. il carattere esaminalo deve
essere presente sul display. Infatti, le co-
lonne dalla 15» alla 1.55 sono riservate a
questo scopo e non possono essere usate
124
MCmicrocompuler 29
Sniloan- Sharp PC-!fWI
dalla frase da siumparc. Tuttavia, il nume-
ro di caratteri che si possono visualizzare é
ancora mollo elevato- Precisamente circa
28 col FORMATO 6, 35 col FORMATO
3. 4V co! FORMATO 2.
Con il FORMATO 2 vengono utilizzate
quasi sempre solo 3 colonne per ogni carat-
tere. quindi la capacità del di.splay risulta
raddoppiata.
Dopo aver lancialo il programma, si se-
leziona il formato desideralo. Quindi, alla
successiva richiesta di input, si scrive la
frase da elaborare. Se la frase è troppo
lunga, il programma la tronca e vi aggiun-
ge un punto per segnalare la operazione
svolta. Immediatamente dopo, il primo ca-
rattere della frase appare sulla destra del
visore, mentre alla sinistra compaiono le
prime colonne. Ad elaborazione conclusa,
le ultime 6 colonne del display vengono
ripulile.
Naturalmenie. quando COMPACT é
usaiocome subroutine, la frase da elabora-
re viene caricata nella variabile WS(0) in
una linea di programma e il formato è già
predisposto. Inoltre, a seconda del forma-
lo usato, si può modi fica re la condizione di
cui alla riga 40085. Ciò è utile perché, ad
esempio, nel FORMATO 2 non sono mot-
to significative le colonne il cui valore, mi-
surato da POINT. é 120 oppure 96 o 63,
Presentiamo, ora. un'applicazione in cui
l'uso di COMPACT è indispensabile. Il
programma, chiamato DOMUS. serve a
stabilire che peso hanno le spese per il gas.
energia elettrica, telefono, acquedotto e
fitto sull'economia domestica. DOMUS
calcola la percentuale di ogni voce sulla
spesa totale e riporta i risultati su un isto-
gramma orizzontale. Quindi, di .seguito sul
display, stampa i valori numerici delle per-
centuali.
Il formato usato in questa applicazione
di COM PACT è il 2. l . che differisce dal 2
perché salta la prima colonna bianca (se
c'è) di ogni carattere. Questa nuova possi-
bilità ècontenula nelle linee 601.30e60195-
Con il 2. 1 si possono rappresentare como-
damente più di 50 caratteri-
li flow-chan in figura 5 si riferisce ai solo
programma COMPACT. I blocchi con-
tengono anche le variabili più importanti,
che intervengono nel corso delle operazio-
ni descritte. mc
MCmirrnnnmoi tlnr Ì55
a cura di Pìerluijii Panunzi
Studio di funzioni
di Enuimwle Borra ■ Torino
If progriiinma realì^^ato dal nosiro let-
tore. seppure con un certo grado di appros-
sima/io»e. permette a chi non possiede la
stampante di avere una buona idea visiva
dcirandamenio di una funzione ftx).
Ciò é ottenuto tramite un insieme di “i-
stogrammi" visualizzati volta per volta sul
display, formati da un numero opportuno
di "r'. in funzione del valore della— fun-
zione impostala,
Vediamo dunque come dobbiamo agire.
A seconda che abbiamo una TI 58 o 59
impostiamo 3 Op 17 oppure 8 Op 17.
Carichiamo in memoria il programma
oppure leggiamo la relativa schedina e por-
tiamtKi subito dopo la "Lbl ^ x" per inse-
rire la funzione f(x) di cui dobbiamo stu-
diare l'andamenlo-
In particolare dalla cella di memoria
ROl ricaviamo il valore dell'ascissa x c vi-
ceversa depositiamo il valore delfordinaia
y = f(x)nel registro R0.3: abbiamoadispo-
sizione un passi nella 59 c .31 nella 58 per
impostare la f(x). che chiuderemo con INV
SBR.
Fatto ciò. dobbiamo impostare alcuni
valori nella calcolatrice dopo aver premu-
to RST: per primo dobbiamo introdurre il
valore assoluto massimo che la y assume
nel tratto che si desidera visualizzare.
Premiamo R S ed inseriamo poi il valore
iniziale deirascissa x. premendo ancora
R S,
Infine introduciamo il passo di campio-
namento delle ascisse c dopo aver premuto
R S inizieremo automaticamente l'elabo-
razione. A questo punto non resta altro
che ruotare la nostra calcolatrice di 90“ ed
immaginarsi il display disposto parallela-
mente airasse delle y. con la calcolatrice
stessa che “si sposta" verso destra man
mano che la x viene incrementata del valo-
re prescelto. Mediante una serie di isto-
grammi. come detto, verrà cosi visualizza-
ta l'ampiezza della funzione ai variare del-
l'ascissa.
Il display completamente acceso indi-
cherà che la funzione f(x) è al massimo
(uguale o vicino al valore massimo impo-
stato). Valori compresi tra "1 1 1 1 1 1 1 1 1 1“ e
■■.DOOOODOOIK)” indicano ampiezze com-
prese fra il massimo positivo e lo zero. Un
segno al di sopra del grafico invece,
come è semplice intuire, indica che la fun-
zione sta assumendo valori minori dì zero.
Se il visualizzatore ad un ceno punto
lampeggerà il valore " 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 ". vorrà
dire che la f(x) é "uscita" superiormente
dallo schermo, ossìa ha assunto un valore
maggiore del massimo impostalo. Analo-
ga interpretazione, però "in negativo", ha
un display che lampeggia "-Il 1 1 1 1 1 1 11''.
In ogni momento é possibile interrom-
pere la visualizzazione degli istogrammi
premendo il tasto R S; dato che ognuno di
tali segmenti formati da "I" viene memo-
rizzato in celle successive, é possibile a que-
sto punto rivedere più velocemente l'anda-
mento della funzione. Più velocemente in
quanto, in fase di creazione dei singoli seg-
menti. la calcolatrice dovrà appunto calco-
lare il valore della l'(x). secondo tempi che
aumentano proporzionalmente alla lun-
ghezza ed alla complessità della funzione
Impostata-
Dunque. per avere una visione più rapi-
da basterà premere SBR I x. In particolare
si potranno memorizzare fino a 71 isto-
grammi nella TI 59 e lino a 29 nella TI 58,
/ particolari
L’aliezzji dell'istogramma visualizzato
risulta proporzionale al valore della fun-
zione nel punto considerato, secondo la
= *:y
dove y„,J^ è il massimo valore assoluto che
assume la funzione nell'intervallo prescel-
to (e che abbiamo impostalo all'inizio), y è
appunto il valore "corrente" della f(x). x c
l'altez/a incognita dell'istogramma. men-
tre "IO" é il numero ma.ssimo di "1" che
compongono l'istogramma stesso.
Viceversa, data l'allezz;i dell'istogram-
ma come numero n di "l"è possibile risali-
re molto approssimativamente al valore
delta funzione tramite l'ovvia formula
y = y™. X n IO m
126
MCmicrocompuler 29
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U Claudio Rosazza
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QucMa é ruUmiij delle ere puniate dedicate al
Word-Star. Questo mese anaiiz/eremo il proble-
ma deirinsiallazione della stampante con que-
sto word-processing: in dcriniiou é una dcllc
pam più importanti, visto che un programma di
iraiiamcnio parola ha come scopo finale quello
di poter stampare m un formalo più o meno
sofisticato dei lesti o delle tabelle.
Il Word-Star è un programma che può l'un-
rionare egrugiamcnie. sia per la parte relativa al
terminale sia per quella relativa alla stampante,
ulili/zando pochissime funzioni particolari delle
singole periferiche. Da ciò deriva una estrema
flessibilità di adaiiamcnio del programma alle
svariale marche e modelli di stampanti c termi-
nali. Mail Word-Star c capace anche di u.sare te
particolari funzioni di una periferica.
In questa sede vi sottoponiamo tulle quelle
locazioni interne del Word-Star relative aH'm-
siall della stampante non accessibili singolar-
mente tramite l'apposito programma fornito
dalla Mieropro. Come già deseriilo nelle punta-
le precedenti le modilìche possono essere realiz-
zale sia con il programma Instali sia con il DDT
Nel primo caso alcune locazioni saranno rico-
nosciute dal programma anche digitando il no-
me simbolico seguilo da due punti, mentre nel
secondo caso le locazioni vanno alterale fornen-
do rindiriz.zo ed il contenuto in csadccimalc.
Nel caso u-siaie il DDT rammentale di salvare
l'oggello delle vostre modiricbe secondo le spe-
cifiche riponaie nella poma puniaia: in ogni
caso mantenete sempre intonsa una copia del
Word-Star originale onde evitare di ritrovarvi
senza una copia di sicuro funzionamento a cui
fare fede per tentare le modiliche.
La maggior pane delle funzioni speciali ese-
guile dal Word-Star vengono generate senza l'u-
tilizzo di funzioni speciali della stampante. Ad
esempio la soiiolincaiura viene elTcìtuaia riscri-
vendo sulla parola il carattere di sottolinealo.
Avendo a disposizione una stampante con un
comando implicito per la sottolineatura auto-
matica. consigliamo di iaserirlo in uno dei quat-
tro comandi utente previsti proprio per questo
scopo, successivamente occorrerà scrivere i testi
che volete in sottolinealo non spcciricando II
CRL-P S bensì inserendo uno dei quattro codici
User
P. comunque possibile utilizzare alcune fun-
zioni stand-alone per usi diversi da quelli ongi-
nunamcnle dcsIinulL Ad esempio le due strin-
ghe di controllo per il colore del nastro possono
essere iranquillamcnie usale per un'altra funzio-
ne di stampa, lenendo presente che quando nella
stesura di un testo si mvcicherà il cambio di
colore la stampante riceverà cfrcuivamcntc la
stringa di controllo da voi prevista ed eseguirà la
funzione relativa.
I dati riportali sì dividono in gruppi relativi a
qualsiasi tipo di stampanti, gruppi relativi a
stampanti non incrcmcniuti (tipicamente ad
aghi o simili) c gruppi relativi a stampanti incrc-
mcnlah Ilipicamcnte a margherita o simili).
Per finire un consiglio ed un irucco.
II consiglio riguarda i possessori di stampanti
ud aghi con la possibilità di stampare con carat-
tere proporzionale: non tentale di installare la
stampa in proporzionale sul Word-Star: benché
teoricamente possibile presenta spesso problemi
assolutamente insormontabili con una semplice
installazione dei parametri.
Il trucco riguarda ovviamente il Word-Siar.
Sc effettuate una sostituzione di più parole
con il comando (TRL-0 A e dclìnilc nel para-
mcin il Rag N che non chiede la conferma ad
ogni occorrenza, noterete che nel caso ci siano
molle parole da sostituire la ricerca c piuttosto
lenta anche in funzione del fallo che ad ogni
cambiamento viene aggiornato lo schermo...
Provate a digitare dopo aver dato il via alla
serie dì cambiamenti, un qualsiasi comando di
movimento cursore per esempio CTRL E il
Word-Star non aggiornerà più lo schermo ad
ogni cambiamento c la velocità di esecuzione
crescerà in modo eclatante. MC
128
MCmicfOcomputer 29
NOTE
LABEL
HOLOOW
LOCAZIONE
oec4
06C5
tece
oeC7
06ce
DEFAULT NOTE
00 Gruppo di 5 Pyle conterterile la
OO alrmga per un arreIramer>to par-
00 ali'svanismenlo dal gruppo prò-
00 cedente
La prossime locazioni si rifar isco-
llpo di sismpanle
LABEL
PRFINI
IO di inserire delle strmgne
panie per usi diversi richiamabili
sul lesto mediante le funzioni
OSCO
OSCA
06CB
OSCO
OSCO
ei quattro gruppi di 5 byte
LOCAZIONE DEFAULT
070F
0710
0711
0712
C9 con un JUMP nell'area MOHPAT
(vedi puntate precedenti) se la
stringa di Inlziallzzazione della
stampante non b sutllcienle.
00 NormalmentelncondizioneNOP-
00 NOP'RET. pud essere sostituito
CO con un JUMP nell'area MORPAT
Le seguenti locazioni riguardano
rinslsllazione unicamente di
stampanti a margherita.
02 Gruppo di S byte contenente la
IB stringa per il comando del Veni-
1E Cai Molion index.
USR2
USR3
USR4
RIBOFF
PSINIT
SOCHR
ULCHfl
PRINfT
oecE
06CF
06DO
0601
0603
0604
0605
0607
0608
0609
06OA
06OC
oeoD
06DE
06OF
06E1
06E2
06E3
06E4
06ES
06E6
00
00
DO
DO
00
00
00
00
00
00
DVMMIN
OVMRNG
ORMILE
DHMIFG
0798
0799
079A
0793
079C
0790
079E
01 Valore minimo del VMl + ^ (Due
00 byte)
TE VaioremsssimodelVMI KOue
00 byte).
02 Gruppo di S byte contenente la
IB stringa di comando per l'Horizon-
1F tal Motion Index.
00
00 00 - /120 simi di Incb - FF - /60
00
00
00
00
00
00
00
00
DHMIN
DHRNG
Siringe per il csmbio di colore di DFWD
00 Gruppo di 5 byte contenente la --ak
00 stringa che resetta la condizione
00 precedente predisponendo il co-
00 lore normale di stampa.
00
079F
07 AD
07A1
0TA2
07A3
07 A4
07A6
07A7
07 A8
07A9
07 AB
07AC
01 Valore minimo del HMl + i (Due
00 byte)
7E Valore massimo del HMl + 1
00 (Due byte).
02 Gruppo di S byte contenente la
IB stringa per predisporre la stampa
35 ds sinistra a destra.
00
02 Gruppo di 5 byte contenente la
IB stringa per predisporre la stampa
06E7
06E9
06EA
06EB
06EC
06EE
06EF
06F0
06F1
06F2
06F3
06F4
06F5
06F6
06F7
06F9
06FA
06FB
06FC
06FD
06FE
0701
0702
0703
0704
0705
070B
070C
070D
070E
01
00
00
00
00
00
00
OO
00
00
00
00
00
00
00
00
00
00
00
00
00
00
00
00
00
00
07AD
07 AE
07 AF
07B0
07B1
07B2
07B3
0TB4
07B5
07B6
07B8
07B8
07BC
D7BD
07SE
07BF
07C0
07C2
07C3
07C4
07C8
07C9
07CA
20
5F
00
00
cancellazione (normaimenle
soltollnealura (normalmente
Normalmente in condizione NOP-
01 Gruppo di 5 byte contenente le
20 stringa per lar avanzare verso de-
X sira di un KMI il carrello.
X
X
01 Gruppo di 5 byte contenente la
X sinistra di un HMl il carrello.
X
X
01 Gruppo di 5 byte contenente la
OA stringa per (ar avanzare la carta
X
X
X Gruppo di 5 byte contenente la
IB stringa penar retrocederà la car-
OA la di un VMl.
X
X
02 Gruppo di 5 byte contenente la
IB stringa per stampare II Tuboul
Tutti I numeri rappresentetl nella
colonna LOCAZIONE e nella co-
lonna OEFAULT sono espressi in
notazione esadecimaie
Tutti i gruppi di byte contenenti
stringhe da Inviare alle slempan-
byte II valore pan al numero di
byte da considerare succassiva-
MCmicrocomouier 29
129
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1 . 1(7 uiiin /mii u'f' .1 v\ i<lr
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